Abstract
L’agricoltura periurbana multifunzionale è considerata una strategia efficace per arginare il dilagare dell’urbanizzazione nelle aree rurali, contrastare la pressione urbana e al contempo rendere le città più abitabili e vitali. Dalla prospettiva urbana, le aree agricole intercluse sono soggette a maggiori pressioni da parte del mercato immobiliare e sebbene assolvano molteplici funzioni nei riguardi della città, non sempre sono riconosciute come infrastruttura naturale d’interesse pubblico, come bene comune da tutelare in quanto paesaggio agro-urbano e da collegare a sistemi ambientali più ampi. L’articolo esplora il concetto di agricoltura multifunzionale e lo applica ad un sistema di aree che, nonostante la loro iscrizione urbana, testimoniano il residuo paesaggio agricolo produttivo nella Piana dei colli a Palermo. Questo sistema agricolo, che è gravemente minacciato da nuova edificazione, circonda un’area di edilizia pubblica a rischio di esclusione sociale e con elevato deficit di servizi pubblici. La prossimità a un quartiere confinato costituisce motivo di riflessione non solo sulla governance delle aree agricole incluse nella città, ma anche sul ruolo strategico che l’agricoltura urbana multifunzionale potrebbe assolvere per lo sviluppo economico e sociale, attivando piani e politiche pubbliche integrati. Questo implica l’interazione tra istituzioni e abitanti e di conseguenza richiede un reale spazio politico per pratiche partecipative.