Abstract
Il saggio analizza un caso studio relativo al fenomeno del co-housing, considerato quale pratica dell’abitare fondata sulla partecipazione e sul vicinato elettivo, e al suo potenziale ed effettivo impatto trasformativo rispetto al contesto urbano di riferimento: l’esperienza sorta nel quartiere di Porta Palazzo a Torino. In particolare, si propone di interpretare e verificare l’applicazione della categoria di “convivialità” di Ivan Illich a questo tipo di esperienza, sorta all’interno di una cultura critica della società dei consumi e della crescita economica. Data questa dimensione culturale di fondo, l’analisi si concentra ulteriormente su quanto le modalità micro-relazionali e di rete poste in essere dai co-housers, per promuovere dinamiche trasformative e diffondere capitale sociale all’interno del quartiere di Porta Palazzo, siano efficaci al fine di favorire una maggiore coesione sociale assieme a pratiche e stili dell’abitare di tipo conviviale.