!Opera mia! Fotografie di Giacomo Puccini

Abstract

Recenti studi sugli archivi ci restituiscono la figura di Giacomo Puccini quale consapevole e appassionato fotografo; molteplici i modi di intendere tale lascito di riprese e stampe: da inedito sentiero per affondi nella biografia a risorsa per risalire a intuizioni di stampo stilistico e di gusto; vorremmo proporre una lettura che pone al suo centro gli esempi in cui la fascinazione per le valenze intimamente topologico-spaziali dei luoghi osservati e vissuti risulta evidente oltre ogni accento lirico-intimista; fotografie dove la «verità geografica» è registrata secondo un lessico morfologico-compositivo dello sguardo fatto di distanze e profondità, intervalli e ritmi, cadenze e timbri, le cui corrispondenze-divergenze con le sintassi musicali restano tutte da indagare e decifrare.

Recent archival research have revealed a facet of Giacomo Puccini as a keen and knowledgeable photographer. There are many possible interpretations of this heritage of shots and prints: from a new pathway for further biographical studies to a useful resource for tracing stylistic and aesthetic approaches. We would like to propose an interpretation that focuses on examples in which the fascination with the topological-spatial qualities of places observed and experienced emerges clearly, beyond any lyrical-intimist emphasis. Photographs in which the “geographical truth” is recorded in accordance with a morphological-compositional lexicon of the gaze made of distances and depths, intervals and rhythms, cadences and tone, whose correspondences and divergences with musical syntax remain to be investigated and deciphered.