Vol. 4 (2016): Reinhabiting the mountains
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La montagna nelle politiche dell’Unione europea: le terre alte figlie di un dio minore?

Published 2016-11-28

Keywords

  • territori montani,
  • politiche Ue,
  • processi di decision-making,
  • rappresentanza

How to Cite

Onida, M. (2016). La montagna nelle politiche dell’Unione europea: le terre alte figlie di un dio minore?. Scienze Del Territorio, 4, 58–66. https://doi.org/10.13128/Scienze_Territorio-19387

Abstract

L’articolo riguarda la posizione che la montagna ‘occupa’ oggi nel quadro di alcune delle principali politiche e misure dell’Ue. Intende fornire informazioni sulle forme ed il rilievo di tali politiche e richiamare l’attenzione sul fatto che gli interessi della montagna sarebbero assai meglio protetti qualora esistesse una rappresentanza organizzata dei territori montani a Bruxelles, cosa che invece oggi manca. Sebbene al livello europeo non si dia alcuna politica comprensiva e integrata per i territori montani, né esista un servizio specificamente deputato a questi temi nella Commissione europea, ciò non implica che l’Ue non sia attiva in campi che, direttamente o indirettamente, in atto o in potenza, incidono sugli interessi di tali aree. Pertanto i risultati – positivi o negativi – delle iniziative europee per le aree montane sono spesso il risultato di complessi processi di decision-making, cui sarebbe decisivo poter prendere parte. Infine, vengono esaminate le nuove strategie macro-regionali europee, con particolare riferimento a quella per le regioni alpine (Eusalp), sviluppata a partire dal 2015 in totale indipendenza rispetto alla Convenzione delle Alpi, che è già una strategia internazionale che affronta interessi e opportunità comuni alle regioni alpine. Se in futuro gli interessi della montagna beneficeranno o meno della futura Eusalp, anche questo dipenderà da come essi saranno rappresentati.

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