Abstract
L’articolo è una riflessione critica sulla fondamentale opera di Maria Lai Legarsi alla montagna, collettiva e «relazionale» nel pioneristico coinvolgimento degli abitanti di un piccolo paese della Sardegna (Ulassai) in un’irripetibile esperienza umana ed estetica, l’otto di settembre del 1981. Il ritorno a casa della piccola protagonista della storia assurge a metafora dell’azione catartica e salvifica dell’arte e di un ritrovare se stessi sui fragili territori dell’ispirazione artistica.