Vol. 3 (2015): Rebuilding the city
In the background

Gli spazi della condivisione sono in grado di ricostruire la città?

Published 2015-06-17

Keywords

  • shared living,
  • urbanity,
  • living values,
  • spatial organization

How to Cite

Bianchetti, C. (2015). Gli spazi della condivisione sono in grado di ricostruire la città?. Scienze Del Territorio, 3, 52–58. https://doi.org/10.13128/Scienze_Territorio-16249

Abstract

Associazionismi di vari tipi, azioni collettive non necessariamente durature, comunanze poco o molto intenzionate segnano con sempre maggiore evidenza l’abitare contemporaneo. Questo scritto discute le forme dell’abitare che rifiutano l’individualismo e rifuggono dalla comunità. Forme incerte, costruite su quello “stare fianco a fianco, marciare allo stesso passo” che per Bauman dichiara “il disperato bisogno di creare legami nella società individualizzata”, per Sennett “la forza di emozioni che si spostano in modo erratico da un obiettivo all’altro”. Segnate da valori dell’ecologia, della frugalità, della reciprocità e della solidarietà. Il punto è capire se queste forme siano in grado di ricostruire, in senso metaforico, la città, come pretendono di fare. Siano cioè in grado di mettere in campo una diversa nozione di urbanità e di spazio pubblico, giocando il ruolo che, nella città tardo-capitalista, hanno giocato il conflitto, la razionalità, il funzionalismo, il merca-to. Per affrontare la questione è importante cogliere le implicazioni che essa ha su tre diversi piani: il primo riguarda il mutamento dei valori attribuiti all’abitare; il secondo le nuove logiche di orga-nizzazione spaziale; il terzo la riscrittura della nozione di pubblico e la sua espressione di una di-mensione politica. Il testo affronta questi tre piani in riferimento a casi studio indagati in una ricerca multidisciplinare condotta tra 2011 e 2013 presso i Politecnici di Torino e di Milano e l’Università di Milano.

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