Quaderni di SiJIS, 3: Suppl. Studi irlandesi. A Journal of Irish Studies, 8-2018
Irishless. Samuel Beckett e la cultura europea di Tommaso Gennaro
La matrice più radicale delle tecniche che animano l’intera produzione beckettiana emerge esplorando il confronto diretto con la tradizione culturale europea, iniziato da Beckett sin dai tempi dell’università e portato avanti negli anni in contemporanea con il tentativo (durato tutta la vita) di fuoriuscire dall’orbita irlandese e joyciana. Attraverso Dante, Sade e Kafka, protagonisti di un “anti-canone” occulto, Beckett ha fondato prima e ripensato poi la propria pratica scrittoria, individuando al contempo – in una spirale che da Dublino, attraverso l’Europa, porta a Parigi – la traiettoria di una parabola che, dopo lo Ulyssese il Finnegans Wake, ha potuto rilanciare ponendosi al vertice terminale di questo percorso. L’esito di un simile processo si rivelerà sorprendentemente collaterale alla crisi coeva dei nazionalismi e del concetto stesso di sovranità: nei testi di Beckett, che proprio dopo il 1945 si apriranno al teatro, alla radio, al cinema e alla televisione, e giocati sempre lungo l’asse di un equilinguismo teso a non limitarli a una sola lingua (a una sola patria), si scorge così, superato il canone di una tradizione pienamente europea ma ostinatamente nazionale, il tentativo di offrire un’opera sovranazionale capace di travalicare le logiche confinarie che irregimentano le nazioni, le lingue, i generi.
DOI: https://doi.org/10.13128/SIJIS-2239-3978-24136
Quaderni di SiJIS, 2: Suppl. Studi irlandesi. A Journal of Irish Studies, 5-2015
Envoy verso : in : attraverso : da : Giacomo Joyce di Enrico Frattaroli
Envoyabbraccia e, al tempo stesso, scompagina la convenzione critica e pone il problema della sua stessa essenza. Saggio? Memoria d’artista? Traduzione commentata? Ricostruzione rimemorativa di un percorso in cui arte e vita s’intrecciano e mutualmente si implicano? Forse in questo suo essere esatto e refrattario, rigoroso e libero, questo e quello, né l’uno né l’altro, Envoyracchiude in sé l’essenza di Giacomo Joyce, ne riproduce e trasmette il senso profondo. Ambiguità cosciente, fedele solo alla legge dell’ibridismo, della contaminazione, dell’impurità: adultery of wisdom? perfect blend?
DOI:https://doi.org/10.13128/SIJIS-2239-3978-17635
Quaderni di SiJIS, 1: Suppl. Studi irlandesi. A Journal of Irish Studies, 5-2015
Il volume intende mettere in luce il valore attuale delle teorie e pratiche educativo-pedagogiche proposte da Maria Edgeworth. Agli albori della scienza moderna, Edgeworth si muove in un milieuassolutamente stimolante, che raccoglie alcuni tra i più grandi pensatori dell’epoca in ambito filosofico, educativo e culturale. La loro influenza, anche e soprattutto attraverso il lavoro costantemente sviluppato col padre, la porterà in pochi anni a formulare teorie educative che troveranno subito ampio riscontro presso la comunità intellettuale. La grande novità del suo progetto risiede nell’elaborazione di un sistema pedagogico coerente, basato su testi teorici e pratici ideati e composti in un linguaggio specifico di matrice scientifica ma con intento divulgativo, per l’educazione del bambino fino all’età della maturità. Pur mettendo in luce i limiti storici di alcuni presupposti del pensiero edgeworthiano, appare importante sottolineare l’attualità e l’attuabilità della sua proposta metodologica, fondata su indagini circostanziate e documentate secondo criteri oggi considerati basilari per la corretta attuazione della pratica educativa, che deve coinvolgere fattivamente il bambino e l’adulto. Maria Edgeworth supera la letteratura, quindi, per rivelarsi un assistantscientifico allo sviluppo dell’individuo in una società civile, moderna e in continua evoluzione.
DOI:https://doi.org/10.13128/SIJIS-2239-3978-16195