Il 18 febbraio 2005 si è tenuto nella sala Alessandrina dell’Archivio
di Stato di Roma un Seminario dal titolo Gli archivi dell’Inquisizione
in Italia: problemi storiografici e descrittivi. Esso intendeva fare il
punto su due importanti progetti in corso: l’inventariazione informatica
degli archivi conservati presso la Congregazione per la Dottrina della Fede
e il censimento degli archivi inquisitoriali in Italia. Entrambe le iniziative,
collegate fra loro, sono frutto della collaborazione tra istituzioni italiane
e vaticane: la prima è sostenuta da un’Intesa firmata il 5 dicembre
2002 dalla Direzione generale per gli Archivi del Ministero per i beni e le
attività culturali e dalla Congregazione per la Dottrina della Fede,
la seconda dipende da un Accordo firmato il 9 novembre 2004 da questi due
enti e dal Centro di ricerca sull’Inquisizione dell’Università
di Trieste. La rilevanza di queste iniziative in campo storiografico e in
campo archivistico è evidente. Da parte del Ministero per i beni e
le attività culturali era presente al Seminario il sottosegretario
on. Nicola Bono, il direttore del Dipartimento per i beni archivistici e librari
prof. Salvatore Italia e il direttore generale per gli Archivi dr. Maurizio
Fallace. La Congregazione per la Dottrina della Fede era rappresentata
dal direttore dell’Archivio mons. Alejandro Cifres e il Centro di ricerca
sull’Inquisizione dell’Università di Trieste dallo scrivente.
Il folto pubblico presente, composto sia da storici e archivisti che da persone
interessate, ha apprezzato la qualità degli interventi, fortemente
coordinati tra loro, sintetici e chiari.
Le prime tre relazioni, tenute nella mattinata, hanno affrontato le questioni
storiografiche principali che hanno portato al recente sviluppo degli studi
sulle tematiche inquisitoriali in Italia, incentrandosi sulla storia della
storiografia e sugli aspetti di storia istituzionale legati ai problemi del
reperimento delle fonti inquisitoriali dal medioevo all’età moderna.
Le altre relazioni, svoltesi nel pomeriggio, sono state aperte da una rassegna
delle questioni riguardanti il rapporto tra storia istituzionale del Sant’Ufficio
e storia degli inquisiti, e hanno illustrato impostazione, criteri e sviluppo
dei due progetti archivistici sopra indicati. L’ultimo di questi interventi
ha infine descritto un particolare progetto in corso su uno dei cinque archivi
locali integri dell’Inquisizione romana in Italia, quello conservato
nell’Archivio storico dell’Arcidiocesi di Udine, lavoro realizzato
in collaborazione tra questo Archivio diocesano, il Centro di ricerca sull’Inquisizione,
il Centro di catalogazione della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e
l’Istituto Pio Paschini di Udine.
C’è un filo rosso invisibile che unisce i contributi degli storici,
al di là del loro contenuto, ed è rappresentato dalla partecipazione
ormai decennale della maggior parte di loro ai progetti di rilevante interesse
nazionale incentrati sull’Inquisizione, coordinati dal prof. Adriano
Prosperi e finanziati dal Ministero dell’Istruzione, Università
e Ricerca. Nell’anno in corso tuttavia il finanziamento non è
stato concesso, con il rischio di pregiudicare le ricerche e le attività
già avviate. Ma l’elemento più rilevante che si può
cogliere dal seminario nel suo complesso è la collaborazione in atto
tra storici e archivisti, che avviene nel rispetto e nella valorizzazione
delle reciproche competenze e che alla fine porta ad un livello ottimale la
qualità dei metodi e dei risultati. Il lavoro in collaborazione e in
team, che è normale in campo scientifico, è molto più
raro in campo umanistico, ma offre possibilità altrimenti impensabili,
che ci si augura vengano colte sempre più frequentemente. Per questo
motivo il Progetto per la descrizione degli archivi e della documentazione
inquisitoriale in Italia, condiviso da tre enti, resta aperto ad eventuali
altre collaborazioni di tipo istituzionale.