Anno XI / n.s. I – 2014
Progress and project report

Immagine e visione performativa nel Medioevo

Published 2014-12-18

Keywords

  • icon,
  • performative vision,
  • medieval representation,
  • medieval image

How to Cite

Bino, C. (2014). Immagine e visione performativa nel Medioevo. Drammaturgia, 11(1), 335–346. https://doi.org/10.13128/Drammaturgia-15242

Abstract

During the Middle Ages, images had to be tied to the truth. Otherwise, they were considered idols. And the idols are always dangerous and, therefore, banned. So, to be justified, the imago had to be true or really refer to truth. It follows that the images were not considered just objects ‘to see’, but were perceived as almost ‘alive bodies’, real bodies: they could act as if were actually present. This essay studies the image concept in Christian thought, with particular attention to Eastern Europe, in connection to the patristic and conciliar sources. The result is the shift of its ontological meaning: contrary to the mimetic idea of greek-hellenistic culture, the christian image is an ‘impression of similarity’. This conceptual revolution implies change of visualization strategies, which are specifically performative: ‘seeing the icon’ is doing something which involves ‘physically’ the viewer, as if he came into a scene and became an actor.

Nel Medioevo le immagini dovevano essere legate alla verità. Altrimenti erano considerate idoli. E gli idoli sono sempre pericolosi e, per questo, vietati. Dunque, per essere legittima l’imago doveva essere vera o davvero rimandare alla verità. Il risultato è che le immagini non erano considerate semplicemente oggetti ‘da guardare’, ma venivano percepite quasi come ‘corpi vivi’ e reali che potevano agire, quasi come se fossero realmente presenti. Il saggio analizza il concetto di immagine all’interno del pensiero cristiano, in particolar modo orientale, riconducendolo alle fonti patristiche e conciliari. Ciò che risulta evidente è lo spostamento del suo significato ontologico che, diversamente dalla concezione mimetica della cultura greco-ellenistica, fa dell’immagine un’‘impressione di somiglianza’. Questa rivoluzione concettuale determina anche il cambiamento delle dinamiche della visione che assume caratteristiche performative: ‘vedere l’icona’ è compiere un’azione che coinvolge lo spettatore ‘fisicamente’, come se egli entrasse in una scena e ne fosse partecipe.

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