Abstract
Tra X e XI secolo vescovi importanti ressero le diocesi di Firenze e Fiesole. Nonostante il loro carisma e la loro forza politica, essi sono stati dimenticati. Il saggio si sofferma su questo oblio, cercando di descriverne le modalità e di comprenderne le cause attraverso l’analisi di alcuni testi dei riformatori (Pier Damiani, San Giovanni Gualberto). L’idea di fondo è che l’autorevolezza dei presuli sia stata minata dal sorgere – quasi contemporaneo – della rivalità tra due comunità religiose assai influenti e prossime all’Episcopato: il monastero di San Miniato al Monte e la Canonica della cattedrale fiorentina. Dello scontro approfittarono una potente famiglia (i Visdomini) e il gruppo di monaci raccolti attorno a Giovanni Gualberto. L’offuscarsi del ruolo dei vescovi – impegnati nel sedare la lotta tra monaci e canonici – favorì l’affermazione politica dei Visdomini e la fortuna di Giovanni Gualberto sul piano spirituale.