Published 2014-04-22
How to Cite
Abstract
Il contributo riprende il tema del cattolicesimo liberale fiorentino di primo Ottocento, ‘relativizzando’ e integrando alcuni schemi interpretativi, a partire dall’idea di una sua derivazione prevalentemente settecentesca e inscritta nella storia religiosa toscana. Discutendo il rapporto fra persistenza e discontinuità, il saggio si confronta con questa seconda dimensione, nella convinzione che essa sia stata meno sottolineata rispetto alla prima. Rispetto a studi passati (Spini e Pitocco) e utilizzando come cartina di tornasole il ruolo svolto dagli anni Venti dal ginevrino Vieusseux in qualità di rilevante mediatore culturale fra la dimensione europea e le figure del cattolicesimo liberale, a partire da Lambruschini, si tenta di arricchire il quadro dei contatti con uomini e correnti impegnati su scala continentale in una riforma religiosa. Il contributo opera un bilancio degli esiti storici e delle sopravvivenze di questa ricca esperienza di religiosità riformatrice.