Il gruppo di Gournay e la Spagna.
Forbonnais traduttore della Miscelánea económico-política.
Le Considérations e la definizione delle regole universali della giusta fiscalità .
I rischi dellimposta diretta: Catastro catalano, Vingtième e Única Contribución castigliana.
Forbonnais e i suoi autori spagnoli: concordanze politiche, teoriche, metodologiche.
1. Quarantanni fa Furio Diaz, nellormai classico Filosofia e politica
nel Settecento francese, individuava nel gruppo di intellettuali e
funzionari riuniti dallIntendant du commerce J. C. M. Vincent
de Gournay uno dei nuclei centrali della riflessione economica e della
politica riformistica della Francia settecentesca[1].
Diaz sottolineava che, nonostante Gournay non avesse fondato una vera
e propria scuola e non avesse imposto una linea di pensiero economico-politica
univoca, era comunque riuscito a creare un vero e proprio gruppo di pressione
il cui obiettivo esplicito era quello di formare unopinione pubblica
favorevole a una serie di riforme di stampo liberista[2]. Alla propaganda editoriale Gournay
seppe affiancare - grazie allappoggio di importanti personalità dellamministrazione
francese come lIntendant des finances D. C. Trudaine de Montigny
e il direttore della censura C. G. Lamoignon de Malesherbes - una coerente
azione riformatrice dallinterno dellamministrazione centrale, nel tentativo
di sostenere e orientare le riforme promosse dai Controllori generali
delle finanze J. B. Machault dArnouville (1745-1754) e J. Moreau de Séchelles
(1754-1759). Lemergere della fisiocrazia e la morte di Gournay nel corso
del 1759 provocarono lo sfaldamento del gruppo; i diversi destini seguiti
da Forbonnais e Turgot dalla fine degli anni cinquanta esemplificano bene
leterogeneità primigenia che caratterizzava il gruppo riunito dallIntendant
du commerce. Il legame che univa tutti questi scrittori, funzionari,
mercanti, religiosi e intellettuali era stato infatti la volontà di modernizzare
le strutture e la politica economica del paese, oltre che il desiderio
di incidere sui costumi culturali della società francese (si pensi alla
polemica sulla noblesse commerçante): il gruppo di Gournay, sostiene
Diaz, almeno fino alloperazione Maupeou, resterà lunico tentativo di
una certa consistenza - benché fallito - per riformare la monarchia di
Luigi XV[3].
Dalle illuminanti pagine, scritte nel 1962 da Diaz, la ricerca sulle singole
personalità e sugli indirizzi collettivi del cosiddetto circolo di Gournay
è molto avanzata, arricchendosi di contributi essenziali; in particolare
è migliorata la nostra comprensione sulla genesi e le dinamiche della
strategia politica ed editoriale di questo gruppo riformatore[4]. Eppure, nonostante lindubbia fioritura degli
studi, rimangono ancora innumerevoli questioni aperte che richiederebbero
unulteriore disamina, a cominciare dallesatta definizione delle varie
anime del gruppo e dal rapporto di collaborazione che il circolo di Gournay
costruì con gli encliclopedisti[5].
2. Tra i vari aspetti che fino ad oggi sono rimasti nellombra, va annoverato
anche il rapporto con la coeva letteratura economico-politica e riformatrice
spagnola: tema, questo, magari marginale ma non privo di un certo interesse,
specialmente quando si vogliano ricostruire le fonti, lo sviluppo e la
formazione del pensiero e dellazione riformatrice di almeno tre personalità
di spicco del gruppo: Gournay stesso, Dangeul e Forbonnais. Con il mio
intervento desidero fornire un contributo (senza dubbio parziale) in questa
direzione, concentrando lattenzione sul solo Forbonnais e su una sua
opera specifica, le Considérations sur les finances dEspagne[6]. Credo infatti che il primo passo per contestualizzare
la circolazione dei trattati economico-politici spagnoli (tradotti o no
che siano) allinterno del circolo di Gournay sia quello di esaminare
i testi nei quali compaiono precisi rimandi alla realtà o agli autori
iberici senza prevenzioni o pregiudizi storiografici, nel tentativo di
ricostruire una mappatura delle letture del gruppo. Contemporaneamente
si dovranno delucidare i molteplici legami personali, culturali e politici
che Gournay e Forbonnais intrecciarono con la monarchia spagnola.
Tsuda ha giustamente definito la prima fase della vita di Gournay - quella
trascorsa a Cadice a curare gli affari mercantili di famiglia (1729-1744)
- la più oscura; effettivamente sulla sua formazione culturale e sulle
letture effettuate nel corso della lunga permanenza spagnola sappiamo
molto poco. In primo luogo fu nel porto gaditano - una delle città spagnole
più cosmopolite e tolleranti grazie alla presenza di tutte le più importanti
nazioni mercantili europee[7]
- che il futuro intendente (oltre a imparare il castigliano e linglese)
venne a contatto non esclusivamente con la letteratura iberica coeva,
ma anche con quella britannica: fatto, questo, di una certa importanza
ma puntualmente sottostimato dalla storiografia, che sembra dare quasi
per scontato che Gournay abbia compiuto tutte le sue letture straniere
una volta tornato in Francia (e cioè dal 1744 in avanti) o durante i suoi
successivi viaggi per lEuropa. Eppure nellÉloge de Vincent de Gournay
Turgot afferma esplicitamente che fu proprio a Cadice che il maestro
iniziò ad associare la pratica mercantile con lo studio delle leggi teoriche
del commercio grazie alla lettura di autori quali Child e Witt: affermazione,
questultima, che non ha stranamente stimolato la storiografia a individuare
quali altri libri Gournay avesse concretamente letto nella città spagnola
[8]. Non è infatti escluso
che dietro questa generica frase di Turgot - il quale, come è noto, compie
unabile selezione delle idee (e conseguentemente dei testi formativi)
di Gournay allo scopo di mettere in risalto la faccia liberista del
maestro - si celino autori quali Mun, Petty, Davenant, il British Merchant,
ecc., che indubbiamente circolavano negli ambienti mercantili di Cadice.
3. Occorre inoltre ricordare che, per volere del sempre più lunatico
Filippo V, tra il 1729 e il 1733 la corte venne trasferita da Madrid a
Siviglia, e cioè a poca distanza da Cadice: oltre ad essere geograficamente
prossimo a uno dei centri nevralgici della vita politica spagnola, Gournay
dovette certamente beneficiare della vivacità culturale sperimentata dalle
due città andaluse durante questi anni grazie alla presenza dei sovrani.
Infine la documentazione relativa alla missione compiuta da Gournay per
ordine di J. F. P. Maurepas a Madrid nel corso del 1743 - il cosiddetto
affaire des retours - dovrebbe essere analizzata con maggiore attenzione;
in quelloccasione, infatti, il mercante francese ebbe ripetuti incontri
con ministri e alti funzionari borbonici: in particolare con il marchese
di Ensenada che proprio nella primavera del 1743 subentra a Campillo nella
direzione dei ministeri delle Finanze, Guerra, Marina e Indie [9].
Anche per quanto riguarda Forbonnais i numerosi indizi che avrebbero dovuto
condurre gli studiosi a sondare lambito spagnolo sono stati ignorati.
Se il suo viaggio di apprendimento in Italia e Spagna allinizio degli
anni quaranta rimane ancora nellombra, non del tutto chiarita appare
la vicenda dellinvito a lui rivolto da Ensenada - grazie alla mediazione
di Gournay? - di recarsi a Madrid come consulente del ministro delle finanze
in virtù proprio della pubblicazione delle Considérations[10].
Solo una sistematica e minuziosa ricerca archivistica tra Spagna e Francia
potrà, si spera, chiarire in futuro i molteplici rapporti che Gournay
e Forbonnais (e forse anche Dangeul) intrecciarono con il paese vicino.
4. La prima edizione delle Considérations sur les finances dEspagne
apparve nel 1753 anonima e senza la menzione dello stampatore (che comunque
possiamo individuare nei Frères Estienne), con la sola indicazione del
luogo di pubblicazione (Dresde). Due anni dopo uscì la seconda edizione
- Estienne, Dresde-Paris - con laggiunta delle interessantissime Réflexions
sur la nécessité de comprendre létude du commerce et des finances dans
celle de la politique, di fatto uno dei primi saggi metodologici relativi
alla nascente scienza economica. Questultima versione, che verrà più
volte ristampata nel corso del secolo (1757, 1761, 1769), ottenne la sua
consacrazione europea grazie allinserimento nel secondo tomo (1756) della
diffusissima edizione pirata olandese dei Discours politiques di
D. Hume[11]. La versione delle Considérations del
1761, inoltre, comprendeva anche un primo volume dal titolo Mémoires
sur le commerce espagnol, che rappresenta un ulteriore ampliamento
delle ricerche effettuate da Forbonnais sulla storia delleconomia spagnola
dallantichità fino al trattato di Utrecht[12].
Di fatto con le Considérations Forbonnais inaugurava la sua carriera
di abile scrittore e panflettista economico: infatti, benché egli avesse
esordito nella Repubblica delle Lettere francese (e quindi europea) tre
anni prima con un polemico saggio contro lEsprit des loix di Montesquieu,
le Considérations rappresentano il primo scritto dargomento economico
e dindirizzo riformistico da lui pubblicato[13].
Esse seguivano di qualche mese due traduzioni (dal castigliano e dallinglese):
la Théorie et pratique du commerce et de la marine e Le Négociant
Anglois.
5. La pubblicazione delle due opere straniere e delle Considérations si inseriva in una ben precisa campagna di stampa promossa da Gournay allinizio degli anni cinquanta, che aveva lo scopo di arricchire i dibattiti in corso nellamministrazione e nella società francesi con elementi esogeni, in pratica spagnoli, britannici e italiani[14]: se Forbonnais si occupò di divulgare Uztáriz, C. King e Davenant, Ulloa venne tradotto da suo cugino Dangeul, Leblanc offrì la prima versione francese dei Political Discourses di Hume, Cary fu rielaborato da Bûtel-Dumont, Child e Culpeper furono trasposti in francese da Gournay in persona (il primo con laiuto di Bûtel-Dumont), Gee venne tradotto dal figlio di Montesquieu, Turgot si occupò di Tucker, Decker venne divulgato da Gua de Malves. A queste traduzioni, inoltre, Gournay affiancò nel 1755 ledizione del manoscritto dellEssai sur le commerce en général di Cantillon, già ampiamente circolato e commentato tra i componenti della sua cerchia negli anni precedenti[15]. Risulta quindi chiara la ragione per cui la produzione a stampa di tanti funzionari e scrittori deconomia legati in gioventù a Gournay inizi con una traduzione, accompagnata o immediatamente seguita dalla pubblicazione di un trattato dove si indaga sistematicamente il funzionamento delleconomia. La traduzione, infatti, assunse nel quadro della strategia politica ed editoriale di Gournay un chiaro valore propedeutico, almeno in due sensi: in primo luogo nei confronti dei lettori (la società civile illuminata e la burocrazia borbonica), ma anche per gli stessi traduttori che, nella maggioranza dei casi, ricevettero unimpronta indelebile da quella prima esperienza. E il caso di Forbonnais, i cui futuri indirizzi teorici e riformistici vennero ampiamente condizionati dalle due traduzioni e dalle Considérations, la cui redazione, infatti, coincise con linizio della collaborazione ai tomi III, IV e V dellEncyclopédie (1753-1755) con quattordici articoli; questi, a loro volta, vennero rifusi nellopera che egli stava allora redigendo su consiglio di Gournay e che lo consacrò in tutta Europa come unautorità nella scienza del commercio: gli Éléments du commerce[16].
6. Nel dicembre del 1752, quindi, Forbonnais traduce per i tipi degli Estienne la seconda edizione della Theórica y práctica de comercio y de marina, opera del ministro di Filippo V Gerónimo de Uztáriz, apparsa in Spagna per la prima volta nel 1724 e ristampata nel 1742: la traduzione uscì con lindicazione delle sole iniziali dellautore (V. D. F.) e la dedica a Machault[17]. Durante la primavera del 1753, poi, Forbonnais dava alle stampe la versione francese del British Merchant, una raccolta di disposizioni protezionistiche britanniche selezionate da C. King[18], nella cui edizione venne inserita anche la traduzione del On the use of political arithmetic, primo dei Discourses on the public revenues and the trade of England di C. Davenant[19]. Nello stesso torno di tempo (maggio 1753), infine, Dangeul si occupò di divulgare lopera che costituiva il supplemento naturale della Theórica - non solo perché ne presentava un ampio estratto e per i continui richiami testuali, ma anche per una sostanziale somiglianza di analisi e di proposte - e cioè il Restablecimiento de las fábricas y comercio español, opera del funzionario sivigliano Bernardo de Ulloa, con il titolo Rétablissement des manufactures et du commerce español: anchessa stampata dagli Estienne anonima e senza altra indicazione[20]. E interessante notare la presenza nei prologhi delle traduzioni di Uztátiz e Ulloa di una serie di riferimenti incrociati che confermano lesistenza di una campagna di stampa minuziosamente organizzata, anche nei tempi editoriali: nella Préface du traducteur, infatti, Forbonnais annunciava la prossima uscita del Rétablissement e lo stesso riferimento alla recente stampa della Théorie si trova nellavertissement du traducteur del Rétablissement di Dangeul[21].
7. Per inquadrare questa prima fase - quella delle traduzioni - della
strategia editoriale promossa da Gournay, appare essenziale richiamare
un celebre passo dei Mémoires inédits di Morellet[22]. Qui egli ricorda che lamico incoraggiò Forbonnais
a tradurre il British Merchant e che nel 1754 appoggiò la pubblicazione
dei primi grandi trattati di Forbonnais e Dangeul, e cioè gli Éléments
du commerce e le Remarques sur les avantages et les désavantages
de la France et de la Grande Bretagne, questultimo sotto lo pseudonimo
di John Nickolls[23]. Morellet non menziona i due autori spagnoli
e ciò ha senza dubbio contribuito a rafforzare quel sostanziale oblio
nel quale sono cadute le loro traduzioni e lo scarso rilievo ad esse attribuito
dalla storiografia. Eppure pare certo che anche nel caso di Uztáriz e
Ulloa la scelta fosse stata ispirata sempre da Gournay; in mancanza di
prove documentarie, lelemento più evidente che conferma la centralità
della regia occulta di Gournay è dato dal fatto che vuoi la Theórica
che il Restablecimiento vengono citati nel corso delle Remarques
inedite ai Traités sur le commerce di Child, che lIntendant
du commerce aveva elaborato nel 1752[24].
Già da tempo, quindi, i due testi spagnoli (insieme al manoscritto di
Cantillon e ai testi britannici sopra ricordati) circolavano tra i componenti
del gruppo e probabilmente fu Gournay stesso ad affidarne la traduzione
ai suoi giovani collaboratori. Certamente alla scelta non dovette essere
estranea lestrazione mercantile delle due famiglie Véron e Plumard, il
cui giro daffari (come nel caso dei Vincent) comprendeva anche la Spagna:
è cioè possibile che sia Forbonnais che suo cugino conoscessero dei rudimenti
di castigliano e che ciò abbia convinto Gournay ad affidare proprio a
loro e non ad altri discepoli la traduzione dei due trattati spagnoli.
Infine si potrebbe anche ipotizzare che fosse stato lo stesso Intendant
a fornire ai giovani amici i testi, dal momento che allinizio degli anni
quaranta questi stavano ampiamente circolando in tutta la Spagna, a Cadice
in maniera particolare[25].
8. Per quanto riguarda lesatta cronologia dellattività editoriale di Forbonnais durante quel prolifico 1753 - oltre al Journal de Sçavants, alla Correspondance di Grimm e alle relazioni di J. dHémery - di decisiva utilità si rileva la corrispondenza confidenziale (recentemente pubblicata da D. Ozanam) dellambasciatore spagnolo presso la corte di Francia, J. Masones de Lima, con il segretario di Stato J. de Carvajal. Il primo riferimento allamico di Gournay appare in una missiva del 15 gennaio 1753: te remitiré a Ustariz, traduzido y muy elogiado entre estas gentes; quattro giorni dopo confermava la spedizione: te remito a Uztariz traduzido y muy elogiado de estos ministros[26]. Queste ultime parole, oltre a identificare con maggiore precisione il pubblico destinatario della traduzione - i ministros, cioè in generale, i funzionari dellamministrazione centrale francese - contribuisce a datarne con precisione luscita tra la fine di dicembre 1752 e linizio di gennaio 1753; fatto, questo, importante in quanto ci consente di affermare che la Théorie rappresentò in assoluto una delle prime traduzioni provenienti dalla cerchia di Gournay a venire stampata[27]. Il 13 giugno 1753, infine, Masones tornava a scrivere al suo amico e diretto superiore:
Te remito esse librito de concideraciones sobre la mosca de España hecho por una araña de aquí. Yo no sé lo que es porque no le he leydo sino muy por encima. Él hizo el negocio porque despacha su obra. Él es el traductor de Uztaris y Zabala[28].
Lambasciatore spagnolo a Parigi con la definizione esse librito si riferiva alle Considérations sur les finances dEspagne. Forbonnais, metaforicamente paragonato ad un ragno senza scrupoli, aveva affrontato con il suo scritto la mosca spagnola, ovvero quel tema che stava da tempo ossessionando il governo diretto da Ensenada e Carvajal: la radicale riforma del sistema fiscale attraverso il varo dellÚnica Contribución.
9. La lettera di Masones del 13 giugno possiede una notevole importanza in quanto, oltre a permetterci di collocare con precisione luscita delle Considérations sul mercato librario parigino (giugno 1753, e cioè sei mesi dopo la traduzione della Theórica di Uztáriz), contiene due informazioni supplementari sulla strategia divulgativa e sul carattere di arrembante autopromozione del loro autore: I) la paternità del trattato, nonostante fosse uscito per prudenza anonimo (gli echi della sospensione dellEncyclopédie sono ancora vicini), era già nota ai più; Forbonnais si stava addirittura impegnando a promuovere la propria pubblicazione, riuscendo a guadagnare fama - e forse denaro - dalloperazione editoriale[29]; II) Forbonnais era già conosciuto, a corte e nellambiente diplomatico spagnolo, come il traduttore di Uztáriz e di Zabala. Questultima affermazione - e cioè il fatto che Forbonnais venisse associato al nome di Zabala - può sembrare a prima vista strana; in una nota di commento, Ozanam sostiene di non aver trovato alcuna traccia di una traduzione da parte di Forbonnais del famoso trattato di Miguel Zabala y Auñón dal titolo Representación al Rey N. Señor D. Phelipe V edito nel 1732[30]: certo, questultima sarebbe una scoperta di notevole importanza dal momento che lopera appare indiscutibilmente uno dei testi fondamentali del Settecento riformatore iberico[31]. Ma lasserzione di Masones si spiega proprio con la lettura delle Considérations sur les finances dEspagne: nel corso del suo pamphlet, infatti, Forbonnais cita con precisione decine di volte le sue fonti, in primo luogo il volume dal titolo Miscelánea económico-política (e da lui trasposto in francese con il titolo Oeconomies politiques) uscito a Pamplona nel 1749. Ebbene, nella prima parte di questa raccolta compare anche la Representación di Zabala. Sostenendo che Forbonnais ha tradotto non solo Uztáriz ma anche Zabala, Masones si riferisce proprio alle Considérations in cui lo scrittore francese ha rielaborato e tradotto interi passi dei tre testi che compongono la Miscelánea económico-política e tra essi ovviamente lo scritto di Zabala. Resta perciò un mistero comprendere perché intere generazioni di studiosi di Forbonnais (da Depitre e Fleury in avanti) non abbiano sviluppato la curiosità non dico di leggere Miscelánea e di compararne il testo con le Considérations, ma addirittura di individuare quale scritto si celasse dietro la sigla Oeconomies politiques: solo il fatto che il primo trattato di Forbonnais viene comunemente considerato unopera giovanile (cioè preparatoria degli Éléments du commerce) e il persistere di vecchi luoghi comuni sulla riflessione economica iberica, sembrano spiegare questa bizzarra dimenticanza.
10. La Miscelánea económico-política è una raccolta - dedicata a T. Pinto Miguel, alto funzionario del Consiglio di Navarra e Superintendente General de la Real Hacienda su nomina di Ensenada - che riunisce tre saggi[32]. In primo luogo la già ricordata Representación del 1732 di Zabala, ex collaboratore dellintendente della Catalogna J. Patiño, sul conto del quale incredibilmente sappiamo ancora pochissimo[33]. Si tratta, a differenza degli altri due testi inseriti nella Miscelánea, di un trattato in piena regola, diviso a sua volta in tre sezioni. Una prima parte affronta lanalisi del sistema fiscale spagnolo e contiene linteressante proposta di estendere con alcuni ritocchi anche alla Castiglia il sistema impositivo catalano - cioè il Catastro, confezionato nel 1716 da Patiño su mandato di J. Orry - in sostituzione di tutte le imposte sui consumi castigliane (alcabalas, millones, sisas): la nuova imposta castigliana avrebbe dovuto fondarsi su unaliquota fissa del 5% gravante su ogni reddito immobiliare (tributo real) e mobiliare (tributo personal). Una seconda sezione affronta la crisi dellagricoltura spagnola, il commercio dei grani e il malfunzionamento del sistema annonario; lultima parte si occupa degli scambi con lestero (colonie comprese) e della fondazione di nuove compagnie mercantili. Si può asserire che la Representación è una delle opere dargomento economico-fiscale più importanti del Settecento spagnolo e non solo per lalto livello analitico; su di essa, come sulla Theórica di Uztáriz, si formò lintera generazione di riformatori e pensatori dellepoca di Carlo III, a cominciare dai ministri e funzionari governativi che ressero le sorti della politica economica e delle riforme della monarchia spagnola del secondo Settecento: per portare un solo esempio significativo, la Representación - insieme allEssai di Herbert, alle Remarques di Dangeul, alle Considérations e agli Éléments di Forbonnais - compare tra i testi di riferimento utilizzati da P. Rodríguez de Campomanes per ottenere la liberalizzazione del mercato cerealicolo nel corso del 1765[34]. Echi della proposta di Zabala possono addirittura essere rinvenuti nei dibattiti parlamentari relativi alla riforma fiscale durante le Cortes di Cadice del 1812-1814[35].
11. Alla Representación di Zabala segue lInstrucción che
Martín de Loynaz, allepoca direttore della renta de tabaco, aveva
indirizzato ad Ensenada nel maggio 1749, pochi mesi prima che il ministro
delle finanze decidesse di approvare definitivamente la Única Contribución[36]. Lintenzione esplicita
di Loynaz è scongiurare il varo definitivo della riforma, dimostrando
linaffidabilità del catasto come strumento di misurazione del reddito.
Loynaz, in sostanza, critica i due sistemi impositivi basilari della monarchia:
le Rentas provinciales castigliane composte da una miriade di imposte
sui consumi (tra le quali le più consistenti erano i millones e
le alcabalas); e lEquivalente imposto da Filippo V nel
quadro della Nueva Planta allex Corona dAragona, che comprendeva
anche il Catastro catalano. Le critiche di Loynaz si rivolgono
in particolare contro i meccanismi di verifica della ricchezza e di riscossione
attraverso il riparto che di fatto accomunavano i due sistemi fiscali.
Come proposta alternativa Loynaz consiglia di applicare un progetto avanzato
nel 1650 dallallora Presidente de Hacienda e del Consiglio di
Castiglia J. González, sul modello olandese: una regalía de molienda
de granos e cioè unimposta universale e senza esenzioni sulla macinatura
delle farine, da percepirsi nei mulini stessi o alle porte delle grandi
città. Anche la memoria di Loynaz, nonostante che nella sua parte progettuale
si avvicini alla letteratura arbitristica seicentesca (o forse proprio
per questo), riscosse un grande successo in patria: basti pensare che
uno dei più validi economisti e riformatori spagnoli di fine Settecento,
e cioè V. de Foronda, nelledizione del 1798 delle sue Cartas caldeggia
- forse in maniera provocatoria - lapplicazione della riforma fiscale
di González-Loynaz[37].
La terza e ultima memoria presente nella Miscelánea è anonima[38]. Lautore, un funzionario dellamministrazione
fiscale borbonica, difende i millones distinguendo (in linea con
le affermazioni di Ulloa) allinterno delle Rentas provinciales
le vere imposte sui consumi da quelle false e quindi dannose: per ottenere
il risanamento dellHacienda regia sarebbe stato sufficiente correggere
gli abusi dei molti metodi di riscossione e alcuni difetti specifici,
a cominciare dalle indebite immunità ecclesiastiche. Il tema della tassazione
dei ceti privilegiati era tornato dattualità con la riforma catastale
di Ensenada nel momento in cui si era presentato il problema di assoggettare
anche le terre dei religiosi allimposta unica. I principi giurisdizionalistici,
si trattasse di imposte indirette o dirette, erano simili: la Chiesa catalana,
ad esempio, aveva fatto opposizione al tempo dellapplicazione del Catastro.
La dura condanna delle esenzioni ed evasioni ecclesiastiche, presente
nel trattato anonimo, non poteva certo dispiacere al governo guidato da
Ensenada.
12. Significativamente la Miscelánea económico-política si conclude
con il testo della Real Cédula del 10 ottobre 1749, che sanciva
il varo della Única Contribución: segno evidente che il curatore
della raccolta, M. A. Domech (sul conto del quale occorrerebbe indagare),
aveva concordato ledizione dei tre trattati - nel caso della Representación,
come abbiamo visto, si trattava di una ristampa - con qualche importante
rappresentante del governo favorevole alla riforma[39]. Si era voluto offrire allopinione pubblica
spagnola un quadro completo del dibattito in corso. In primo luogo la
posizione ufficiale del governo e specificamente di Ensenada, ricalcata
sul progetto di Zabala, che si proponeva di applicare in Castiglia i principi
guida del Catastro catalano. Ma anche le voci discordanti provenienti
dallinterno della burocrazia regia: quella autorevole di Loynaz, direttore
del maggiore monopolio della monarchia, e quella non meno importante di
un funzionario preposto alla gestione dei millones, uno dei rami
principali delle Rentas provinciales. Ma il fatto che la Miscelánea
termini con il decreto di Ensenada costitutivo del catasto castigliano
lascia pochi dubbi sulle motivazioni e sugli obiettivi ultimi della ristampa,
e cioè orientare lopinione pubblica e lamministrazione borbonica verso
laccettazione della Única Contribución: il testo centrale della
raccolta era quindi la Representación di Zabala.
Non meraviglia, quindi, che Masones de Lima definisca Forbonnais traduttore
di Zabala, dato appunto la facilità con la quale il suo nome poteva sussumere
tutta la Miscelánea económico-política: anche nei repertori bibliografici,
infatti, questa compare solitamente sotto la voce Zabala [40]. A ben vedere il primo studioso a cadere in tale
facile schematismo è Forbonnais stesso, il quale nelle note delle Considérations
attribuisce spesso la raccolta al solo Zabala: Oeconomie politiques
de Don Miguel Zabala Yansion (sic).
13. In che senso le Considérations sur les finances dEspagne
devono essere considerate una rielaborazione dei tre testi della
Miscelánea económico-política? E in che cosa si esplicita e quali
caratteristiche possiede lintervento di traduzione-rielaborazione di
Forbonnais della raccolta spagnola?
Occorre innanzitutto osservare che Forbonnais utilizza il testo spagnolo
quasi fosse un canovaccio per la redazione delle Considérations;
non mi riferisco solamente agli ampi brani tradotti più o meno alla lettera,
ma anche alla continua rielaborazione di cifre, dati, tesi specifiche,
argomenti teorico-pratici sui temi più vari - dalla riforma fiscale (che
è la questione centrale dei tre testi della raccolta iberica), al sistema
annonario, dai meccanismi che regolano la formazione e la distribuzione
del reddito e delle merci, alla salvaguardia dei guadagni dei ceti produttori
e così via - fino ad arrivare a ben precisi calchi terminologici e di
immagini metaforiche.
Per delucidare sistematicamente i criteri utilizzati da Forbonnais nelladattare
al francese e rielaborare le sue fonti spagnole ho ritenuto opportuno
fornire una mappatura degli interventi testuali attraverso una serie di
quadri sinottici posti in appendice. Sul margine sinistro ho inserito
le pagine delle Considérations (nella diffusissima edizione olandese
del 1756 dei Discours politiques di Hume) con un sintetico riferimento
allargomento, mentre sulla destra i numeri delle pagine dei passi originali,
divisi per ogni autore della Miscelánea e per le altre fonti esterne
[41]. Emerge con chiarezza labilità
con la quale Forbonnais manipola ed utilizza i testi spagnoli, integrandoli
con altre letture: oltre a Uztáriz e Ulloa, anche Davenant e Cantillon.
14. Unaltra questione interessante riguarda il livello di conoscenza
della lingua castigliana di Forbonnais e gli strumenti utilizzati nelloperazione
di traduzione-rielaborazione. In unaltra occasione, partendo dallesame
comparativo del testo della Theórica con quello della Théorie,
ho cercato di dimostrare la discreta sicurezza mostrata da Forbonnais
nel destreggiarsi con il castigliano, dal momento che raramente sbaglia
non dico il senso, ma nemmeno la singola traduzione dei termini spagnoli.
Una nota delle Considérations, inoltre, ci fornisce una preziosa
traccia su almeno uno dei vocabolari consultati: si tratta del Diccionario
de lengua castellana - il cosiddetto Diccionario de Autoridades
- promosso da Filippo V nellambito della nuova Academia de la Lengua,
anchessa fondata dal primo Borbone di Spagna: Forbonnais (e probabilmente
anche Dangeul) dovette consultarlo per redigere la traduzione della Theórica
di Uztáriz e rielaborare la Miscelánea[42].
Si può quindi affermare che anche nellambito degli strumenti atti alla
comprensione e alla traduzione dei testi spagnoli, Forbonnais è ben aggiornato
e preparato; daltra parte qualche cognizione della lingua castigliana
egli dovette pur assorbire durante il suo tour iberico degli anni
quaranta. Per quanto poi riguarda i criteri teorico-pratici della traduzione
(espressi con chiarezza nella Préface du traducteur della Théorie)
è stato più volte dimostrato che Forbonnais e tutti i traduttori appartenenti
al gruppo di Gournay scelgono una lettura libera del testo originale[43]: in unepoca, come quella settecentesca, in cui
lo statuto del libro è ancora fluido e le leggi in difesa del diritto
dautore poco sviluppate (ad esclusione della Gran Bretagna), la scelta
di eseguire trasposizioni linguistiche libere e non filologiche appare
la norma, non leccezione. Inoltre la traduzione o la rielaborazione di
testi stranieri di tipo tecnico (come potevano essere considerati la
Theórica, il Restablecimiento, la Miscelánea e il
British Merchant) assolvevano ad unimprescindibile funzione compilatoria
e di riadattamento culturale al contesto di ricezione, per cui trasporre
letteralmente nella lingua madre il testo originale appariva certamente
unoperazione inutile.
Lo stesso concetto odierno di plagio mal si attaglia al contesto storico
pre-Ottocentesco e al codice di lettura settecentesco. Lo dimostrano,
nel loro piccolo, le stesse Considérations il cui testo è disseminato
di precisi calchi testuali che attualmente possiamo definire plagi, ma
che allepoca erano invece considerati non solo assolutamente legittimi
e necessari, ma facilmente individuabili dai destinatari, in particolare
dagli appartenenti al gruppo di Gournay che condividevano le stesse letture
e quindi un bagaglio teorico, culturale e terminologico comune.
15. Ma le Considérations non può definirsi esclusivamente una
traduzione-adattamento dei tre testi della Miscelánea; è qualcosa
di più, come dimostra la varietà delle fonti utilizzate da Forbonnais.
Si tratta di unopera dargomento economico-fiscale nella quale, partendo
dallanalisi della situazione spagnola coeva, Forbonnais arriva a teorizzare
i criteri universali di un equo prelievo fiscale in relazione alle regole
che sovrintendono la produzione e lo scambio della ricchezza. Scopo ultimo
di questo tentativo è quello di individuare delle variabili costanti che,
nonostante le diversità dei contesti, guidano leconomia. Vi è poi un
obiettivo politico contingente che non è tanto (come è stato finora supposto)
quello di inserirsi nella discussione sul catasto castigliano, e cioè
sul progetto di Única Contribución promosso da Ensenada; ma piuttosto
quello di incidere nel dibattito governativo francese, per conto proprio
ma anche come rappresentate del gruppo di Gournay. In particolare, Forbonnais
con le Considérations si prefigge di mostrare a Machault gli effetti
negativi sia della taglia tarifée che della branca mobiliare del
Vingtième, e cioè di quellimposta proporzionale (su ogni proprietà)
che il Contrôleur général aveva varato nel 1749. In altri termini,
utilizzando un artificio comune allepoca, Forbonnais decide di parlare
della Francia attraverso il filtro di unaltra realtà, in questo caso
quella spagnola; partendo dalle finances dEspagne egli finisce
quindi per approdare e alludere alle finances de France: non a
caso a questultime egli dedicherà nel 1758 unopera di grande interesse
(le Recherches et considérations sur les finances de France).
Prima di specificare questa tesi, diamo uno sguardo sintetico alla struttura
e ai contenuti delle Considérations.
16. Forbonnais inizia il trattato ricostruendo la cronologia della decadenza
spagnola attraverso la letteratura politico-economica seicentesca che
egli sembra conoscere di seconda mano - eccetto nel caso delle Empresas
di D. Saavedra Fajardo[44]
- utilizzando cioè quei passi delle opere di Moncada, Cevallos e Valle
de la Cerda che Uztáriz, Zabala e Loynaz citano nei loro scritti[45].
Lo conferma anche il fatto che lautore francese accetta lesegesi effettuata
dai progettisti spagnoli del primo Settecento sulle tesi dei testi seicenteschi,
a cominciare dallinterpretazione dello spopolamento della Spagna quale
effetto e non causa della crisi economica[46].
Lubertosità naturale della Spagna e un rapido raffronto dei dati quantitativi
relativi al rapporto popolazione-gettito fiscale tra la monarchia spagnola
e lInghilterra, mostrano che la crisi dellagricoltura e delle manifatture
iberiche dipende da quelque principe vicieux dans ladministration[47]. Prima di analizzare nel dettaglio il sistema
fiscale spagnolo, però, Forbonnais inserisce un lungo excursus sulla police
des grains nel quale in pratica riassume tutta la seconda sezione
della Representación di Zabala (come risulta anche dalle note a
piè di pagina), integrandola con alcune riflessioni di Cantillon: queste
pagine segnano lesordio di Forbonnais nel coevo dibattito relativo alla
liberalizzazione del commercio dei cereali - che proprio nel 1753 conobbe
una forte accelerazione grazie agli interventi di Herbert e Duhamel de
Monceau - e anticipano il contenuto del terzo capitolo degli Éléments
du commerce[48].
Forbonnais ripropone le quattro cause (la calmierizzazione, la proibizione
dellesportazione dei grani; la cattiva amministrazione dei magazzini
pubblici; leccessivo numero di terre comuni incolte) alle quali lex
sottoposto di Patiño aveva attribuito la crisi agraria spagnola, accettando
nel contempo gran parte delle soluzioni caldeggiate dal funzionario spagnolo[49]. Da notare il fatto che il ragionamento di Forbonnais,
come quello della sua fonte iberica, si basa sul presupposto che il modo
più sicuro per accrescere la produzione agricola è quello di proteggere
ed incentivare i guadagni dei contadini, in particolare degli affittuari
(fermiers e laboureurs) in base al principio antropologico
- linfluenza di Melon e Hume in questo caso mi sembra palese - che è
la prospettiva di guadagno e linteresse materiale a guidare luomo[50].
17. Ma, continua Forbonnais, unirrazionale politica granaria da sola non spiega la crisi dellindustria dei contadini: essa dipende invece dagli errati principi sui quali poggia la fiscalità spagnola. Dopo aver definito nerfs de lÉtat le finances, ricorrendo alla metafora organicistica tipica della letteratura politica europea fin dal Medioevo[51], Forbonnais illustra (utilizzando soprattutto i testi di Uztáriz e Loynaz) le caratteristiche e la storia di ogni singolo ramo del fisco spagnolo[52]. La decadenza economica della monarchia iberica si deve a determinate imposte sui consumi, in particolare allalcabala (imposta ad valorem su ogni vendita e transazione che, aggregata ai cientos, raggiungeva laliquota del 14%) e alle sisas[53]; ma ciò non significa che tutte le imposte sui consumi siano dannose. La vicenda spagnola è importante proprio perché ha dimostrato quale tipo di tasse evitare: anzi, utilizzando come termine di paragone negativo la fiscalità del paese vicino, si possono stabilire i criteri universali di unequa tassazione indiretta[54]. In altre parole Forbonnais comprende che le critiche mosse dagli autori spagnoli coevi nei confronti delle Rentas provinciales castigliane potevano essere utilizzate (come aveva fatto a suo tempo Vauban in Francia) per screditare le imposte indirette in blocco, a favore di unimposta unica fondiaria: occorreva quindi precisare le ragioni di questa condanna, dirigendola esclusivamente verso i tributi indiretti effettivamente dannosi per leconomia. A questo scopo Forbonnais si serve delle acute osservazioni che Davenant, Hume e Montesquieu avevano espresso nei confronti delle imposte sui consumi, sostenendo la loro preferenza rispetto a quelle personali, a patto che rispettino certi criteri[55]. Occorre, in primo luogo, utilizzare come criterio-guida la giustizia distributiva e distinguere tra consumi necessari e superflui: Forbonnais, come Uztáriz, è infatti sostenitore delle imposte sui generi di lusso poiché volontarie, quotidiane e proporzionali al travail (e quindi al potere dacquisto) del compratore[56]. Con un ragionamento che ricorda da vicino quello di Mandeville, Forbonnais afferma che le imposte sui consumi riescono a vincere lavarizia umana e a rendere lamour de soi-même, proprio di ogni uomo, utile allo Stato intero. Per questa ragione egli considera giusto tassare anche il nécessaire physique destiné au pauvre e cioè i prodotti di prima necessità, a patto che la cifra richiesta sia piccola e proporzionata al salario: il pagamento diverrà così volontario ed insensibile[57].
18. Nel caso del povero - che Forbonnais definisce come colui che si
guadagna da vivere in virtù di una retribuzione[58]
- sarà appunto il salario a sostenere i suoi consumi: di qui limportanza
di garantire anche ai salariati un reddito che vada oltre la semplice
sussistenza. Per quanto invece concerne il proprietario terriero sarà
la rendita a garantire il soddisfacimento dei suoi bisogni e, in definitiva,
a sostenere la domanda di una vasta gamma di prodotti[59].
E, dato che - come avevano già dimostrato Hume, Cantillon e Montesquieu[60] - i bisogni (come i gusti) sono relativi e dipendono
dai costumi (o dallincivilimento) di ciascun paese e dal livello di ricchezza
dei compratori, il necessario del povero non è lo stesso del ricco, per
il quale anche i prodotti di lusso sono di fatto indispensabili[61].
Quindi, nel caso dei generi di sussistenza Forbonnais consiglia di adeguare
geometricamente limposta sul salario più basso, e di far salire proporzionalmente
il livello del prelievo nel caso dei beni di seconda o terza necessità.
Invece per i generi di lusso la tassa può anche non seguire i criteri
di una perfetta proporzionalità. Le imposte sui consumi, perciò, hanno
il vantaggio di essere quotidiane e impercettibili in quanto il prezzo
al dettaglio camuffa lentità della tassa[62].
Purtroppo in Spagna questi principi sono stati disattesi: lalcabala,
in particolare, si è dimostrata unimposta distruttiva poiché, non distinguendo
tra generi necessari e superflui, danneggia i ceti più poveri (già sottoposti
alle imposte personali e di riparto) e limita la loro industria; infatti,
come avevano già dimostrato tra gli altri Zabala, Montesquieu e Hume,
quando leccessiva pressione fiscale sottrae ai ceti produttori i legittimi
guadagni, questi perdono ogni stimolo al lavoro[63].
Sullo sfondo del ragionamento di Forbonnais vi è una chiara impostazione
giusnaturalistica che cela una preoccupazione socio-politica ben precisa:
tutti, dal povero al ricco, devono pagare in proporzione alla sicurezza
che ottengono dallo Stato, garante della loro conservazione[64]. E quindi ovvio che i benestanti, essendo i
maggiori beneficiari della protezione del potere pubblico, devono contribuire
in misura maggiore. Dietro la categoria economica di ricco si cela ovviamente
quella cetuale di privilegiato: Forbonnais evita quindi di scendere
nella polemica anti-nobiliare (mentre più decisa e chiara si rivela la
sua critica nei confronti degli ecclesiastici) e preferisce impostare
il proprio ragionamento su categorie censuali. Come Vauban, infatti, Forbonnais
è cosciente che le uniche imposte che la nobiltà riesce a evadere con
maggiore difficoltà sono proprio quelle sui consumi (specie se di lusso),
per cui esse assolvono una salutare funzione di redistribuzione del reddito
e del potere dacquisto[65].
19. Una volta stabilita la preferenza per le imposte sui consumi quando esse mantengono une proportion raisonnable avec le travail, Forbonnais affronta la questione che più di ogni altra aveva spinto arbitristi spagnoli e progettisti di mezza Europa a caldeggiare la sostituzione delle imposte indirette con unimposta diretta unica: i metodi di riscossione[66]. Ancora una volta lesame del contesto iberico serve allo scrittore francese come stratagemma per analizzare la situazione francese contemporanea. Dopo aver denunciato il taglieggiamento subìto ovunque dal commercio da parte del partito degli appaltatori, Forbonnais utilizza le tesi dei tre autori della Miscelánea (che in questo concordano) per condannare senza appello lappalto e i riparti delle imposte: i tributi sui consumi, per quanto sperequativi possano essere, sono sempre meno dannosi dei sistemi che si impiegano per riscuoterli. In altri termini la decadenza spagnola (in primo luogo castigliana) - oltre alla mancanza di un debito pubblico moderno che provoca linnalzamento del tasso dinteresse[67] - dipende essenzialmente dalle estorsioni degli appaltatori e dalle ingiustizie commesse nella ripartizione delle imposte provinciali castigliane sui fuochi: gli encabezamientos o repartimientos[68]. La requisitoria di Forbonnais contro gli appaltatori è particolarmente dura e in linea sia con la denuncia presente nella Theórica di Uztáriz, nel Restablecimiento di Ulloa e nei tre testi della Miscelánea, sia con la posizione del gruppo di Gournay al riguardo: gli appaltatori infatti pensano solo al proprio interesse senza curarsi di proteggere lindustria, i guadagni dei contribuenti e la durée des produits[69]. Ma laccusa di Forbonnais si rivolge anche a quelle vere e proprie imposte di riparto che sono gli encabezamientos castigliani, che evidentemente a Forbonnais e ai lettori transalpini richiamavano automaticamente alla mente la riscossione della taglia, o meglio delle taglie francesi[70]. I riparti, come aveva ben argomentato Zabala, vengono infatti gestiti dai proprietari terrieri e dalle autorità locali colluse con essi: le passioni umane - gli uomini non sono angeli aveva sostenuto lex collaboratore di Patiño - inevitabilmente condizionano sia la stima del reddito di ciascuna famiglia, sia la ripartizione della quota sui singoli fuochi applicata dal magistrato o dallappaltatore. Di conseguenza quelle che inizialmente avrebbero dovuto essere imposte sui consumi si sono trasformate in unimposta personale, del tutto arbitraria[71]. Come se non bastasse, a queste ingiustizie se ne aggiunge unaltra: limmunità fiscale degli ecclesiastici. In questo ambito la critica di Forbonnais appare più dura di quella avanzata dalle fonti spagnole (di solito prudenti su questo terreno), arricchendosi di altri elementi, come ad esempio largomento secondo il quale, il clero - già proprietario di metà delle terre spagnole - riesce ad evadere il pagamento delle imposte grazie al regime di manomorta, scaricando il prelievo sui proprietari non esenti[72].
20. Il tema dellimmunità ecclesiastica serve a Forbonnais per introdurre
una concreta proposta di riforma fiscale in cui la tassazione diretta
integra e non sostituisce totalmente, attraverso fantasiose ipotesi di
imposta unica, il prelievo indiretto. Dopo aver ribadito sulla scorta
di Hume e Montesquieu i principi teorici e pratici delle tasse sui consumi
ed aver individuato nellassenza di una sola regia la causa ultima della
crisi economica spagnola[73], Forbonnais passa ad esaminare
le regole del prelievo diretto. E certo, continua lautore francese,
che un sistema fiscale giusto debba fondarsi su un equilibrio tra la tassazione
dei consumi giornalieri ed unimposta sur le revenu des terres. Ma in
entrambi i casi è importante che tale tributo non sia unico, allo scopo
di non svantaggiare rispettivamente gli artigiani e i coltivatori (insieme
ai proprietari)[74].
Dal momento che il cuore della fiscalità spagnola, castigliana in particolare,
è costituito dalle imposte sui consumi e dato che generazioni di scrittori
iberici hanno attribuito ad esse la crisi delleconomia, Ensenada ha pensato
di risolvere la questione alla radice rivoluzionando lasse del sistema
tributario, con il varo per la Castiglia di unimposta unica su base catastale,
che significativamente Forbonnais definisce taille tariffée et proportionelle[75]. Lo scopo primario che Forbonnais
si prefigge nelle Considérations - con quel gioco di specchi tra
Spagna e Francia sopra delineato - è appunto quello di dimostrare la dannosità
di questo progetto e di difendere una fiscalità che, pur contemplando
unimposta diretta sulle proprietà immobiliari, si strutturi comunque
intorno alle imposte che gravano sui consumi.
21. Forbonnais individua nel Catastro catalano confezionato da Patiño lunico elemento positivo del sistema fiscale dellex Corona dAragona e in generale di tutta la monarchia spagnola: mentre i regimi tributari applicati nei Regni di Valencia e dAragona sono definiti, sulla scorta di Uztáriz, delle imposte personelles et arbitraires, il catasto catalano è invece réel et personnel tout à la fois. Come il Vingtième, infatti, esso si compone di due rami: il tributo real e cioè unimposta del 10% su ogni proprietà immobiliare senza alcuna esenzione (nel caso del Vingtième era la metà) e il tributo personal, cioè unimposta del 8,33 % sui redditi mobiliari (nel caso francese il Vingtième mobilier et dindustrie, sempre del 5%). Dopo aver riproposto, in maniera sintetica ma estremamente fedele, il paragrafo della Representación nel quale Zabala aveva ricostruito la storia del catasto catalano[76], Forbonnais conclude che se la parte reale del tributo - quella appunto sulla terra - est par sa nature une des plus justes, comme elle est la plus simple dans la perception; il ramo che grava sul lavoro e sui guadagni (il tributo personal) è invece uno dei più arbitrari e distruttivi che esistano[77]. Forbonnais, infatti, accetta la metodologia della confezione del catasto fondiario catalano: la stima peritale sulle terre (in base ad una scala di trentadue qualità) era stata condotta dai magistrati locali e dai rappresentanti eletti dalle singole comunità; ma poi, una volta firmata da tutti i proprietari, la stima era stata verificata e in certi casi corretta dal personale dellintendenza[78]. Lamico di Gournay sembra quindi apprezzare quel giusto equilibrio istituzionale raggiunto nella stima dei fondi tra il decentramento e il controllo da parte del potere centrale, mentre da un punto di vista economico-fiscale accetta il principio secondo il quale qualsiasi imposta sulla terra deve essere fissa e non proporzionale agli aumenti produttivi[79]. Dato che il lavoro dei campi è il più duro, il più necessario e anche uno dei più rischiosi (per i capricci del tempo che non sono preventivabili), è conforme alla giustizia distributiva che il contadino e il colono possano godere dei profitti della propria industria: se questi guadagni e gli incrementi di produttività gli venissero sottratti da un prelievo diretto eccessivo, il contadino non sarebbe più incentivato a produrre. E alla stasi dellagricoltura seguirebbe quella delle manifatture e del commercio[80].
22. In questo senso Forbonnais considera linserimento nellimponibile
del foraggio destinato al bestiame lunico serio errore da correggere
nel tributo real catalano: il foraggio non deve essere considerato
parte del reddito tassabile in quanto è dal concime degli animali che
i coltivatori traggono il miglioramento delle rese produttive e quindi
dei loro profitti[81]. Già in una nota a piè di pagina inserita nella
sua traduzione della Theórica Forbonnais anticipa la questione
dei guadagni del contadino praticamente con le stesse parole utilizzate
nelle Considérations[82].
La critica che invece Forbonnais riserva al ramo personale del Catastro
catalano è piuttosto netta e si avvale degli argomenti di Loynaz e Uztáriz[83]. Infatti nel caso degli artigiani
e dei salariati il reddito era stato calcolato in base alle giornate lavorative
annue (da cento a centottanta), mentre per i mercanti e gli associati
delle corporazioni erano state le Arti stesse a calcolare gli utili presunti.
Questultimo procedimento ricordava evidentemente quello seguito per calcolare
il Vingtième dindustrie: ed è proprio su questo elemento che si
concentra la critica di Forbonnais, dal momento che egli considera pericoloso
tassare la ricchezza mobiliare attraverso unimposta di riparto[84].
Infatti se la stima della ricchezza dei fittavoli e dei maestri delle
arti meccaniche può essere considerata assez raisonnable, quella invece
che grava sui chefs de manufactures e sui négocians (mercanti allingrosso)
appare assolutamente arbitraria, poiché il reddito degli imprenditori
(in particolare di coloro che hanno un ampio giro daffari) non può essere
quantificato a priori: è il libero gioco del mercato - la concorrenza
- che stabilisce i guadagni o le perdite, che quindi non possono essere
previsti in anticipo. Tassare i profitti degli imprenditori est impossible
e perciò contrario alla giustizia distributiva, anche nelleventualità
che i guadagni vengano sottostimati; il solo criterio che può essere utilizzato
con una qualche sicurezza è quello di applicare unimposta fissa in base
alla quantità di operai dipendenti; ma in questo caso il contributo che
il datore di lavoro paga per ogni suo salariato deve essere ragionevolmente
basso[85].
Come nel caso dei contadini, la preoccupazione di Forbonnais si rivolge
a garantire a tutti i ceti produttivi la massima protezione dallingerenza
del fisco. Anzi è interessante notare che tra la categoria degli imprenditori/datori
di lavoro Forbonnais inserisce anche i fittavoli (cioè i fermiers):
posizione, questa, che viene mutuata chiaramente dallEssai di
Cantillon[86]. Invece
secondo Zabala - in conformità con quanto stabilito da Patiño in Catalogna
sulla scorta della Dîme di Vauban - lunica categoria produttiva
proveniente dal mondo contadino a ricadere nel ramo personale del Catastro
è il bracciante (jornalero del campo), cioè il salariato della campagna,
il cui prelievo viene calcolato, come nel caso degli artigiani, in base
alle giornate lavorative[87].
In conclusione Forbonnais sostiene che il catasto catalano (che egli però
distingue nettamente da quello castigliano), una volta modificato secondo
i propri suggerimenti, rappresenta, se non un modello di equa fiscalità,
perlomeno il male minore, poiché riesce a scongiurare gli effetti sperequativi
connaturati alle imposte dirette fondate sul riparto o su catasti generali
confezionati centralisticamente dal governo[88].
23. Alla critica del tributo personal del Catastro catalano segue immediatamente una dura requisitoria nei confronti del catasto castigliano promosso da Ensenada. Curiosamente fino ad oggi la totalità degli studiosi che hanno analizzato le Considérations sostiene che con questopera Forbonnais avesse cercato di caldeggiare la Única Contribución di Ensenada. Anzi, si è data per certa una fantomatica e non ancora documentata consulenza di Forbonnais al seguito del ministro spagnolo che gli avrebbe richiesto di ricoprire lincarico di console generale francese a Madrid: solo larresto e il confino del potente marchese, avvenuta lanno successivo alla pubblicazione del trattato, avrebbe fatto saltare la missione. Ci troviamo, quasi certamente, di fronte ad un classico esempio di mito storiografico (fondato dai biografi ottocenteschi del nostro autore) che si perpetua imperterrito nei decenni[89]. Né le lodi di circostanza che Forbonnais tributa a Ferdinando VI, roi patriote, e al suo zelante ministro delle finanze si révéré dans toute lEurope bastano certo a provare lesistenza di una collaborazione dellamico di Gournay al progetto catastale iberico[90]. A parte le sprezzanti parole di Masones - che per inciso faceva parte della clientela di Ensenada[91] - non credo che il testo di Forbonnais potesse piacere al potente ministro, dal momento che esso non conteneva affatto lapologia del catasto castigliano, ma proprio lesatto contrario. Certamente le contestazioni che Forbonnais muove nei confronti allÚnica Contribución sono spesso capziose e falsate proprio dal fatto che egli vi sovrappone la realtà francese; il fatto poi che egli apprezzi il catasto catalano (o meglio una sua branca e cioè il tributo real) ha senzaltro contribuito a confondere le carte in tavola e a indurre in errore gli studiosi.
24. Forbonnais, infatti, rifiuta la Única di Ensenada non solo
in quanto imposta diretta unica, ma anche per il fatto che essa si fonda
su un catasto generale elaborato a spese dello Stato da ben ventimila
periti reclutati ad hoc del Consiglio delle finanze[92].
Ma degli argomenti critici contro il catasto di Ensenada offerti da Loynaz
nella sua memoria (che in seguito saranno ripresi da tutti gli oppositori
spagnoli del catasto castigliano: dalleccessivo costo delloperazione,
fino allinefficacia del sistema goemetrico-particellare) Forbonnais sviluppa
solamente la tesi secondo la quale, in fondo, non vi era alcuna differenza
sostanziale tra i riparti delle imposte provinciali castigliane, il tributo
personal del catasto catalano e il prelievo che si otterrebbe da quello
castigliano. Ovviamente egli inquadra la questione soprattutto dallottica
dellimposta sul reddito mobiliare: il catasto castigliano ha infatti
ereditato i difetti peggiori di quello catalano, ed in particolare la
tassazione del tutto arbitraria dei profitti e dei guadagni degli imprenditori,
artigiani e mercanti.
Il motivo di questa scelta argomentativa di Forbonnais mi sembra chiaro:
egli sovrappone alla realtà spagnola quella francese. Il fatto stesso
che definisca il catasto castigliano taille tarifée e che utilizzi
la tipica terminologia della taglia (collecte, paroisse,
ecc.) per spiegare il funzionamento del catasto castigliano mi sembra
già esplicativo di per sé[93]. Forbonnais, mentre accetta
il tributo real catalano - e presumibilmente anche il Vingtième
des biens-fonds che risparmia i fittavoli dal prelievo diretto - perché
fisso, rifiuta il catasto castigliano in quanto gli appare assimilabile
ai tributi sulle proprietà immobiliari previsti dalle taglie tarifée
e proportionnelle che, sebbene prevedessero sistemi di stima diversi,
venivano spesso associate per gli abusi e le ingiustizie commessi nella
valutazione e nelle successive revisioni del reddito dei contribuenti[94].
Infatti lelemento comune di queste imposte risiede nel fatto che nel
momento della stima o del suo successivo accertamento, come aveva sostenuto
Loynaz, entrano in gioco le passioni, e cioè linteresse dei potenti del
luogo, dei maggiorenti e dei semplici rappresentanti che redigono le stime
(nel caso della taglia il collecteur), in maniera da scaricare
il grosso della contribuzione sui ceti popolari e produttivi non esenti
e indifesi. Neppure lintervento di funzionari pubblici esterni alle comunità
- aspetto che rende simile, secondo Forbonnais, la taille tarifée
al catasto di Ensenada - costituisce una sufficiente garanzia di imparzialità
poiché sous prétexte de perfectionner la proportion des répartitions,
elle [taille tarifée, come la Única Contribución castigliana]
dégénere en inquisition, minando per sempre la confiance pubblica[95].
25. Le Considérations terminano con lesame e la bocciatura della proposta di imposta unica sulla farine avanzata di Loynaz sul modello olandese: a parte la constatazione che tale tipo di tassa svantaggia i ceti popolari e non rispetta la giustizia distributiva, il funzionario spagnolo, sostiene Forbonnais, non ha considerato che in Olanda tale imposta costituisce uno dei tanti rami della fiscalità sui generis della Repubblica e non un tributo unico[96]. Ancora una volta Forbonnais ripete che la meilleure police est de les [denrées] charger toutes, et dans une plus grande progression a mesure quelles séloignent de la nécéssité[97]. Il pivot sul quale deve fondarsi il prelievo pubblico, ribadisce Forbonnais, è loccupazione: e cioè quando tutti gli individui, dans leur classe, possono soddisfare i loro bisogni attraverso il lavoro (che perciò non deve essere direttamente tassato)[98]. Due metafore tratte dalla medicina (la classica associazione tra prelievo fiscale e il salasso) e dalla fisica (la teoria delle forze), e una lode del lusso (di sapore humiano) chiudono significativamente il trattato[99].
26. Vorrei concludere la mia analisi riassumendo gli elementi che reputo
più stimolanti delloperazione di traduzione-rielaborazione attuata da
Forbonnais, cercando nel contempo di isolare le ragioni più profonde dellinteresse
che la storia, leconomia e il fisco spagnoli risvegliavano nel gruppo
di Gournay.
I contatti di Forbonnais con la letteratura economica e riformistica spagnola
non si limitarono alla traduzione della Theórica di Uztáriz, ma
si concretarono anche nella rielaborazione dei tre testi della Miscelánea
attraverso le Considérations sur les finances dEspagne. Il fatto
che fino ad oggi la storiografia non abbia sottolineato questo aspetto
della formazione intellettuale di Forbonnais dipende, oltre che dal persistere
di datati pregiudizi negativi sulla riflessione economica spagnola (da
Hecksher fino ad Hutchinson), anche dalla scomparsa di gran parte dei
manoscritti di Forbonnais: sicuramente ciò ha contribuito ad alimentare
questa lacuna nelle ricerche sulle fonti e le letture dellamico di Gournay.
Dallinventario stilato dalla vedova nellaprile del 1809 risulta infatti
che larchivio personale di Forbonnais conservava due manoscritti sulle
prime sezioni della Representación di Zabala y Auñón, lesame (o
la traduzione) delle memorie di Loynaz e del funzionario sconosciuto,
ed infine un Mémoire dEspagne, titolo che probabilmente cela il
brogliaccio delle Considérations sur les finances dEspagne o dei
Mémoires sur le commerce des Espagnols[100].
Le Considérations rappresentano un importante momento della formazione
analitica e degli indirizzi politici del discepolo di Gournay: nel pieno
di quella fase della campagna di stampa diretta dallIntendant du commerce
che Meyssonnier ha efficacemente definito laccelerazione del 1753,
Forbonnais pubblica il primo trattato dargomento economico-fiscale. Questo
testo appare quindi intimamente legato alla strategia editoriale promossa
da Gournay e alle precedenti traduzioni (di Uztáriz, King e Davenant)
elaborate da Forbonnais. Nello stesso tempo, però, luscita delle Considérations
sancisce il passaggio del nostro autore dalla fase delle traduzioni e
delle letture formative, alla stagione dei grandi scritti e dellimpegno
giornalistico, panflettistico e politico, suo e di tutto il gruppo di
Gournay. Già nella breve sezione dedicata alla police des grains,
ad esempio, avvertiamo gli echi di quel lungo dibattito che stava allora
conoscendo una rinnovata fortuna grazie agli interventi di Dupin, Duhamel
de Monceau ed Herbert e che avrebbe portato allimportante arrêt
del 17 settembre 1754 di liberalizzazione del commercio cerealicolo, la
prima seria vittoria (poi rivelatasi effimera) ottenuta a livello politico
dal gruppo di pressione capeggiato da Gournay[101].
27. Da questultimo punto di vista il rapporto organico che lega le Considérations
agli Éléments du commerce dovrebbe essere maggiormente ribadito.
Con il trattato del 1754, infatti, Forbonnais si prefigge esplicitamente
di sistematizzare i principi che regolano la nuova scienza del commercio
dans leur ordre naturel [et] leur enchaînement mutuel & nécessaire[102]. Eppure lunica materia
alla quale Forbonnais non dedica nessun capitolo autonomo degli
Éléments è proprio la fiscalità: i riferimenti alle regole generali
che sovrintendono un equo sistema impositivo vengono sparpagliate nel
corso del testo ed inserite allinterno di ciascuno dei dodici capitoli
che compongono lopera[103].
Dal momento che lo scopo primo delle Considérations è quello di
dimostrare, partendo dallo specifico caso spagnolo, lesistenza del nesso
causale che unisce in ogni contesto la crescita (o inversamente la crisi)
economica al sistema fiscale, la scelta di non dedicare nel corso degli
Éléments una trattazione autonoma e sistematica al tema appare
a prima vista strana e contraddittoria. Ma non lo è più se consideriamo
le Considérations come un capitolo - quello mancante, il tredicesimo
- degli Éléments. In altri termini Forbonnais dovette trovare superfluo
ritagliare al sistema fiscale nel suo trattato del 1754 uno spazio autonomo,
dal momento che vi aveva dedicato solo qualche mese prima un intero pamphlet
dove aveva già analizzato la materia, isolandone i principi-guida universali.
Le ragioni che sostengono questa ipotesi sono varie, a cominciare dalla
contemporaneità della stesura delle due opere: le Considérations,
come abbiamo visto, escono mentre Forbonnais sta collaborando allEncyclopédie
con articoli tematici che di lì a pochi mesi egli trasformerà nei singoli
capitoli degli Éléments[104].
Ma la prova più evidente di tale legame si può cogliere nellambito testuale.
Nel suo trattato, infatti, Forbonnais si richiama esplicitamente alle
Considérations; in particolare nel corso di unimponente nota apposta
nel capitolo relativo alle manifatture, Forbonnais riassume i principi
(sette in tutto) che devono necessariamente ispirare il prelievo fiscale
già enunciati pochi mesi prima nelle Considérations, attribuendosi
nel contempo la paternità del pamphlet [105].
In altri luoghi degli Éléments, inoltre, egli ripete con la stessa
terminologia concetti o proposte già avanzati nel suo scritto precedente,
a cominciare dalla necessità di varare un cadastre; solo avendo letto
previamente le Considérations i lettori attuali, come quelli dellepoca,
possono comprendere e precisare questa (come altre) affermazioni programmatiche
e di principio presenti negli Éléments: il catasto al quale Forbonnais
sta pensando è ovviamente il tributo real catalano difeso da Zabala
o la land tax inglese illustrata da Davenant, non certo un catasto
generale di tipo geometrico come quello varato da Ensenada[106].
28. Linteresse mostrato da Forbonnais (e probabilmente da Gournay stesso)
nei confronti della Miscelánea económico-política e linscindibile
coppia Theórica/Restablecimento scaturisce da vari fattori. In
primo luogo questi testi permettevano di definire il paradigma della decadenza
economica - in contrapposizione con il modello positivo, quello del corretto
sviluppo, inglese - di cui anche la Francia coeva rischiava di sperimentare
gli effetti; ciò spiega lassoluta preminenza che la letteratura economico-politica
britannica assunse nella formazione dei membri della cerchia di Gournay:
era il paradigma inglese e non quello iberico che doveva essere seguito
dalla monarchia di Luigi XV[107].
Daltra parte la Francia, come rilevarono Gournay, Forbonnais e Dangeul
nei loro scritti degli anni 1752-1754, si trovava allora in bilico tra
le due opzioni, la decadenza o lo sviluppo: il gruppo di Gournay individuò
in un sistema fiscale perequativo, nella riforma del debito pubblico e
nella graduale liberazione della produzione e degli scambi, il terreno
sul quale giocare le sorti del proprio paese. Questo sentimento di preoccupata
urgenza per la situazione economica e fiscale francese può essere rinvenuto
anche nelle Considérations: molti degli elementi sperequativi che
caratterizzavano il fisco spagnolo erano presenti anche in quello francese,
per molti versi simili. La comparazione dei dati quantitativi estrapolati
dai testi stranieri sembrava confermarlo in maniera irrefutabile.
Ma la coscienza dei profondi legami storici, dinastici e istituzionali
che univano allepoca le due monarchie stimolò comunque linteresse del
gruppo per lanalisi della crisi economica spagnola e per i progetti di
riforma avanzati dagli autori iberici: alcune proposte - come ad esempio
lunificazione sotto una sola régie dellappalto delle imposte
sui consumi avanzata da Uztáriz (e ripetuta nelle Considérations,
come nelle Remarques di Dangeul) o lipotesi di trasformare
i magazzini di grano nellelemento di re-equilibrio del mercato cerealicolo
consigliata da Zabala - non potevano lasciare indifferenti lIntendant
du commerce e i suoi amici.
29. Anche il tema dellopportunità di unimposta unica e di un catasto - che si dipana nella riflessione di Forbonnais quasi per un cinquantennio - appare per la prima volta con le Considérations, benché fosse stato anticipato da una nota di commento inserita nella traduzione della Theórica di Uztáriz[108]. Nel suo trattato lautore francese esprime una serie di certezze (la necessità di un sistema impositivo che integri il prelievo diretto con quello indiretto, lassoluta centralità delle imposte sui consumi, la sfiducia nei confronti di un catasto generale - non importa di che tipo - specialmente se finanziato dal potere centrale, la convenienza di salvaguardare il reddito degli imprenditori e dei ceti popolari, la necessità di un debito pubblico moderno quale garante di un basso tasso dinteresse, ecc.) che si impegnerà a ribadire con sagacia prima negli Éléments du commerce e poi nei tanti interventi contro la fisiocrazia. Resta il fatto che il nucleo iniziale del pensiero fiscale di Forbonnais è chiaramente ispirato (spesso in maniera dialettica) da Uztáriz e dai tre autori della Miscelánea, ben prima dellemergere della setta fisiocratica. Lanalisi del catasto catalano e dellÚnica Contribución di Ensenada predispongono, in certo qual modo, Forbonnais ad un atteggiamento critico nei confronti della proposta di unimposta unica sul prodotto netto su base catastale già prima che essa venisse promossa da Mirabeau e da altri fisiocrati. Anche la riflessione britannica relativa alla land tax, come ha dimostrato recentemente Alimento, contribuisce ad orientare certi membri del gruppo di Gournay - ad esempio Herbert - verso un atteggiamento prudente nei confronti dellimposta diretta su base peritale[109]. Ma nel caso di Forbonnais il rimando alla letteratura spagnola non solo non può più essere taciuto, ma deve trovare quella collocazione centrale che merita.
30. Con le Considérations Forbonnais non pensa tanto di incidere sul coevo dibattito spagnolo relativo allÚnica Contribución, bensì su quello francese concernente la taglia e il Vingtième. In attesa di reperire nuovi documenti che avvalorino lipotesi di una missione di Forbonnais in Spagna tra il 1753 e il 1754 (anno del simultaneo licenziamento di Ensenada e Machualt), sembra difficile che el araña-Forbonnais sia stato effettivamente chiamato a Madrid in qualità di consulente del primo ministro spagnolo. Effettivamente il giorno precedente alla già citata lettera di Masones relativa alle Considérations, il 12 giugno 1753, il maresciallo di Noailles aveva spedito allambasciatore francese a Madrid, il duca di Duras, due copie delle Considérations, una delle quali espressamente per il marchese di Ensenada[110]: ma il fatto che questopera di Forbonnais - a differenza della Théorie - non compaia nella biblioteca del ministro spagnolo, il cui inventario (risalente al 27 luglio 1754) è stato recentemente pubblicato da J. L. Gómez Urdáñez, mi sembra abbastanza significativo[111]. Come poteva Ensenada accettare un trattato che bocciava senza appello la riforma che allora egli stava promuovendo? La dura condanna che Forbonnais rivolge non solo ai sistemi fiscali vigenti in Spagna, ma anche allipotesi di riforma radicale avanzata da Ensenada, contribuisce inoltre a spiegare lassenza di una traduzione spagnola delle Considérations, nonostante le sue molte edizioni circolassero e venissero ampiamente lette dai riformatori iberici: se effettivamente questo trattato avesse difeso la linea del primo ministro spagnolo questi, o qualche sostenitore successivo della Única Contribución, avrebbe potuto promuoverne una traduzione[112]. Di fatto, però, anche i fautori spagnoli del catasto geometrico dovettero considerare le Considérations un abile sunto della Miscelánea económico-política e preferirono difendere le loro posizioni tornando alla fonte, e cioè a quel vero e proprio manifesto programmatico del catasto castigliano che era ormai diventata la Representación di Zabala: ri-tradurre dal francese al castigliano i tre testi della Miscelánea sarebbe indubbiamente apparsa, nel contesto spagnolo del secondo Settecento, unoperazione quantomeno bizzarra, se non inutile.
31. Occorre poi ridiscutere la certezza che il gruppo di Gournay, e Forbonnais in particolare, difendesse in blocco tutte le riforme di Machault: la richiesta di correggere gli elementi sperequativi del Vingtième, che sembra emergere dietro lanalisi dei catasti spagnoli, conferma un rapporto che assomiglia più a un dialogo concitato piuttosto che a un semplice appiattimento o subordinazione del circolo di Gournay sulle posizioni del Contrôleur général des finances: il fatto che lex mercante non avesse fondato una scuola teorica monolitica e che il collante del gruppo fosse rappresentato dalla sua personalità e da alcune parole dordine da lui difese - le più importanti delle quali sono i motti liberté et protection (ripreso da Melon) e laissez faire et laissez passer - contribuì indubbiamente a sviluppare una discussione dialettica sia allinterno del gruppo, che tra questo e lamministrazione borbonica[113]. Infatti, nonostante che i discepoli di Gournay condividessero obiettivi comuni, essi svilupparono riflessioni analitiche originali, frutto spesso della scelta dei testi nazionali e stranieri di riferimento[114]. Ciò li predispose inevitabilmente a differenziarsi anche sul terreno delle riforme: basti pensare alle diversità che emergono negli Eléméns du commerce e nelle Remarques di Dangeul in tema di tassazione indiretta o alle diverse sfumature esistenti nei ragionamenti di Forbonnais e Herbert sulla questione della esportazione dei grani, peraltro già rinvenibili nelle Considérations. A ben vedere in nessun paese dellEuropa dei Lumi i partiti riformatori - e quello riunito da Gournay indubbiamente lo era - furono coesi; anzi, le divisioni interne fecero spesso il gioco della conservazione. Con le Considérations Forbonnais si prefigge certamente di sostenere la riforma del 1749, ma anche di indicare a Machault le storture e le correzioni da apportare al Vingtième dindustrie; resta da capire se questa richiesta fosse condivisa da Gournay e rappresentasse la posizione ufficiale del gruppo o se rispecchiasse una convinzione personale di Forbonnais.
32. Passando poi dallambito politico e riformistico a quello teorico, traiamo la conferma della rilevanza assunta dalle Considérations (e dai coevi articoli composti per lEncyclopédie) nella genesi del pensiero economico di Forbonnais: esse, infatti, contengono in nuce buona parte dei concetti analitici (a cominciare da quello di concurrence e di prix combiné) che Forbonnais svilupperà negli anni successivi, anche oltre i Principes Économiques. I testi degli autori spagnoli, nella stessa misura di quelli britannici, servono perciò a Forbonnais per definire o avallare le leggi economiche universali che sovrintendono la scienza del commercio: in primo luogo il nesso causale che lega il sottosviluppo produttivo (agricolo/manifatturiero), commerciale e finanziario a un fisco sperequativo e arbitrario, frutto dellabuso della Legge[115]. Secondariamente i trattati di Uztáriz, Ulloa, Loynaz, Zabala confermavano la convenienza di una politica mercantile che conciliasse un completo liberismo interno con un ben calibrato protezionismo doganale. Infine Forbonnais, nonostante non condivida il progetto di radicale riforma fiscale perorato da Zabala (mostrandosi su questo terreno più vicino al concreto pragmatismo di Uztáriz), accetta comunque gran parte delle analisi e delle proposte avanzate dallex collaboratore di Patiño intorno alla police des grains: difesa della remuneratività del prezzo del grano a vantaggio dei contadini (e dei proprietari), libera circolazione dei cereali tra le province della monarchia, subordinazione dellesportazione al prezzo, riorganizzazione dei magazzini pubblici in funzione delle esigenze del mercato, ma anche dei produttori[116]. Naturalmente nelle Considérations sono presenti, benché non citate esplicitamente, anche varie fonti e letture che, pur procedendo con estrema prudenza, possiamo facilmente individuare sulla base di richiami testuali o concetti chiave: certamente Hume e Montesquieu, ma anche Cantillon il cui manoscritto stava allora circolando allinterno del gruppo. Certo, voler ricostruire una esaustiva mappatura delle letture di Forbonnais partendo dalle sole Considérations si rivelerebbe unoperazione parziale ed insufficiente proprio in base allorganicità che lega questo trattato con le pubblicazioni apparse nel corso del 1754: negli Éléments du commerce, in particolare, compaiono una serie di autori - Vauban, Huet, Melon, Dutot, Law, Saint-Pierre, Dupin, Duhamel de Monceau, Witt, Mun, Locke, Child, G. King, Decker, Tucker, Hume - che assunsero un ruolo determinante nella formazione di Forbonnais e certamente anche nella stesura delle Considérations[117]. Ribaltando poi la prospettiva, il fatto che Zabala, Loynaz, Ulloa non vengano mai ricordati nel corso negli Éléments non dovrebbe portare gli studiosi (come è successo fino ad oggi) a sottovalutare il loro contributo nella genesi del pensiero economico e del riformismo dellamico di Gournay. Gli unici scrittori menzionati espressamente in entrambe le opere sono Uztáriz e Davenant i cui trattati erano stati tradotti direttamente da Forbonnais.
33. Quindi, nel corso delle Considérations, Forbonnais affianca
alle fonti spagnole debitamente citate (e a Davenant), anche una serie
di letture che attualmente sembrano criptate ma che allepoca dovevano
essere ben individuabili per i componenti del gruppo e gli stessi collaboratori
dellIntendant du commerce, dal momento che facevano ormai parte
del repertorio culturale e del codice di lettura comune allentourage
di Gournay: è il caso di Hume e Cantillon che allepoca della stesura
del testo di Forbonnais o non erano stati ancora tradotti, o circolavano
manoscritti. La presenza dellEsprit des loix di Montesquieu, inoltre,
aleggia spesso nel corso del saggio, ogni qual volta Forbonnais sente
il bisogno di precisare i principi di una equa tassazione o analizzare
il nesso tra specifici costumi, forme di governo e sistemi fiscali: in
particolare Forbonnais concorda con il magistrato di Bordeaux nel sostenere
la preferenza delle imposte sui consumi (in base al principio che sono
volontarie e che il prezzo al dettaglio nasconde la tassa) e di una régie
unique, simple & claire pour le contribuable contro le angherie degli
appaltatori.
Nel corso del breve excursus iniziale sulla police des grains,
poi, si può ipotizzare che Forbonnais abbia voluto anticipare alcune perplessità
(poi approfondite negli Éléments) nei confronti delle posizioni
eccessivamente liberiste sostenute da Herbert fin dalla prima versione
dellEssai sur la police générale des grains, apparso circa tre
mesi dopo la pubblicazione delle Considérations: non è improbabile
che Forbonnais avesse già potuto leggere, secondo un rodato costume degli
appartenenti del circolo di Gournay, una versione preliminare o quella
manoscritta dellEssai[118]. Non a caso al termine del
terzo capitolo degli Éléments du commerce Forbonnais, probabilmente
anche allo scopo di prevenire una possibile accusa di plagio, rimanda
esplicitamente allEssai, specificando che esso è apparso
pendant la stesura del proprio capitolo[119].
Naturalmente in mancanza di precisi riferimenti testuali o terminologici
risulta difficile e piuttosto rischioso cercare di individuare questa
o quella lettura nel testo di Forbonnais sulla base di aleatorie concordanze
teoriche: ad esempio il concetto della obbligatorietà e convenienza da
parte dei più ricchi (cioè dei privilegiati) di contribuire al mantenimento
dello Stato pagando le imposte non appartiene a questo o quellautore,
ma ad intere tradizioni filosofiche, dalla Scolastica, al Giusnaturalismo
per arrivare al Progettismo del primo Settecento. Lo stesso discorso credo
debba valere per le immagini metaforiche, perlomeno quelle che si riferiscono
al Corpo mistico e alla medicina[120];
la forza di suggestione esercitata su Forbonnais dalle sue letture straniere
mi pare a questo proposito più che evidente[121].
34. Le Considérations ci svelano il primo nitido esempio della
grande abilità, di cui Forbonnais darà mostra anche nei Principes Économiques,
di manipolare e rielaborare le proprie fonti: se in certi casi i testi
stranieri servono a Forbonnais da ispirazione, latteggiamento è sempre
improntato ad una sostanziale dialettica, per cui egli finisce spesso
per adattare, magari attraverso abili tagli o occultazioni, le teorie
e le proposte altrui alle proprie. A questo riguardo, lo scrittore francese
nel corso delle Considérations supera davvero se stesso, rivolgendo
gli argomenti dei tre autori della Miscelánea gli uni contro gli
altri, con la finalità di dimostrare la validità delle proprie riflessioni.
Infatti, quando si tratta di indagare gli effetti distruttivi delle false
imposte sui consumi e dei sistemi di riscossione castigliani, Forbonnais
utilizza essenzialmente gli argomenti di Zabala e, in subordine di Loynaz;
per esaltare gli effetti virtuosi delle vere tasse sui consumi, si serve
invece della memoria del funzionario sconosciuto; mentre quando occorre
criticare gli elementi sperequativi del catasto catalano e della Única
di Ensenada lautore francese riadatta le tesi di Loynaz. Uztáriz, poi,
serve per suggellare con la propria autorità questa o quella tesi specifica.
In complesso, quindi, Forbonnais può essere definito un buon traduttore
non perché traduce alla lettera loriginale, ma nel senso che riesce a
penetrare così bene il senso e il significato del testo spagnolo da permettersi
il lusso di manipolarlo a piacimento e di fonderlo armonicamente con concetti,
termini e brani tratti da altri autori.
Per quanto poi riguarda lutilizzazione di testi stranieri, le Considérations
appaiono quasi un osservatorio della personale metodologia di rielaborazione
messa a punto da Forbonnais. In primo luogo vi è una sorta di divisione
del lavoro dei testi stranieri: se la letteratura spagnola serve a Forbonnais
per indagare il nesso causale esistente tra decadenza economica e fiscalità,
quella britannica viene utilizzata per delucidare i rapporti fra debito
pubblico, moneta, tasso dinteresse e crescita economica. Evidentemente
la letteratura progettista spagnola, figlia del proprio contesto, non
poteva che stimolare una serie di riflessioni legate al paradigma della
decadenza, mentre quella britannica offriva proprio lesatto contrario.
35. Ma lindubbia centralità giocata da questi testi spagnoli nella formazione di Forbonnais, al di là delle regioni politiche contingenti o delle concordanze analitiche, risiede anche in una ragione filosofica (e quindi metodologica) di fondo: anchessi, infatti, possono ascriversi a quella tradizione aristotelico-tomistica che Larrère reputa - credo a ragione - lelemento qualificante del pensiero economico di Forbonnais[122]. La speciale attenzione verso i beni reali (quelli agricoli), la preoccupazione per la conquista dei mercati esteri grazie alla concorrenzialità dei prodotti nazionali, la condanna di ogni tipo di abuso della Legge (a cominciare da una fiscalità sperequativa e dominata dagli appetiti di pochi appaltatori e privilegiati locali), la centralità dello Stato (assoluto, anche se illuminato e riformatore) nel frenare e dirigere le passioni egoistiche di alcune categorie o ceti sociali, la richiesta di una liberalizzazione della produzione e del mercato interno, la volontà di conciliare libertà e protezione: tutti questi (ed altri) elementi non sono patrimonio esclusivo della tradizione mercantilista francese - in qualunque modo la si voglia definire: liberalismo egualitario, mercantilismo liberale, mercantilismo machiavelliano, ecc. -, ma si ritrovano anche nei testi spagnoli tradotti e rielaborati da Forbonnais[123]. Nella Spagna del primo Settecento, infatti, la tradizione tomistica dominava ancora linsegnamento superiore e universitario in mano agli ordini religiosi, dagli agostiniani ai gesuiti[124]. In altri termini la Theórica di Uztáriz, il Restablecimiento di Ulloa e i tre autori della Miscelánea dovettero apparire a Forbonnais assolutamente organici alla propria visione del Mondo e dellUomo. La conferma più evidente di questa ipotesi può essere rinvenuta proprio nel testo delle Considérations: infatti se nel corso degli Éléments egli analizza gli scambi mercantili dal punto di vista della giustizia commutativa, nel suo primo trattato lo scrittore francese sceglie di definire e strutturare i principi universali dellequa tassazione intorno al concetto tomistico di giustizia distributiva, collegandolo armonicamente alla tradizione del giusnaturalismo assolutistico (la linea Hobbes-Pufendorf-Barbeyrac-Burlamaqui)[125]. In questo ambito i testi economici spagnoli offrivano a Forbonnais una valida sponda in quanto figli sia delleredità scolastica cinquecentesca, che del pensiero neo-stoico e tacitista seicentesco: proprio per questo le Empresas di Saavedra Fajardo, vera e propria summa di entrambe le tradizioni, continuavano ad apparire ad Uztáriz e a tanti suoi contemporanei un punto di riferimento obbligato. Non stupisce perciò osservare che Forbonnais abbia considerato Uztáriz, Zabala e Loynaz delle fonti essenziali per definire le regole universali di unequa fiscalità: anchessi essi consideravano la giustizia distributiva un assioma imprescindibile[126]. Ed è proprio su questo terreno che si produce la rottura più evidente con la prospettiva ben più liberale e britannica avanzata nelle Remarques da Dangeul; questultimo, infatti, quando tenta di definire le regole generali dellequa tassazione si richiama esplicitamente a Locke e al concetto di proprietà: mentre i poveri contribuiscono al mantenimento dello Stato attraverso il proprio lavoro e la procreazione di nuovi cittadini, solo i proprietari devono essere tassati - direttamente ed indirettamente - poiché sono essi che ricavano dalle leggi positive il beneficio maggiore. Invece, come abbiamo già osservato, Forbonnais sostiene una posizione ben più rigida, subordinando lobbligo a pagare le imposte alla porzione di conservazione e di sicurezza che ogni individuo (anche il povero, quindi) ricava dal potere pubblico[127].
36. Un ulteriore elemento che accomunava gli scrittori spagnoli e i loro
traduttori o lettori francesi legati a Gournay riguarda il comune metodo
dindagine: pur non essendo opere teoriche (e forse proprio per questo
motivo), i loro testi contenevano una miriade di dati, tabelle e calcoli
quantitativi che, se incrociati con quelli francesi (in possesso del Bureau
du commerce, ma anche presenti in tante opere coeve, come la Dîme
di Vauban) e degli autori britannici (si pensi al British Merchant,
ai Discourses di Davenant e di Child o allEssay di Decker)
potevano fornire un quadro comparativo della situazione economica dei
tre paesi. Da questo punto di vista la Theórica e la Miscelánea
potevano dirsi simili ai primi dizionari di commercio o perlomeno svolgere
la loro stessa funzione informativa (anche intorno alla legislazione mercantile):
non a caso il dizionario dei Savary spicca tra le fonti francesi del trattato
di Uztáriz[128].
Una delle ragioni della traduzione-rielaborazione di questi scritti spagnoli
deve essere quindi individuata nel fatto che essi rappresentavano una
sorta di versione iberica dellaritmetica politica britannica e della
statistica francese. Ad esempio anche Zabala, come Cantillon, tenta di
calcolare il consumo alimentare/reddito medio di una famiglia-campione:
per Forbonnais, che a differenza degli storici attuali non giudicava le
propri fonti in base alle etichette storiografiche, il calcolo di Zabala
appariva tanto utile quanto quello di Cantillon[129].
Indubbiamente da un punto di vista metodologico Gournay e Forbonnais dovettero
considerare affini Uztáriz, Ulloa, Zabala, Loynaz e lanonimo funzionario.
Il metodo comparativo, che secondo Tsuda i componenti del gruppo avrebbero
appreso da Tucker, di fatto appartiene anche agli autori e ai testi spagnoli
da loro tradotti e rielaborati; né occorre scomodare Descartes, Locke,
il Giansenismo o le nuove correnti filosofiche europee per spiegare il
chiaro approccio razionalistico-empirico e il ricorso al ragionamento
ipotetico che caratterizza la Theórica o i tre testi della Miscelánea.
I progettisti spagnoli del primo Settecento, infatti, ricavano dalla letteratura
tacitista, neo-stoica e arbitristica seicentesca la consapevolezza che
lEconomia (cioè il commercio), branca della Politica, è una scienza
empirica nella quale - nonostante la diversità degli accidenti, dei contesti
particolari e delle contingenze - possono comunque essere rinvenute delle
variabili costanti e delle leggi naturali[130].
37. Ma soprattutto la statistica era già da tempo uno degli strumenti di lavoro dellamministrazione borbonica ed in particolare di quei funzionari che provenivano dal mondo della mercatura e della piccola nobiltà di provincia (nel caso di Uztáriz e Zabala rispettivamente la Navarra e lEstremadura) e che si erano formati presso le accademie militari o nei collegi degli ordini religiosi, gesuiti compresi[131]. In definitiva il fatto che gli spagnoli tradotti e i traduttori francesi condividessero solitamente la stessa estrazione sociale e professionale e che parlassero un linguaggio metodologico comune - a cominciare dalla fiducia nelle reglas más regulares de Aritmética[132] - stimolò indubbiamente loperazione di traduzione-adattamento, facilitando quel dialogo a distanza che si instaurò tra di loro. Occorre inoltre ricordare che fin dalla Guerra di Successione la collaborazione tra le due burocrazie borboniche fu molto stretta: se lalta amministrazione spagnola della nuova dinastia era stata ricostruita anche grazie allintervento di funzionari transalpini - J. Orry, padre del Controllore delle finanze P. Orry, era stato veedor general e quindi diretto superiore di Zabala e Patiño[133] - i legami si rinsaldarono negli anni successivi grazie alla stipula dei numerosi Patti di Famiglia e intorno agli episodi dellespulsione e dellestinzione canonica della Compagnia di Gesù. Non bisogna quindi meravigliarsi se a metà degli anni sessanta il Contrôl général, nellambito dellinchiesta comparativa sui sistemi fiscali europei, individuò anche nel fisco spagnolo e nel catasto castigliano di Ensenada un utile termine di paragone intorno al quale decidere la futura riforma fiscale francese[134].
38. Vorrei concludere la mia analisi con unannotazione relativa allimportanza
della traduzione come strumento di diffusione del pensiero economico,
o, se si preferisce, della trattatistica riformistica. Le Considérations,
insieme alle due traduzioni di Uztáriz e Ulloa, rappresentano il principale
veicolo di diffusione dei dibattiti economico-fiscali spagnoli in Europa
e in Italia almeno fino ai primi anni Sessanta: Genovesi e i riformatori
italiani del secondo Settecento conobbero questi testi spagnoli attraverso
le loro versioni o rielaborazioni in lingua francese[135].
Nello stesso tempo le traduzioni francesi degli autori nazionali produssero
nella stessa Spagna due effetti immediati di grande importanza. In primo
luogo stimolarono linteresse delle élites dirigenti e dellintellighenzia
illuminata e favorevole alle riforme verso la produzione editoriale proveniente
dal gruppo di Gournay: sembra confermarlo la velocità con la quale venne
elaborata nel 1755 la versione spagnola delle Remarques di Dangeul
e dellEssai di Herbert; dieci anni dopo, apparivano quasi in contemporanea
una nuova traduzione del saggio di Herbert e la prima edizione spagnola
degli Éléments.
Secondariamente, una volta giunte in Spagna, le traduzioni-rielaborazioni
di Forbonnais e Dangeul rafforzarono quella patina di autorità che autori
quali Uztáriz, Ulloa, Zabala e Loynaz aveva già acquistato in patria.
Ma in questa operazione di re-importazione della propria letteratura dargomento
economico-fiscale, il pubblico illuminato e i riformatori spagnoli (primi
tra tutti Campomanes) seppero apprezzare quegli elementi originali - cioè
quella sorta valore aggiunto - connaturato nelloperazione francese
di rielaborazione: assorbendo cioè elementi estranei al testo originale
spagnolo. Attraverso le Considérations, ad esempio, filtrarono
in Spagna, elementi e concetti delle opere di Cantillon, Hume, degli aritmetici
politici britannici ben prima che questi venissero conosciuti, plagiati
o tradotti in castigliano. Lo stesso meccanismo si ripeté in occasione
delle tante traduzioni di seconda mano realizzate nella penisola iberica;
il successo del francese quale lingua ufficiale della nuova società civile
illuminata europea facilitò infatti la trasposizione in castigliano delle
versioni francesi delle opere britanniche elaborate dai discepoli di Gournay[136].
Varrebbe la pena, in futuro, di valutare con più attenzione e senza prevenzioni
questi complicatissimi percorsi di trasmissione di idee e progetti di
riforma, che percorrono tutta lEuropa nel corso del Settecento.
|
François Véron de Forbonnais, Considérations sur les finances dEspagne traduits de l'anglois par Mr. de M*** [Mauvillon], in D. Hume, Discours politiques de Mr. David Hume traduits de l'anglois, Amsterdam, J. Schreuder & Mortier, vol. II, 1756, pp. 119-248. |
Gerónimo de Uztáriz, Theórica y práctica de comercio y de marina, Madrid, A. Sanz, 1742 (2ª ed.) [Théorie et pratique du commerce et de la marine, Paris, Estienne, 1753]. |
|
pp. 119-120: Avis di Mauvillon. Le Considérations sono attribuite al traducteur de Don Geronymo de Uztariz. |
|
p. 123: rimando esplicito relativo alla cause della decadenza spagnola. |
cap. xii, pp. 21-23 [pp. 39-43]. |
|
p. 125: citazione esplicita, nel testo e in nota, relativa alle manifatture di Siviglia, Segovia e a quelle catalane. In nota (qui e in seguito) Forbonnais cita ovviamente la sua traduzione: Thérorie et pratique du commerce & de la marine. |
capitoli viii-ix, pp. 12-13 [pp. 22-23]; c, p. 342 [pp. 134*-135*]; ci, p. 352 [p. 148*]. |
|
pp. 125-126: allusione implicita relativa alla grandezza della navigazione spagnola sotto Filippo II. |
cap. xliii, p. 99 [p. 132]. |
|
pp. 135-136: citazione esplicita, nel testo e in nota, relativa alle imposte provinciali/generali castigliane e al loro funzionamento |
cap. xix, pp. 39-45 [pp. 65-74]. |
|
pp. 138-140: rimando implicito riguardante le imposte versate al fisco dal clero spagnolo. Si può supporre che anche il Restablecimiento-Rétablissement di Ulloa-Plumard compaia tra le fonti criptate di questa sezione delle Considérations: lanalisi di ciascun tributo spagnolo compare infatti anche nel trattato di Ulloa. |
cap. xix, p. 40 [pp. 66-68]. |
|
p. 154: citazione esplicita. Uztáriz è lautorità spagnola - insieme a D. Saavedra Fajardo - che ha meglio individuato il nesso causale tra fiscalità sperequativa, indebitamento pubblico e crisi economica sperimentata dalla monarchia spagnola. |
Uztáriz, a sua volta, aveva utilizzato la fama delle Empresas Políticas (1640) di Saavedra Fajardo allo scopo di avallare la sua analisi relativa alle cause della decadenza spagnola. Forbonnais nella Théorie menziona in nota la traduzione franco-olandese del 1668: cfr. Theórica, capitoli xiii, pp. 25-26 [pp. 45-48 e nota a]; lxv, pp. 169-171 [pp. 187-190]; civ, pp. 370-371 [pp. 166*-168*]; cvii, p. 409 [pp. 192*-193*]. |
|
pp. 160-164: rielaborazione della tesi di Uztáriz (condivisa anche da Ulloa) relativa alla responsabilità giocata dalle imposte sui consumi (in primis dallalcabala) e dallerrata regolazione dei dazi doganali nel processo di decadenza della monarchia spagnola. |
capitoli lxxix, pp. 241-245 [pp. 7*-12*]; xcvi, pp. 320-325 [pp. 107*-114*]. |
|
pp. 188-189: citazione esplicita del cap. lvi della Theórica-Théorie dove è contenuto il testo di un editto di Filippo V del 5 aprile 1721. Questo è un tipico caso in cui la Theórica viene utilizzata da Forbonnais come fonte informativa sulla legislazione spagnola. |
cap. lvi, pp. 141-143 [pp. 164-165]. |
|
p. 195: citazione esplicita in nota relativa alla condanna da parte di Uztáriz dellEquivalente della Corona dAragona, sistema fiscale definito da Forbonnais personale e arbitrario. |
cap. ci, pp. 347-357 [pp. 141*-153*]. |
|
François Véron de Forbonnais, Considérations sur les finances dEspagne, in D. Hume, Discours politiques de Mr. David Hume, traduits de l'anglois par Mr. de M*** [Mauvillon], Amsterdam, J. Schreuder & P. Mortier, vol. II, 1756, pp. 119-248. |
M. Zabala y Auñón, Representación al Rey N. Señor Felipe V..., in AA.VV., Miscelánea económico-política, Pamplona, Herederos Martínez, 1749, pp. 7-180. |
|
pp. 123 e 125: Forbonnais cita di seconda mano dal testo di Zabala i trattati dei pensatori spagnoli del secolo XVII Valle de la Cerda (Desempeño del patrimonio de S. M, 1600), Ceballos (Arte Real, 1623) e Moncada (Riqueza firme y estable de España, 1619). |
pp. 13-14 e 25-26. |
|
p. 126: richiamo implicito relativo allubertosità naturale della Spagna fin dai tempi dei Romani. |
p. 75. |
|
pp. 126-128: citazione esplicita (lo si ricava dalla nota) relativa alle quattro cause delle crisi agricola spagnola. |
p. 77. |
|
pp. 129-134: sintesi del contenuto della seconda parte della Representación di Zabala riguardante la decadenza dellagricoltura spagnola, in particolare della produzione di cereali. |
pp. 78-131. |
|
p. 147: rielaborazione dellaforisma biblico gli uomini non sono angeli che Zabala utilizza per spiegare le ingiustizie compiute dai magistrati, autorità locali e ricchi proprietari terrieri che, nel caso delle capitazioni valenzana e aragonese, scaricano la loro quota dimposta sui ceti popolari. Forbonnais concorda con Zabala: solo une répartition personnelle & arbitraire faite par des Anges potrebbe garantire lequità delle imposte personali di riparto. |
p. 39: [Es] muy cierto que, para que estos repartimientos sean justificados, es preciso que se trasformen en Ángeles los hombres. |
|
pp. 151-152: rielaborazione dellargomento delleccessivo costo della riscossione delle imposte sui consumi utilizzato da Zabala per dimostrare la necessità di estendere il Catastro catalano anche in Castiglia. Forbonnais, ovviamente, ribalta la logica del ragionamento originale di Zabala, pur ammettendo lalto costo dellesazione. |
pp. 11 e 17-18. |
|
pp. 164-169: traduzione (abbastanza fedele) del paragrafo v del punto primero della prima sezione della Representación relativo al gettito delle imposte sui consumi castigliane. |
pp. 19-24, 27-30. |
|
pp. 178-181: traduzione (accurata, anche se con tagli) del paragrafo ii del punto primero della prima sezione della Representación, nel quale Zabala dimostra che sono state le imposte provinciali castigliane a causare la decadenza economica della Castiglia. |
pp. 8-11. |
|
pp. 189-190 traduzione (con tagli) del paragrafo iii del punto segundo della prima sezione della Representación, dove Zabala afferma che limposta fondiaria su base catastale da lui proposta per la Castiglia non intacca limmunità del clero. Forbonnais, però, inserisce nel passo tradotto una sua breve osservazione critica: la Chiesa spagnola, contrariamente a quanto pensa Zabala, si opporrà allimposta proprio accampando la propria immunità. |
pp. 46-47. |
|
pp. 195-205: rielaborazione del paragrafo della Representación (citata anche in nota a p. 195) relativo alla storia del Catastro catalano. |
pp. 37-45. |
|
pp. 197-198: traduzione di un passo sullo sconto, concesso da Filippo V al Principato catalano, sulla cifra del gettito inizialmente previsto dal Catastro di Patiño. |
p. 41. |
|
pp. 205-207: rielaborazione critica dei paragrafi iii-vi del punto segundo della prima sezione della Representación, relativi allapplicazione del Castastro catalano in Castiglia: Forbonnais, contestualmente, rifiuta la Única Contribución di Ensenada. Significativamente lautore francese ignora i 6 paragrafi successivi nei quali Zabala illustrava la fattibilità e la convenienza del suo progetto. |
pp. 46-52. |
|
p. 205: difesa del concetto di giustizia distributiva che Zabala aveva utilizzato per perorare lequità del catasto catalano. Secondo Forbonnais, invece, il ramo personale del tributo varato da Patiño non segue criteri perequativi. |
p. 37. |
|
François Véron de Forbonnais, Considérations sur les finances dEspagne, in D. Hume, Discours politiques de Mr. David Hume, traduits de l'anglois par Mr. de M*** [Mauvillon], Amsterdam, J. Schreuder & P. Mortier, vol. II, 1756, pp. 119-248. |
Instrucción que, para la subrogación de las Rentas provinciales, en una sola contribución dio Don Martín de Loynaz al Exmo. Señor Marqués de la Ensenada, in AA.VV., Miscelánea económico-política, Pamplona, Herederos Martínez, 1749, pp. 181-216. |
|
p. 124: citazione esplicita nel testo e rielaborazione dei dati quantitativi relativi alla popolazione e al gettito fiscale della monarchia spagnola; segue la comparazione con quelli inglesi. |
pp. 206-207 e 215. Forbonnais utilizza solo le somme finali dei calcoli di Loynaz. |
|
p. 133: allusione implicita relativa alla metafora organicistica nervi del corpo umano-finanze dello Stato. (Loynaz non è ovviamente lunica fonte di Forbonnais, data lampia utilizzazione da parte del pensiero politico francese, spagnolo ed europeo dal Cinquecento in avanti della stessa metafora). |
p. 214. |
|
pp. 135-136: citazione esplicita (nel testo e in nota ) e rielaborazione dei dati sulle entrate prodotte dal monopolio del tabacco. |
pp. 182-183. |
|
pp. 139-140: citazione esplicita in nota e riproposizione delle cifre relative al gettito garantito dalle Rentas provinciales nel 1745. |
pp. 184-185. |
|
pp. 174-177: traduzione (con tagli, ma nel complesso fedele) di un lungo brano nel quale Loynaz descrive i soprusi ai quali si presta il sistema di ripartizione - gestito dagli appaltatori, magistrati e proprietari locali - delle imposte sui consumi castigliane (encabezamiento). |
pp. 186-189. |
|
pp. 187-188: traduzione (con tagli, ma fedele) di un passo relativo ai meccanismi che permettono agli ecclesiastici di evadere il pagamento del servicio de millones. |
pp. 189-191. |
|
p. 206: allusione implicita riguardante la possibilità che le passioni condizionino unequa valutazione del reddito dei contribuenti durante le operazioni peritali del catasto castigliano promosso da Ensenada (che Forbonnais definisce taille tarifée). |
p. 197. Immediatamente dopo Loynaz riferisce dellesperimento pilota del catasto di Murcia, sul quale ha unesperienza diretta. |
|
pp. 207-209: citazione esplicita ed esame critico della proposta di riforma fiscale - unimposta unica sulle farine - consigliata da Loynaz. |
pp. 193-204 e 212-216. |
|
François Véron de Forbonnais, Considérations sur les finances dEspagne, in D. Hume, Discours politiques de Mr. David Hume, traduits de l'anglois par Mr. de M*** [Mauvillon], Amsterdam, J. Schreuder & P. Mortier, vol. II, 1756, pp. 119-248. |
Anonimo, Instruccíon para el gobierno de la administración de la renta de millones in AA. VV., Miscelánea económico-política, Pamplona, Herederos Martínez, 1749, pp. 217-269. |
|
pp. 137-138: citazione esplicita in nota e rielaborazione delle tesi, informazioni e cifre proposte dal funzionario sconosciuto sui servicios de millones. |
pp. 222-227. Peraltro lanonimo scrittore cita a p. 222 il cap. xix della Theórica di Uztáriz, sempre in relazione alla storia dei servicios de millones. |
|
pp. 140-142: allusione implicita e rielaborazione della tesi del funzionario anonimo secondo il quale non sono stati i millones, ma le altre imposte sui consumi (a cominciare dallalcabala) e i sistemi di riscossione basati sullappalto e sullencabezamiento a causare la decadenza economica della Spagna. Non si può escludere a questo riguardo anche uneco del Restablecimiento-Rétablissement dato che Ulloa aveva sostenuto la stessa tesi. |
pp. 217-218. |
|
pp. 158-159: traduzione (fedele) di un brano nel quale lo scrittore spagnolo anonimo difende i millones non solo contro le alcabalas, ma anche nei confronti di qualsiasi nouveau projet dimposition (e cioè la Única Contribución di Ensenada). Nelle due pagine successive Forbonnais approfondisce il tema. |
pp. 219-220. |
|
p. 171: citazione esplicita in nota e sintesi nel testo della tesi secondo cui lurgenza finanziaria rende difficile ai governi farsi concedere prestiti a condizioni dinteresse favorevoli, così come di restituirli nel tempo previsto dal contratto. |
Non ho trovato alcun riscontro testuale allinterno della memoria dellautore anonimo. Probabilmente si tratta di un errore di Forbonnais o di un refuso di stampa. Il funzionario sconosciuto infatti non affronta mai nel dettaglio la questione del debito pubblico. La tesi riportata da Forbonnais mi sembra invece più vicina allimpostazione generale della Representación di Zabala (in particolare le pp. 70-71 della Miscelánea). |
|
pp. 185-187: traduzione (fedele ma non letterale) di due passi relativi ai vantaggi dei millones sulle altre imposte sui consumi e ai meccanismi che permettono al clero di evaderne il pagamento. Tra i due brani tradotti Forbonnais introduce una propria riflessione, assente nelloriginale, relativa allo scarso contributo che la Chiesa iberica (stavolta in quanto principale proprietaria terriera della monarchia) offre alle finanze pubbliche. |
I due brani tradotti si trovano rispettivamente alle pp. 217-218 e 219-220. |
|
François Véron de Forbonnais, Considérations sur le finances dEspagne, in D. Hume, Discours politiques de Mr. David Hume traduits de l'anglois par Mr. de M*** [Mauvillon], Amsterdam, J. Schreuder & Mortier, vol. II, 1756, pp. 119-248. |
AA. VV. |
|
p. 156 : riassunto della voce arbitrista. |
Cfr. Diccionario de la lengua castellana, Madrid, Gredos, III voll., VI tomi, 1963-1964 [rist. anast. delledizione originale Madrid, Imprenta F. del Hierro, VI tomi, 1732-1739], t. I, p. 373. |
|
p. 124 : Forbonnais offre un raffronto quantitativo tra Spagna e Inghilterra relativo al rapporto popolazione-entrate fiscali. I dati spagnoli sono tratti dalla memoria di Loynaz (vedi supra); quelli inglesi probabilmente da Davenant (che a sua volta rielabora i dati demografici di G. King). |
C. Davenant, Of the people of England, in Id., Discourses on the public revenues and on trade of England, London, Horsfield-Becket-De Hondt-Cadell-Evans, vol. II, 1771, pp. 175-215. |
|
pp. 144-152: definizione dei principi che devono sovrintendere un prelievo indiretto perequativo e confutazione dei due argomenti critici comunemente rivolti alle imposte sui consumi. In questo ambito Forbonnais avrà modo di polemizzare con Dangeul nel corso del 1754. |
François Véron de Forbonnais, Éléments du commerce, seconde édition, Leyde-Paris, chez Briasson ..., 1754, vol. I, p. 113 nota * e pp. 314-319, nota *; John Nickolls [Plumard de Dangeul], Remarques sur les avantages et les désavantages de la France et de la Grande Bretagne..., troisième édition, Leyde-Paris, Frères Estienne, 1754, pp. 406-409, nota a. |
|
pp. 148-149: rielaborazione di un passo di Cantillon dal quale, nel tentativo di calcolare il rapporto tra occupazione e livello dei consumi, Forbonnais riprende lesempio della famiglia-tipo contadina formata da un capo famiglia, moglie e quattro figli. Questi ultimi, tra i sette e i dodici anni, cominciano ad aiutare il padre nei lavori agricoli. |
R. Cantillon, Essai sur la nature du commerce en général [1755], Paris, Institut National dÉtudes Démographiques, 1952, Première Partie, capitoli vii, pp. 10-11; xi, p. 21. |
|
pp. 150-151: rielaborazione di un brano di Cantillon. Il proprietario della terra attiva il circuito produttivo in quanto sostiene, con la propria rendita, la domanda dei beni di consumo (manufatti in particolare). |
R. Cantillon, Essai cit., Première Partie, cap. xii, pp. 25-28. |
|
pp. 152-154: brano tradotto dai Discourses di Davenant relativo al disordine del debito pubblico spagnolo. |
Davenant, On the management of Kings revenues, in Id., Discourses cit., vol. I, pp. 168-171. |
|
pp. 171-172: traduzione-rielaborazione di un brano estrapolato dai Discourses di Davenant relativo alla convenienza di una forma mista (pubblico-privato) dellappalto. |
Davenant, Whether to farm the revenues, may not, in this juncture, be most for the public service, in Id., Discourses cit. vol. I, pp. 213, 216-217. |
|
p. 210: Forbonnais conclude il trattato impiegando una metafora tratta dalla teoria delle forze per spiegare la relazione esistente tra lo sviluppo economico e il gettito fiscale - debito pubblico: se al movimento generato dallindustrie viene contrapposta una forza contraria proveniente dalla finance, il risultato sarà una grave alterazione di entrambe. Limmagine ricorda quella dellengine e dei suoi meccanismi già utilizzata da Davenant per esemplificare il funzionamento delle finanze statali. |
Davenant, On credit, and the means and methods by which it may be restored, in Id., Discourses cit. vol. I, p. 163. |
[*] Desidero ringraziare
il professore Vieri Becagli per il prezioso aiuto fornitomi durante la
stesura di questo articolo. Alla redazione della rivista, ed in particolare
ai professori Guido Abbattista e Rolando Minuti, va tutta la mia riconoscenza.
Ogni eventuale errore o svista è imputabile unicamente a me.
[1] F. Diaz, Filosofia
e Politica nel Settecento francese, Torino, Einaudi, 1962, pp. 29-40.
[2] Sulla biografia di
Gournay cfr. G. Schelle, Vincent de Gournay, Paris, Guillaumin,
1897. Per misurare il valore del gruppo riunito a Parigi da Gournay è
sufficiente elencare i nomi dei personaggi più celebri: Forbonnais, Dangeul,
Herbert, Bûtel-Dumont, Morellet, Turgot, Coyer, Clicquot de Blervache,
labbé Carlier, Auffray, Roland de la Platière, Duhamel de Monceau, Goudar,
Abeille, Montaudouin de la Touche, labbé Le Blanc, OHeguerty, Buchet
du Pavillon, lIntendant des finances Chauvelin, il Baron de Secondat
(figlio di Montesquieu) e probabilmente anche il giovane dEon de Beaumont.
[3] Diaz, Filosofia
e Politica cit., p. 40.
[4] M. Albertone, Moneta
e credito pubblico nel pensiero dell'abate Morellet: a proposito di alcuni
inediti, Quaderni di Storia dell'Economia Politica, VIII, 1, 1990,
pp. 47-106; Id., Moneta e politica in Francia, Bologna, Il Mulino,
1992; A. Alimento, Véron de Forbonnais tra Spagna, Francia e Lombardia,
Annali dell'Istituto Luigi Einaudi, XIX, 1985, pp. 171-194; Id.,
Un paradosso storico: Véron de Forbonnais e i fisiocrati di fronte alla
riforma del sistema impositivo, Annali dell'Istituto Luigi Einaudi,
XXI, 1987, pp. 115-137; Id., Riforme fiscali e crisi politiche nella
Francia di Luigi XV. Dalla taille tariféeal catasto generale, Firenze,
Olschki, 1995, pp. 93-98 e 361-362; L. Charles, La liberté du commerce
des grains et léconomie politique française, Thèse, Paris, Université
de Paris 1, 1999; E. Di Rienzo, Alle origini della Francia contemporanea.
Economia, politica e società nel pensiero di André Morellet: 1756-1819,
Napoli, ESI, 1994, pp. 97-183; T. Hutchinson, Before Adam Smith. The
emergence of political economy, 1662-1776, Oxford, Basil Blackwell,
1988, pp. 224-227; C. Larrère, L'invention de l'économie au XVIIIe
siècle. Du droit naturel à la physiocratie, Paris, PUF, 1992, pp.
95-193; G. Longhitano, Ricchezze, valori, società. La nuova scienza
e i modelli sociali nella Francia del secondo Settecento, Vicenza,
Neri Pozza Editore, 1993, pp. 7-12, 38-42; P. Minard, La fortune du
colbertisme. État et industrie dans la France des Lumières, Paris,
Fayard, 1998; S. Meyssonnier, La Balance et l'Horloge. La genèse de
la pensée libérale en France au XVIIIe siècle, Paris, Les Éditions
de la Passion, 1989, pp. 161-275; Id., Vincent de Gournay (1712-1759)
et la balance des hommes, Population, I, 1990, pp. 85-111; Id., Deux
négociants économistes: Vincent de Gournay et Véron de Forbonnais, in
F. Angiolini, D. Roche, a cura di, Cultures et formations négociantes
dans l'Europe Moderne, Paris, Éditions de l'École des Hautes Études
en Sciences Sociales, 1995, pp. 513-553; C. Morrisson, Questions Financières
aux XVIII et XIX siècles, Paris, Presses Universitaires de France,
1967, pp. 1-89; A. E. Murphy, Richard Cantillon, entrepreneur and economist,
Oxford, Clarendon Press, 1986; Id., Le développement des idées économiques
en France (1750-1756), Revue d'Histoire Moderne et Contemporaine,
XXXIII, 1986, pp. 521-541; J-C. Perrot, Une histoire intellectuelle
de l'économie politique, Paris, Éditions de l'École des Hautes
Études en Sciences Sociales, 1992; C. Salvat, Morellet et la diffusion
de la pensée économique italienne, Il Pensiero Economico Italiano,
VIII, 2, pp. 99-124; J. Smith, Social categories, the language of patriotism,
and the origins of the French Revolution: the debate over noblesse
commerçante, The Journal of Modern History, LXXII, pp. 339-374;
P. Steiner, Quesnay et le commerce, Revue déconomie politique,
CVII, 1997, pp. 695-713; Id., La science nouvelle de léconomie politique,
Paris, PUF, 1998; T. Tsuda, Un économiste trahi, Vincent de Gournay (1712-1759),
in J. C. Vincent de Gournay, Traités sur le commerce de Josiah Child
avec les Remarques inédites de Vincent de Gournay, Tokyo, Kinokuniya
Company, 1983, pp. 445-485; T . Tsuda, Présentation des textes,
in J. C. Vincent de Gournay, Mémoires et lettres de Vincent de Gournay,
Tokyo, Kinokuniya Company, 1993, pp. vii-xxxv; F. Venturi, Settecento
Riformatore. Da Muratori a Beccaria, Torino, Einaudi, vol. I, 1969,
pp. 567-571. Nuovi stimoli proverrano certamente dal prossimo incontro
Commerce, population et société autour de Vincent de Gournay (1748-1758):
la genèse dun vocabulaire des sciences sociales en France, INED, Paris,
19-21 fabbraio 2004.
[5] Sul rapporto di Forbonnais
con lEncyclopédie, in particolate con Diderot, cfr. J. Proust,
Diderot et l'Encyclopédie, Genève-Paris, Slatkine, 1982, pp. 454-458;
Albertone, Moneta e politica cit., pp. 269-271. Occorrerebbe in
particolare stabilire con precisione i contorni - ideali, politici o semplicemente
strumentali e di convenienza - di quella alleanza temporanea e contingente
che indubbiamente si realizzò a metà degli anni cinquanta tra alcuni amici
di Gournay e il nucleo promotore del progetto enciclopedico. Inoltre molto
rimane ancora da precisare riguardo le voci dargomento economico dellEncyclopédie,
come ha confermato D. Roche in un recente ciclo di lezioni dal titolo
Encyclopédies et Encyclopédisme au siècle des Lumières tenutosi presso
la Scuola Normale Superiore di Pisa (23 aprile - 3 maggio 2001).
[6] Sulla vita e le opere
di Forbonnais cfr. G. Fleury, François Véron de Fortbonnais, sa
famille, sa vie, ses actes, ses oeuvres, Mamers-Le Mans, Imprimerie
Fleury, 1915.
[7] Un buon esempio di
studio monografico su una specifica comunità mercantile residente a Cadice
è quello di A. Crespo Solana, Entre Cádiz y los Países Bajos. Una comunidad
mercantil en la ciudad de la Ilustración, Cádiz, Ayuntamento de Cádiz,
2001. Sulla nazione francese cfr. D. Ozanam, La colonie française de
Cadix au XVIIIe siècle, daprès un document inédit (1777), Mélanges
de la Casa Velázquez, IV, 1968, pp. 259-347.
[8] A. R. J. Turgot, Éloge
de Vincent de Gournay [1759] in G. Schelle, a cura di, Oeuvres de
Turgot, Glashütten im Taunus, Verlag Detlev Auvermann KG, vol. I,
1972, pp. 595-623, in part. pp. 596-598: Ses parents [de Gournay] le
destinèrent au commerce et lenvoyèrent à Cadix en 1729, à peine âgé de
dix-sept ans. Abandoné de si bonne heure à sa propre conduite, ... pendant
tout le temps quil habita Cadix, sa vie fut partagée entre létude, les
travaux de son état, les relations sans nombre quexigeait son commerce
et celles que son mérite personnel ne tarda pas à lui procurer. ... Aux
lumières quil tirait de sa propre expérience et de ses réflexions, il
joignit la lecture des meilleurs ouvrages que possèdent sur cette matière
les différentes nations de lEurope et en particulier la nation anglaise,
la plus riche de toutes en ce genre, et dont il sétatit rendu pour cette
raison la langue familière. Les ouvrages quil lut avec le plus de plaisir
et dont il goûta le plus doctrine, furent les Traités du célèbre
Josias Child, quil depuis traduits en français, et les Mémoires du
grand pensionnaire Jean de Witt. ... Pendant son séjour à Cadix, il avait
fait plusieurs voyages soit à la cour dEspagne, soit dans les différentes
provinces de ce royaume. Cfr. anche Tsuda, Présentation cit., p. xii.
[9] J. A. Escudero, Los
orígenes del Consejo de Ministros en España, Madrid, Editora Nacional,
vol. I, 1979, pp. 109-129; Meyssonnier, La Balance cit., pp. 171-173
e 214. La corrispondenza e le memorie su questa missione sono conservate
nel fondo Maurepas presso gli Archives Nationales di Parigi e nei
Papiers de Vincent de Gournay custoditi nella Biblioteca Municipale
di Saint-Brieuc.
[10] Fleury, François
Véron cit., pp. 35-36.
[11] F. Véron de Forbonnais,
Considérations sur les finances dEspagne, in D. Hume, Discours
politiques de Mr. David Hume traduits de langlois, Amsterdam, J.
Schreuder & P. Mortier, vol. II, 1756, pp. 119-248. La versione francese
dei Political Discourses di E. Mauvillon seguiva quella ufficiale
curata da J. B. Leblanc: Amsterdam-Paris, Lambert, II voll., 1754. Tra
il 1754 e il 1758 sotto il nome di Hume e il titolo Discours politiques
comparvero una serie di opere di altri autori, tra i quali figurano anche
Forbonnais e Dangeul, per complessivi sei volumi. Sulla vicenda relativa
alle due edizioni concorrenti cfr. V. Becagli, Hume o Cantillon? A proposito
di un errore ricorrente nella pubblicistica italiana del Settecento,
Ricerche storiche, II, 1976, pp. 513-522. Dora in poi utilizzo
il testo delle Considérations presente nella versione pirata di
Mauvillon sia per lampia diffusione che essa conobbe in tutta Europa,
sia per sottolineare il legame (ideale, formativo, ma anche editoriale)
del trattato di Forbonnais con i saggi di Hume.
[12] F. Véron de Forbonnais,
Mémoires et Considérations sur le commerce et les finances dEspagne,
avec des réflexions sur la nécessité de comprendre létude du commerce
et des finances dans celle de la politique, Amsterdam, F. Changuion,
II voll., 1761. In questa edizione la versione del 1755 delle Considérations
segue (con numerazione autonoma) un altro trattato relativo alla Spagna
e cioè i Mémoires sur le commerce des Espagnols, che occupa il
primo tomo e buona parte del secondo (pp. 1-263). Nella Préface il
curatore (Forbonnais stesso?) afferma che questultimo scritto fu composto
il y a quelques annés par un espagnol versé dans lHistoire du commerce
de sa nation. Si tratta ovviamente di un classico artificio letterario
dal momento che le fonti citate sono precipuamente transalpine e il punto
di vista è chiaramente franco-centrico: lautore, ad esempio, analizza
i vantaggi che la Successione borbonica in Spagna ha garantito e garantirà
al commercio francese a detrimento di quello esercitato dai mercanti inglesi
e olandesi. Lattribuzione dei Mémoires alla penna di Forbonnais
rimane comunque da verificare. Infatti, a parte la strana assenza di rimandi
espliciti alle fonti spagnole e britanniche utilizzate abbondantemente
nelle Considérations e negli Éléments du commerce, alcune
posizioni dellautore dei Mémoires non coincidono con quelle espresse
da Forbonnais nelle opere precedenti. Un esempio significativo è fornito
dalla convinzione che lespulsione dei mori donna un coup mortel au commerce
et a lÉtat [espagnols]; mentre invece allinizio delle Considérations
Forbonnais concorda con Uztáriz (e Hume) nel considerare i salassi
demografici a cui è stata sottoposta la monarchia spagnola - la cacciata
dei moriscos e degli ebrei, ma anche lemigrazione in America -
certamente gravi, ma non determinanti per spiegare la crisi economica
iberica. Cfr. Forbonnais, Mémoires et Considérations cit., vol.
I, pp. 390-392; Id., Considérations cit., pp. 122-123.
[13] Le Observations
sur lEsprit des loix apparvero anonime per la prima volta nel 1750;
vennero però ristampate con successo nel corso del 1753 nel terzo tomo
degli Opuscules de M. F[réron] con il titolo Extrait chapitre
par chapitre du livre de l'Esprit des lois avec des Observations sur quelques
endroits particuliers de ce livre et une Idée de toutes les critiques
qui en ont été faites, Amsterdam, chez Arkstée et Merkus, vol. III,
1753. Cfr. Fleury, François Véron cit., pp. 160-172. Gli elementi
di dissenso (in particolare intorno al tema nobiltà-commercio) non impedirono
comunque a Forbonnais di apprezzare gli elementi innovativi dellEsprit,
a cominciare dal linguaggio forgiato da Montesquieu: cfr. E. Pii, Montesquieu
e Véron de Forbonnais. Appunti sul dibattito settecentesco in tema di
commercio, Pensiero Politico, X, 1977, pp. 362-389. Sulle divergenze
e le concordanze tra la riflessione dei componenti del gruppo di Gournay
e quella di Montesquieu cfr. Larrère, L'invention cit., pp. 114,
118, 125, 130, 144, 148-161.
[14] Sulla diffusione
di testi italiani - in particolare di G. Belloni e F. Galiani - allinterno
del gruppo di Gournay cfr. Tsuda, Un économiste trahi cit., pp. 461-462;
Gournay, Traités cit., p. 31; Meyssonnier, La Balance cit.,
pp. 226, 237-246, 310-311, 314; Salvat, Morellet cit., pp. 99-124.
[15] Per un quadro completo
delle traduzioni elaborate dal gruppo e sulla pubblicazione dellEssai
di Cantillon cfr. la bibliografia cit. alla nota 4. Meyssonnier contesta
la certezza, espressa tra gli altri da Murphy e Tsuda, che le opere di
Hume e Cantillon abbiano giocato un ruolo determinante nella formazione
dei componenti del gruppo, in particolare proprio sulla riflessione analitica
di Gournay, Forbonnais e Dangeul: cfr. La Balance cit., pp. 243-249.
Questa tesi sembra però scaturire dalla preoccupazione di salvaguardare
a tutti i costi la natura autoctona del liberalismo egualitario francese
da eventuali contaminazioni straniere. Pur non negando lesistenza nellambito
della storia dellanalisi economica di diversi stili nazionali, credo
comunque che il contributo fornito dal gruppo di Gournay alla nascita
delleconomia politica europea (non solo francese, quindi) dipenda proprio
dalla sua attività divulgativa e dallinteresse verso la letteratura economica
britannica, spagnola ed italiana. Basti pensare che fu proprio attraverso
le traduzioni elaborate negli anni cinquanta dagli amici dellintendente
di commercio che gli scrittori e i riformatori di mezza Europa entrarono
in contatto con i testi britannici e spagnoli: cfr. infra.
[16] Fleury, François
Véron cit., pp. 215-252. La prima edizione degli Éléments du commerce
comparve anonima nel 1754 in due volumi con lindicazione Leyde-Paris,
chez Briasson. Utilizzo la seconda versione corretta e aumentata apparsa
qualche mese dopo (sempre Leyde-Paris, chez Briasson ...) con una diversa
impaginazione.
[17] G. de Uztáriz, Theórica
y práctica de comercio y de marina en diferentes discursos y calificados
ejemplares que con específicas providencias se procuran adaptar a la Monarquía
española para su pronta restauración, beneficio universal y mayor fortaleza
contra los émulos de la Real Corona, s. l., [Madrid ?], s.e.,
s.d. [1724]; Id., Theórica y práctica de comercio y de marina...,
Madrid, A. Sanz, 1742. Di questa seconda edizione esiste una ristampa
anastatica curata da G. Franco, Madrid, Aguilar, 1968; Uztáriz [Forbonnais],
Théorie et pratique du commerce et de la marine, traduction libre sur
l'espagnol de Don Geronymo de Ustariz, sur la seconde édition de ce livre
à Madrid en 1742, Paris, Veuve Estienne et fils, II voll., 1753. L'approvazione
data 8 ottobre 1752, mentre il privilegio reale venne concesso il 12 dicembre.
[18] C. King, British
Merchant, or commerce preserved... The most important numbers of the British
Merchant, a periodical which appeared twice a week during the summer of
1713, at the time of the proposed treaty of commerce with France, collected
and edited by Charles King. The object of the paper was to refuse the
reciprocity arguments proposed by Defoe in favour of treaty in his Mercator...,
London, J. Darby, III voll., 1721; Id. [Forbonnais], Le Négociant Anglois,
ou traduction libre du livre intitulé The British Merchant, contenant
divers mémoires sur le commerce de l'Angleterre avec la France, le Portugal
et l'Espagne. Publié pour la première fois en 1713, Dresde-Paris,
Frères Estienne, II voll., 1753. Fernández Durán sostiene che la Theórica
di Uztáriz rappresentò la risposta del governo spagnolo proprio al British
Merchant: al protezionismo inglese occorreva opporre adeguate misure
di ritorsione in base al principio di reciprocità che caratterizzava
i rapporti mercantili degli Stati dellepoca. Cfr. R. Fernández Durán,
Gerónimo de Uztáriz (1670-1732). Una política económica para Felipe
V, Madrid, Minerva Ediciones, 1999, p. 289. Partendo da questa ipotesi
si potrebbe pensare che Forbonnais abbia chiaramente compreso la parentela
che legava i due testi e che li abbia tradotti allo scopo di fornire ai
lettori francesi il diverso punto di vista di due nazioni concorrenti
sul terreno del commercio estero e dello sviluppo manifatturiero. Peraltro
lautore francese, in una nota della sua traduzione del British Merchant,
menziona Uztáriz: cfr. King. [Forbonnais], Le Négociant cit., vol.
II, p. 104, nota a.
[19] Forbonnais conobbe
sicuramente ledizione londinese dei Discourses di Davenant (J.
Knapton, II voll.) del 1697-1698. La versione settecentesca di maggiore
circolazione europea fu probabilmente quella apparsa allinizio degli
anni settanta: Discourses on the public revenues and on trade of England,
London, Horsfield ..., II voll., 1771; il saggio sullaritmetica politica
si trova ivi, vol. I, pp. 127-149. Dora in poi traggo le citazioni da
questultima edizione.
[20] B. de Ulloa, Restablecimiento
de las fábricas y comercio español: errores que se padecen en las causales
de su [de]cadencia, cuales son los legítimos obstáculos que le destruyen,
y los medios más eficaces de que florezca. ..., Madrid, A. Marín,
II voll., 1740. Esiste una ristampa moderna a cura di G. Anes, Madrid,
Instituto de Estudios Fiscales, 1992: dora in avanti cito da questa versione.
Ulloa [Dangeul], Rétablissement des manufactures et du commerce dEspagne...,
Amsterdam-Paris, Frères Estienne, II voll., 1753.
[21] Uztáriz [Forbonnais],
Théorie cit., p. x: Louvrage de Don Bernardo de Ulloa forme une
espéce de supplément à celui-ci [Théorie]: jannonce avec plasir
quil est tombé dans de meilleures mains que les miennes, & quil
paroîtra incessamment.; Ulloa [L. J. Plumard de Dangeul], Rétablissement
cit., vol. I, pp. 1-2 n. n.: ... jai vû paroître en notre langue lexcellent
traité de D. G. de Ustariz, de la Théorie et pratique du commerce et
de marine.... Anche Gournay nelle sue Remarques inedite, oltre
a citare Uztáriz e Ulloa, ricorda limminente pubblicazione in
francese dei due trattati spagnoli: On reconnoîtra ces autres causes
[de la cherté du fret de vaisseaux espagnoles] dont parle Mr. Child dans
les deux ouvrages de Don Geronimo Ustariz, et de Don Bernardo de Ulloa,
dont on vient de nous donner les traductions. Cfr. Gournay, Traités
cit., pp. 367-368 e 420.
[22] A. Morellet, Mémoires
inédits de l'abbé Morellet sur le dix-huitième siècle et sur la
Révolution, Genève, Slatkine Reprints, vol. I, 1967, p. 58: Il [Gournay]
avait lu de bons livres anglais déconomie publique, tels que Petty, Davenant,
Gee, Child, etc., dans un temps où la langue anglaise nétait encore que
fort peu cultivée parmi nous. Il répandit le goût de ces recherches; il
encouragea Dangeul à publier les avantages et les désavantages de la
France et de lAngleterre, extraits dun ouvrage anglais, et Forbonnais
à abréger le British Merchant de King, sous le titre du Négociant
anglais. Il donna lexemple, en traduisant Child, sur lIntérêt
de largent, et Gee, sur les Causes du déclin du commerce,
etc. Il fit publier à Forbonnais les Éléments du commerce; il fit
surtout lire beaucoup lEssai sur le commerce en général par Cantillon,
ouvrage excellent quon négligeait. Cfr. anche Alimento, Véron
de Forbonnais cit., p. 173.
[23] L. J. Plumard de
Dangeul, [pseud. J. Nickolls], Remarques sur les avantages et
les désavantages de la France et de la Grande Bretagne par rapport au
commerce et aux autres sources de la puissance des Etats, Leyde-Paris,
Frères Estienne, 1754. Nello stesso anno uscirono una seconda e addirittura
una terza edizione, questultima in ben due versioni: la prima con la
solita indicazione Leyde-Paris, Frères Estienne; la seconda senza il
nome degli stampatori e come luogo di stampa Dresde (che, come abbiamo
visto, richiamava esplicitamente gli Estienne). Questa diversità si deve
probabilmente al fatto che al termine di questultima stampa delle Remarques
(alle pp. 409-478) venne apposto lEssai di Herbert (nelledizione
Londres, septembre 1753): probabilmente gli stampatori parigini dovettero
reputare più sicuro eliminare il proprio nome allo scopo di evitare eventuali
contestazioni o procedimenti legali.
[24] Evidentemente Gournay,
dopo aver analizzato attraverso le proprie Remarques ai trattati
di Child la strategia inglese nei rapporti commerciali con gli altri paesi
europei, sentì la necessità di fornire anche il punto di vista della Spagna
attraverso i suoi scritti più importanti, la Theórica e il Restablecimiento.
In fondo Francia e Gran Bretagna si stavano allora contendendo (con lOlanda)
il mercato interno e coloniale della monarchia spagnola, per cui conoscere
le idee, le reazioni e le proposte di politica econonomica provenienti
da ministri o alti funzionari del paese oggetto della concorrenza internazionale
appariva assolutamente necessario.
[25] Uno degli argomenti
centrali dei trattati di Uztáriz e Ulloa riguardava proprio la questione
del monopolio commerciale di Cadice e Siviglia: allinizio degli anni
venti Uztáriz si era decisamente schierato a favore del mantenimento della
Casa de Contratación e del Consulado de Indias nella seconda
città. Su questo dibattito cfr. Fernández Durán, Gerónimo de Uztáriz
cit., pp. 190-224.
[26] D. Ozanam, a cura
di, Un español en la corte de Luis XV. Cartas confidenciales del embajador
Jaime Masones de Lima, 1752-1754, Alicante, Publicaciones de la Universidad
de Alicante, 2001, pp. 90 e 92. Qui e altrove non normalizzo la grafia
delle trascrizioni e dei testi originali francesi e spagnoli.
[27] In un precedente
lavoro avevo collocato, utilizzando come metro le recensioni del Journal
de Sçavants, la commercializzazione della Théorie di Forbonnais
tra il febbraio e il marzo 1753: cfr. N. Guasti, Forbonnais e Plumard
traduttori di Uztáriz e Ulloa, Il Pensiero Economico Italiano,
VIII, 2, pp. 71-96, in part. p. 75. Alla luce dei dati forniti dalla corrispondenza
di Masones occorre invece correggere, anticipandola di un paio di mesi,
la pubblicazione della versione francese della Theórica. Sulle
recensioni alle due traduzioni di Forbonnais cfr. Fleury, François
Véron cit., pp. 173-174, 185-187.
[28] Cit. in Ozanam,
a cura di, Un español cit., p. 181. I temini castigliani mosca
e araña possiedono un significato metaforico ben preciso che permette
di chiarire la frase criptica di Masones. La mosca de España può interpretarsi
sia come le finanze di Spagna, che come tormentone/seccatura; mentre
araña è sinonimo di trafficone o maneggione. Cfr. Diccionario
de la lengua castellana, Madrid, Gredos, III voll., VI tomi, 1963-1964
[rist. anast. delledizione originale Madrid, Imprenta F. del Hierro,
VI tomi, 1732-1739], tomi I, p. 370; IV, p. 613. Tradotta in italiano,
sciogliendo le metafore e il gioco di parole tra mosca e araña, la
frase di Masones suona così: Ti spedisco quel libretto di considerazioni
sulle finanze [o sul tormentone/seccatura, con doppio senso] della Spagna
fatto da un trafficone di queste parti. Non posso giudicarlo perché non
lho letto, se non molto superficialmente. Lui [Forbonnais] ci ha guadagnato
perché vende [propone] la sua opera. E il traduttore di Uztáriz e Zabala.
[29] Per cui la leggenda
di una supposta paternità montesqueiana delle Considérations sur les
finances dEspagne è frutto esclusivamente della storiografia ottocentesca
e scaturì certamente dalla somiglianza del titolo del trattato di Forbonnais
con un manoscritto di Montesquieu: De la principale cause de la décadence
de l'Espagne, poi cambiato in Considérations sur les richesses
de l'Espagne. Cfr. M. A. Masson, a cura di, Oeuvres complètes de
Montesquieu, Paris, Nagel, vol. III, 1956, pp. 137-155. Questo trattatello
venne poi rifuso nei capitoli 21-23 del libro xxi dellEsprit des loix.
Daltra parte limmagine della Spagna offerta da Montesquieu nelle Considérations
sur les richesses appare molto più condizionata dai vecchi topoi
appartenenti alla Leyenda negra rispetto a quella meno ideologica
e più legata alla cultura (e alla pratica) mercantile di Forbonnais, Gournay
e Dangeul.
[30] M. Zabala y Auñón,
Representación al Rey N. Señor D. Phelipe V dirigida al más seguro
aumento del real erario y conseguir la felicidad, mayor alivio, riqueza
y abundancia de su Monarquía, s. l., s. e., 1732.
[31] Non è comunque escluso
che Forbonnais avesse tradotto in francese la Miscelánea per suo
uso personale o collettivo del gruppo: cfr. infra.
[32] AA. VV., Miscelánea
económico-política o discursos varios sobre el modo de aliviar los vasallos
con aumento del real erario..., Pamplona, por los Herederos de Martínez,
en 27 de noviembre de 1749.
[33] Zabala y Auñón,
Representación, in AA. VV., Miscelánea cit., pp.
7-180. Su Zabala (o Zavala, se si preferisce seguire la grafia concorrente)
cfr. L. Perdices, J. Reeder, Diccionario de pensamiento económico en
España 1500-1812, Madrid, Editorial Síntesis, Madrid, 2000, pp. 389-390.
Per quanto riguarda Patiño e il ruolo di Zabala nella confezione e nella
successiva difesa del catasto catalano cfr. I. Pulido Bueno, José Patiño.
El inicio del gobierno político-económico ilustrado en España, Huelva,
Artes Gráficas Andaluzas, 1998, pp. 115-123.
[34] V. Llombart, Campomanes,
economista y político de Carlos III, Madrid, Alianza, 1992, pp. 78-83,
160-176.
[35] La bibliografia
sul Catastro e sulla sua alterna fortuna settecentesca è molto
ampia: mi permetto di rimandare a quella raccolta in N. Guasti, Más que
catastro, catástrofe. Il dibattito sullimposizione diretta nel Settecento
spagnolo, Storia del pensiero economico, XL, 2000, pp. 77-128.
Alcuni osservatori contemporanei sottolinearono la relazione esistente
tra il Catastro e la Dîme di Vauban. Il console francese
di Barcellona, ad esempio, scriveva a Parigi nel 1716:y paroit que le
ministre [Patiño] veut suivre a quelque chose près les maximes des mémoires
laissés par Mgr. le Marechal de Vauban. Cit. in E. Escartín, El Catastro
catalán: teoría y realidad, Pedralbes, I, 1981, pp. 253-265,
in part. p. 264, nota 14. Sembra effettivamente che in un primo momento
Patiño avesse inteso varare in Catalogna unimposta di quota; ma le
urgenti necessità finanziarie della corona, unite alle vibranti proteste
provenienti dalle comunità e dai privilegiati locali, lo avessero convinto
a ripiegare verso il classico sistema del riparto.
[36] M. de Loynaz, Instrucción
que para la subrogación de las Rentas provinciales en una sola contribución
dio Don ... al Excelentísimo Señor Marqués de la Ensenada, in AA.
VV., Miscelánea cit., pp. 181-224. Sulla carriera amministrativa
di Loynaz e le proposte di riforma del monopolio del tabacco da lui presentate
cfr. A. González Enciso, R. Torres Sánchez, a cura di, Tabaco y economía
en el siglo XVIII, Pamplona, Eunsa, 1999, pp. 119, 124, 132, 140-141,
343-344, 409.
[37] Guasti, Más que
catastro cit., p. 116.
[38] Anonimo, Instruccíon
para el gobierno de la administración de la renta de millones,
in AA. VV., Miscelánea cit., pp. 217-269.
[39] Cédula Real,
expedida en diez de octubre de 1749, por la que se extinguen las rentas
comprehendidas baxo el nombre de provinciales, in AA. VV., Miscelánea
cit., pp. 270-271. Sulla storia e le caratteristiche del catasto castigliano
cfr. C. Camarero Bullón, El debate de la Única Contribución. Catastrar
las Castillas. 1749, Madrid, Centro de Gestión Catastral y Cooperación
Tributaria, 1993; Id., The cadastre of the Crown of Castile in Mid-18th
Century, in E. V. Heyen, a cura di, Kataster und moderner Staat in
Italien, Spanien und Frankreich (18. Jh.), Baden-Baden, Nomos Verlagsgesellschaft,
2001, pp. 167-191.
[40] Già nella successiva
ristampa (apparsa allindomani dellimportante riforma fiscale dei frutos
civiles varata dal conte di Floridablanca) il nome di Zabala spiccava
su quello di Loynaz, appropriandosi di fatto dellintera raccolta: M.
Zabala y Auñón, Miscelánea economico-política..., Madrid, A. Espinosa,
1787. Vedi anche E. Correa Calderón, Registro de arbitristas, economistas
y reformadores españoles (1500-1936), Madrid, Fundación Universitaria
Española, 1981, p. 258.
[41] Si tratta di prospetti
quantitativi e, per quanto possibile, tematici: forniscono cioè un quadro
della quantità degli interventi testuali operati da Forbonnais in base
ad una tipologia elementare, che va dalla traduzione tout court
fino alla rielaborazione delle fonti utilizzate.
[42] Forbonnais, Considérations
cit., p. 156. Lautore francese - che come al solito francesizza il titolo
in Diction[naire] espag[nol] de lAcadémie [de la langue] de Madrid
- sintetizza la voce arbitrista (sinonimo di consigliere incompetente)
presente nel Diccionario de la lengua cit., t. I, p. 373.
[43] Tsuda, Un économiste
trahi cit., pp. 465-466; Alimento, Véron de Forbonnais cit.,
pp. 186-194; Guasti, Forbonnais e Plumard cit., p. 80.
[44] D. Saavedra Fajardo,
Idea de un Príncipe político y cristiano representada en cien empresas,
Münster, N. Enrico, 1640 (comunemente nota come Empresas políticas).
Questo testo di orientamento tacitista e neostoico divenne ben presto
un classico del pensiero politico europeo anche grazie alla forza esplicativa
degli emblemi che riassumono il significato di ogni capitolo. Nel corso
del Settecento, inoltre, il trattato di Saavedra venne ristampato varie
volte (in Spagna almeno due: 1724 e 1786). Una nota della Théorie
- cap. xiii, p. 45, nota a - ci fornisce la certezza che Forbonnais conoscesse
lIdea attraverso l'edizione parigina (di fatto stampata ad Amsterdam)
del 1668. Lautorità di Saavedra era stata in qualche modo consacrata
anche da Uztáriz, dal momento che le Empresas figurano tra i testi
spagnoli maggiormente utilizzati dallo scrittore navarrino per avallare
le proprie tesi; Forbonnais lo cita esplicitamente una volta sola associando
la sua autorità proprio a quella di Uztáriz: Considérations cit.,
p. 156. I motivi che rendevano il testo di Saavedra un punto di riferimento
anche per Forbonnais sono molteplici; a parte lo straordinario repertorio
di immagini metaforiche (tra le quali spiccano anche quelle dellorologio
e della bilancia: cfr. empresas lvii e lxx) al quale attingere,
Forbonnais dovette apprezzare il contenuto dei capitoli di argomento economico-fiscale
(empresas lxvi-lxvii, lxix, lxxi), nei quali Saavedra Fajardo esprimeva
alcuni principi generali condivisi dallautore francese: il legame tra
prosperità e lavoro, la centralità dellagricoltura, la funzione civilizzatrice
del commercio, la moneta come segno e non fonte di ricchezza, la necessità
di alleviare il prelievo fiscale sui ceti produttori.
[45] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 121-123, 125-126; Zabala, Miscelánea cit., pp. 13-14,
25-26; Uztáriz, Theórica cit., capitoli iii, p. 6; xiii, pp. 25-26;
lxv, pp. 169-171; lxxviii, pp. 239-240, civ, pp. 370-371, cvii, p. 409.
Le opere in questione sono: L. Valle de la Cerda, Desempeño del patrimonio
de Su Magestad..., Madrid, P. Madrigal, 1600; J. de Ceballos, Arte
Real..., Toledo, D. Rodríguez, 1623; S. de Moncada, Riqueza firme
y estable de España..., Madrid, M. L. Sánchez, 1619 [raccolta di nove
opuscoli poi ristampati con il titolo di Restauración política de España...,
Madrid, J. de Zúñiga, 1746]. Loynaz, invece, tra gli scritti spagnoli
che indagano lorigine della crisi castigliana apparsi allinizio del
XVII secolo, ricorda la memoria di M. Lisón y Biedma e un non meglio identificato
memorial a Filippo III del 1618: cfr. Loynaz, Miscelánea cit.,
pp. 201-202.
[46] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 122-123. Questa identica linea interpretativa relativa allo
spopolamento spagnolo era stata avanzata da Uztáriz: Hume laveva avallata
nel suo saggio sulla popolosità; mentre Forbonnais laveva già condivisa
in una nota della sua traduzione: cfr. Theórica cit., cap. xii,
pp. 21-22; Théorie cit., nota a, p. 39; Hume, Discours politiques
cit., vol. I, [Sur le nombre dhabitans parmi quelques nations anciennes]
pp. 186-187, nota a: Don Geronimo de Ustariz remarque que les
Provinces dEspagne qui envoyent le plus de monde aux Indes, sont
les plus peuplées, ce qui ne peut procéder que de ce quelles sont plus
riches que les autres.
[47] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 124 e 126. I dati sono estrapolati, per la Spagna, da Uztáriz
e Loynaz; per lInghilterra presumibilmente dai tanti aritmetici politici
e testi britannici utilizzati e tradotti dal gruppo di Gournay. Cfr. appendici
nn. I, III, V.
[48] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 126-132; Id., Éléments cit., vol. I, pp. 104-261; Zabala,
Miscelánea cit., pp. 74-131. Naturalmente Cantillon e Herbert non
vengono citati dal momento che allepoca le loro opere si trovavano ancora
allo stato manoscritto: la prima versione ridotta dellEssai di
Herbert apparirà circa tre mesi dopo le Considérations (settembre
1753), mentre la pubblicazione del saggio di Cantillon dovrà aspettare
il 1755. Resta comunque forte la sensazione che Forbonnais tenti in questa
sezione delle Considérations di instaurare un dialogo con Cantillon
e Herbert - dialogo che sfuggiva alla comprensione al lettore esterno
alla cerchia di Gournay, ma che doveva risultare oltremodo evidente ai
componenti del gruppo coordinato dallintendente di commercio che questi
testi avevano già letto in forma manoscritta - utilizzando come cornice
le proposte presenti nella Representación di Zabala.
[49] Zabala, Miscelánea
cit., pp. 78-131. Il funzionario spagnolo aveva indicato chiaramente
le misure da adottare per superare la crisi agricola iberica (castigliana
in particolare): abolizione della calmierizzazione per legge del prezzo
dei grani (la tasa); assoluta libertà di circolazione interna;
riorganizzazione dei magazzini pubblici (intesi non solo come riserva
in caso di penuria, ma come elementi di re-equilibrio della domanda e
dellofferta di grano); ricorso allesportazione per garantire, attraverso
la concorrenza, prezzi remunerativi ai produttori; dissodamento ed assegnazione
ai contadini delle terre comuni. Negli Éléments Forbonnais ribadirà
che una delle cause della crisi spagnola - insieme al bullionismo e al
sistema fiscale sperequativo - doveva individuarsi nel fatto che i grani
non venivano considerati uno degli oggetti del commercio e che si era
sempre privilegiato linteresse dei consumatori: Éléments cit.,
vol. I, pp. 112-113: Les peuples [come gli spagnoli] qui nont envisagé
la culture des terres que du côté de la subsistance, ont toujours vécu
dans la crainte des disettes, & les ont souvent éprouvées (nota *:
Voyez le livre intitulé Considérations sur les finances dEspagne).
Ceux qui [come gli inglesi] lont envisagée comme un objet de commerce
ont joiui dune abondance assez soutenue de suppléer aux besoins des étrangers.
Altri riferimenti o allusioni alla decadenza spagnola anche ivi, I, pp.
30, 141-142, 146, 314-319 (nota *), 332.
[50] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 130-132. Lautore francese aveva già enunciato il concetto che
ogni attività umana è stimolata dallinteresse personale nella Théorie
cit., cap. xliv, p. 133, nota a. Anche Zabala - Miscelánea
cit., pp. 54 e 97 - sostiene la positività della lícita codicia in riferimento
sempre al lavoro dei contadini: la esperanza de unas presumidas y vantajosas
utilidades, es todo el empleo de la fatiga de los hombres. Nello stesso
tempo - ivi, p. 135 - egli individua nella proporzione tra profitto e
rischio una delle regole fisse del commercio: pues ninguno quiere arriesgarse
por lo que tiene poca utilidad. Sullimportanza che lanalisi dei principi
universali della condotta umana (in particolare lutilitarismo) ha avuto
sulla riflessione economica britannica e francese del XVIII secolo cfr.
J. G. A. Pocock, The Machiavellian Moment. Florentine political thought
and the atlantic republican tradition, Princeton, Princeton University
Press, 1975; trad. it., Il momento machiavelliano, Bologna, Il
Mulino, 1980; A. O. Hirschman, The passions and the interests. Political
arguments for Capitalism before its triumph, Princeton, Princeton
University Press, 1977; trad. it., Le Passioni e gli interessi,
Milano, Feltrinelli, 1990; M. Geuna, M. L. Pesante, a cura di, Passioni,
interessi, convenzioni. Discussioni settecentesche su virtù e civiltà,
Milano, Franco Angeli, 1992. Riguardo alle fonti filosofiche (Agostinismo,
Giansenismo, Domat, Locke, Mandeville, Hume, ecc.) dellutilitarismo e
della dialettica tra passioni e virtù civica che caratterizza gli autori
economici francesi da Boisguilbert fino allavvento della fisiocrazia
cfr. G. Faccarello, Aux origines de léconomie politique libérale.
Pierre de Boisguilbert, Paris, Éditions Anthropos, 1986; Meyssonnier,
La Balance cit., pp. 47-51, 64-65, 68, 73-83, 114, 137-249; Perrot,
Une histoire cit., pp. 65, 88-94, 261-262, 289-291, 341-353; Larrère,
L'invention cit., pp. 17, 23-30, 33, 43-48, 69-74, 95-180; S. Latouche.
Linvenzione delleconomia, Casalecchio, Arianna Editrice, 2001.
Particolarmente interessante mi pare la chiave di lettura fornita da Larrère:
partendo dalle osservazioni di Pocock, Hirschman e Foucault, la studiosa
francese è riuscita a dimostrare la centralità del pensiero giusnaturalista
e neo-stoico di fine XVII secolo - inizio XVIII nella riflessione antropologica
che informa gli scritti economici dei componenti del gruppo di Gournay.
[51] E. H. Kantorowicz,
The Kings two Bodies. A study in medieval political theology,
Princeton, Princeton University Press, 1957; trad. it., I due corpi
del Re, Torino, Einaudi, 1989. Occorre comunque osservare che anche
Loynaz paragona i diversi sistemi fiscali della monarchia spagnola a nervios
del cuerpo humano: cfr. Miscelánea cit., p. 214. Vedi anche infra.
[52] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 134-140; Forbonnais, Éléments, cit., vol. I, p.
146: ... dans un pays où les cultivateurs sont pauvres, où les taxes
son personelles & arbitraires, il est moins sûr quailleurs que la
cherté dune denrée réanime sa culture.
[53] Forbonnais (seguendo
Uztáriz e Davenant) non dimentica comunque di menzionare tra le cause
della crisi economica spagnola lerrata regolazione delle tariffe doganali
(le Rentas generales) e lassenza di un debito pubblico moderno:
Forbonnais, Considérations cit., pp. 154-155, 161-164 e 170-172.
[54] Ivi, pp. 141-184.
[55] C. Davenant, Whether
to farm the revenues, may not, in this juncture, be most for the public
service, in Id., Discourses cit., vol. I, pp. 207-231, in part.
pp. 227-228; Hume, Discours politiques cit., vol. I, [Sur les
impôts] pp. 138-139; [Sur le crédit public] pp. 154-155; Montesquieu
Esprit des loix, in Masson, a cura di, Oeuvres cit., vol.
I, libro xiii, capitoli 7, 8, 14, pp. 289-292, 296-297. Comunque né Hume,
né Montesquieu appaiono esplicitamente citati nel corso delle Considérations.
[56] Vedi ad esempio
il caso delle imposte sul tabacco: Uztáriz, Theórica cit., cap.
ciii, p. 370.
[57] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 140-147. Lautore francese confuta di seguito - ivi, pp. 147-152
- le due obiezioni maggiormente utilizzate per screditare la tassazione
dei generi necessari alla sopravvivenza: la prima sostiene che colpire
la sussistenza, incidendo sul reddito dei ceti più poveri, scoraggia i
matrimoni e quindi la crescita demografica; mentre la seconda si riferisce
alle alte spese di riscossione. La prima obiezione, che era stata avanzata
con forza da Loynaz e di lì a poco anche da Dangeul, viene abilmente respinta
attraverso unipotesi congetturale presumibilmente ispirata dallEssai
di Cantillon (vedi app. V); laltra viene invece neutralizzata nel
corso della seconda parte delle Considérations grazie agli argomenti
già espressi da Davenant e Montesquieu: le maggiori spese di riscossione,
sostiene Forbonnais, nen peuvent être reprochées à la nature de limposition
e possono essere evitate attraverso una régie unica. Cfr. Loynaz, Miscelánea
cit., p. 218; Dangeul, Remarques cit., pp. 21-23, 389-392, 398-402;
Davenant, Whether cit., pp. 207-231; Montesquieu, Esprit cit.,
libro xiii, cap. 19, pp. 302-303. Negli Éléments Forbonnais ribadisce
limpossibilità di tassare esclusivamente il lusso: cfr. Éléments
cit., vol. I, p. 319, nota *: Le chavalier Deker [sic] est plus heureux
dans la proposition quil fait de taxer les consommations de luxe; mais
la pratique en est ancienne & plus ou moins perfectionée dans les
divers pays. Vouloir que le luxe seul paye toutes les taxes, cest une
chimere; aussi son tableau adopté par J. Tucker, présente-t-il plûtôt
une spéculation morale quun projet susceptible déxecution. Comment taxer
chez chaque particulier dun royame, comme il le veut, lusage des chevaux,
des diamants, du thé, du caffé, des épagneuls ou gredins, de la porcelaine,
&c ? Vedi anche la stizzita replica di Dangeul al riguardo:
Remarques cit., pp. 406-408, nota a.
[58] Forbonnais, Considérations
cit., p. 143.
[59] Ivi, pp. 150 e 155.
Lanalisi di Forbonnais sul ruolo determinante del proprietario terriero
nellattivazione del circuito consumo/produzione richiama da vicino quella
avanzata da R. Cantillon, Essai sur la nature du commerce en général,
Paris, Institut National dÉtudes Démographiques, 1952 [1755], I, capitoli
ii-v, xii e xiv, pp. 2-9, 25-28, 33-36; II, cap. ii, pp. 68-71.
[60] Ivi, capitoli ii
e xiv, pp. 2-4, 33-36; Hume, Discours politiques cit., vol. I,
[Du luxe] pp. 40-41; [Sur largent] pp. 65-67; [De lintérêt]
pp. 74, 77-81; Montesquieu, Esprit cit., libro xiii, capitoli 7
e 14, pp. 289-291, 296-297. Vedi anche Forbonnais Éléments cit.,
vol. I, pp. 273-277.
[61] Forbonnais ribadirà
pochi mesi dopo questa lettura relativista dei bisogni/consumi nel corso
del cap. xi degli Éléments dedicato al lusso: ivi, vol. II, pp.
276-310. Cfr. anche Larrère, L'invention cit., pp. 112-119, 133,
144-145, 160-166.
[62] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 141-142. Il vantaggio psicologico di occultare limposta nel
prezzo globale era già stato espresso con chiarezza da Montesquieu, Esprit
cit., libro xiii, capitoli 7-8, pp. 289-292.
[63] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 160-161; Zabala, Miscelánea cit., pp. 54, 82-83, 97;
Montesquieu, Esprit cit., libro xiii, cap. 2, pp. 286-287; Hume,
Discours politiques cit., vol. I, [Du commerce] pp. 15-16,
20-24; [Sur les impôts] pp. 133-134, 137-138.
[64] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 140-141 e 145. Su questo concetto che caratterizza il mercantilismo
aristotelico di Forbonnais cfr. lanalisi di Larrère, L'invention
cit., pp. 104, 112-118, 133-134, 155. Effettivamente proprio intorno alla
questione del prelievo fiscale emerge con evidenza la matrice giusnaturalista
del pensiero di Forbonnais. Egli è infatti convinto che il compito principale
dello Stato sia quello di vegliare sullinteresse generale della società
civile e di rendere, attraverso le leggi, virtuosi gli uomini; nello stesso
tempo, però, non nasconde leventualità che il potere pubblico, invece
di garantire la conservazione dei cittadini e il corretto equilibrio tra
produzione e consumo, ceda alle passioni di pochi soggetti (appaltatori
o mercanti) ed abusi delle proprie prerogative, finendo per imporre un
prelievo fiscale arbitrario: lesempio delle finanze spagnole risulta
istruttivo proprio per questo. Lunico criterio che deve guidare il legislatore
è il rispetto della legge naturale, unito alla consapevolezza dellimperfezione
delle leggi: cfr. Forbonnais, Considérations cit., pp. 141, 184-185;
Id., Éléments cit., vol. II, pp. 174, 340-341.
[65] S. Le Preste marquis
de Vauban, Projet dune Dîme Royale [1707], in E. Daire, a cura di,
Économistes financiers du dix-hutième siècle: Vauban, Boisguillebert,
Law, Melon, Dutot, Genève, Slatkine Reprints, 1971, pp. 33-146, in
part. pp. 96-97. Sulle divergenze (in tema di imposta fondiaria) e le
somiglianze (critica delle taglie e dei catasti confezionati da personale
esterno alle comunità) tra le proposte di riforma fiscale di Vauban e
quelle avanzate da Forbonnais cfr. J. B. M. Vignes, Histoire des doctrines
sur limpôt en France. Les causes de la Révolution française considérées
par rapport aux principes de limposition, Padova, Cedam, 1961 [1909],
pp. 64 e 297-298; A. Alimento, Entre justice distributive et développement
économique: la lutte pour la création de cadastres généraux au 18e siècle,
in Heyen, a cura di, Kataster cit., pp. 1-27, in part. pp. 23-24.
[66] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 156-157. Lanalisi di Forbonnais sui pericoli insiti in una
rivoluzione radicale della fiscalità (specie se scaturita esclusivamente
da presupposti teorici non verificati empiricamente) ricorda da vicino
quella espressa da Hume (a sua volta ripresa da Smith nella Inquiry)
nei confronti dei progettisti che consigliano miracolose quanto astruse
riforme in materia di debito pubblico: essi vengono paragonati a dei medici
ciarlatani che prescrivono delle cure peggiori dei mali. Cfr. Discours
politiques cit., vol. I, [Sur le crédit public] pp. 158-159.
Anche nel contesto spagnolo larbitrista (e cioè il progettista incompetente
e interessato) era stato spesso associato, fin dal XVII secolo, a un medico
(o peggio, a un alchimista) imbroglione o di scarsa esperienza. Cfr. J.
Vilar Berrogaín, Literatura y economía. La figura satírica del arbitrista
en el Siglo de Oro, Madrid, Revista de Occidente, 1973; N. Guasti,
La monarchia malata: larbitrismo ed il Settecento spagnolo, in M. G.
Profeti, a cura di, I Secoli dOro e i Lumi: processi di risemantizzazione,
Firenze, Alinea, 1998, pp. 55-115. Basti al riguardo menzionare le parole
di Saavedra Fajardo: cfr. Empresas Políticas, Madrid, Cátedra,
1999 [1640], emp. lxix, pp. 788-789: ... Así igualó las potencias la
divina Providencia. A las grandes les dio fuerza, pero no industria, y
al contrario, a las menores. Pero porque no parezca que descubro y no
curo las heridas, señalaré aquí brevemente sus causas y sus remedios.
No serán éstos de quintas esencias, ni de arbitrios especulativos, que
con admiración acredita la novedad y con daño reprueba la esperiencia,
sino aquellos que dicta la misma razón natural, y por comunes desprecia
la ignorancia. Segue la lode dellagricoltura (no hay mina más rica
en los reinos que la agricultura) e delle manifatture. Resta il fatto
che anche i riformatori e i progettisti della prima metà del XVIII secolo
si paragonano spesso a dei medici (nel loro caso, competenti) che cercano
di curare in maniera scientifica la decadenza-malattia della monarchia-corpo
umano: cfr. ad esempio Ulloa, Restablecimiento cit., p. 250; Id.,
[L. J. Plumard de Dangeul], Rétablissement cit., vol. II, pp. 224-225.
[67] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 152-154, dove inserisce un brano sullargomento tradotto dai
Discourses di Davenant (cfr. app. V). Lautore britannico aveva
aperto il terzo discorso proprio portando lesempio negativo della monarchia
spagnola: Davenant, On the management of Kings revenues, in Id.,
Discourses cit., vol. I, pp. 168-206, in part. pp. 168-170. Significativamente
subito dopo la citazione Forbonnais precisa che gli scrittori spagnoli
hanno già da tempo individuato il nesso causale che lega il tracollo del
debito pubblico alla crisi economica, per cui il contributo di Davenant
serve per ottenere una conferma indiretta: Don Géronimo de Uztariz, Saavedra
& dautres Ecrivains espagnols convienent eux-mêmes de ces principes;
& je nai recours à une autorité étrangère, que parce quelle est
moins suspecte pour lordinaire. Secondo Forbonnais linnalzamento del
tasso dinteresse, oltre a sviluppare una mentalità anti-imprenditoriale,
inverte le cours naturel de la circulation, dont le mouvement devroit
être donné par les propriétaires de la terre, & dont la rapidité est
le produit des consommations du peuple, cest-à-dire, de laisance publique.
In altri termini i possidenti, attratti dallalta remuneratività dei titoli
di debito pubblico, diventano redditieri e non impiegano la rendita fondiaria
per attivare il circuito produttivo (secondo lo schema illustrato da Cantillon).
[68] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 157-160, 164-181. Lencabezamiento, la forma di riscossione
più comune delle Rentas provinciales castigliane, era di fatto
unimposta diretta a contingente. Esso consisteva in una quota fissa assegnata
dal potere centrale a ogni città o centro abitato castigliano; la cifra
veniva quindi ripartita attraverso un patteggiamento tra gli esattori
e i rappresentati della comunità, che poi si occupavano di distribuirla
tra i fuochi fiscali (repartimiento). Sulle modalità della riscossione
delle Rentas provinciales attraverso lencabezamiento cfr.
M. Artola, La Hacienda del Antiguo Régimen, Madrid, Alianza, 1982,
pp. 18, 249-267.
[69] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 157-158, 172-173; Gournay, Traités cit., p. 303; Dangeul,
Remarques cit., pp. 22, 35-37, 386. Già Saavedra Fajardo - una
delle fonti principali della Theórica di Uztáriz - aveva condannato
esplicitamente le violenze degli esattori: cfr. Empresas cit.,
emp. lxvii, p. 771: El mayor inconveniente de los tributos y regalías
está en los receptores y cobradores, porque a veces hacen más daño que
los mismos tributos. Y ninguna cosa llevan más impacientemente los vasallos
que la violencia de los ministros en su cobranza.
[70] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 177-182. Effettivamente lencabezamiento assomigliava
al metodo di percezione della taglia e allabbonamento del fouage
del Nord della Francia. Non a caso Forbonnais traduce encabezamiento
proprio con il termine abonnement par tête (mentre administración
viene correttamente resa con régie): ivi, pp. 178-179.
[71] Zabala, Miscelánea
cit., p. 39; Loynaz, Miscelánea cit., p. 197. Perciò Forbonnais
conclude, Considérations cit., p. 181: Tous les vices imputés
en Espagne à la nature de limpôt sur les consommations, nétoient donc
réellement que ceux dune contribution personelle & arbitraire, ou
dune police mal entendue, conséquence inévitable de loubli des bons
Principes.
[72] Ivi, pp. 185-189.
Questa esplicita condanna della manomorta (come il dato che vorrebbe la
Chiesa spagnola proprietaria della metà delle terre) della monarchia iberica
non si trova in nessuno dei tre trattati della Miscelánea, né nella
Theórica di Uztáriz. Forbonnais, peraltro, non condivide lottimismo
di Zabala il quale, tra gli argomenti a favore del tributo real
castigliano da lui proposto, aveva inserito anche limpossibilità che
il clero possa evadere il prelievo diretto.
[73] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 190-191.
[74] Ivi, pp. 191-194.
Vedi anche Id., Éléments cit., vol. I, p. 316, nota *.
[75] Id., Considérations
cit., pp. 156-157, 194, 206.
[76] Ivi, pp. 197-201;
Zabala, Miscelánea cit., pp. 37-45. Interessante notare il fatto
che Zabala in questo paragrafo (ivi, pp. 43-44) alluda a se stesso, senza
mai esplicitarlo, definendosi un ministro de los que servían a Vª Magestad
en aquel Principado. Forbonnais, che nella sua sintesi segue il testo
originale (un ministre, ce ministre), sembra non sapere che Zabala
sta parlando del proprio ruolo (e cioè che è lui stesso quel ministro):
cfr. Forbonnais, Considérations cit., pp. 198-199. Ciò sembrerebbe
confermare una conoscenza esclusivamente libresca del funzionamento
del catasto catalano da parte dello scrittore francese.
[77] Ivi, p. 201.
[78] Zabala illustra
con precisione - essendone stato uno dei protagonisti principali - la
storia del Catastro catalano dal 1716 fino al 1731: furono le proteste
dei proprietari, del clero e delle autorità locali a trasformare gradualmente
il tributo real in unimposta di riparto fissata in novecentomila
pesos annui. Cfr. Guasti, Más que catastro cit., pp. 79-80, 92-95
e bibliografia qui menzionata.
[79] Come si sa il Vingtième
des biens-fonds era unimposta sulla proprietà e non colpiva i redditi
o i profitti dei fittavoli e mezzadri: questultimo elemento, che Forbonnais
individua anche nel tributo real catalano, viene certamente apprezzato
dallautore francese. Cfr. M. Marion, Machault dArnouville: étude
sur lhistoire du Contrôle général des finances de 1740 à 1754, Genève,
Megariotis, 1978 [1891], pp. 30-39; Alimento, Riforme fiscali cit.,
pp. 62-64. Un ulteriore aspetto della riforma di Machault che Forbonnais
sembra accettare nei molteplici passi delle Considérations dedicati
alle finanze pubbliche concerne la creazione della Cassa dammortamento,
che doveva sembrargli un primo serio tentativo verso un debito pubblico
moderno sul modello inglese, condizione prima dellabbassamento del tasso
dinteresse.
[80] Lo stesso concetto
viene espresso quasi con le medesime parole da Zabala, Miscelánea
cit., pp. 81-82 e 97. Nel corso degli Éléments Forbonnais approfondirà
sia la riflessione antropologica relativa al profitto (inteso come stimolo
essenziale del lavoro umano, a cominciare da quello agricolo), sia il
concetto dellinterdipendenza e dellequilibrio tra i vari settori produttivi
(in particolare tra agricoltura e manifatture). Cfr. Éléments cit.,
voll. I, pp. 118-120, 127-135, 138-142, 166-167, 195-197, 282, 293-295;
II, pp. 292-296.
[81] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 202-203.
[82] Uztáriz [Véron de
Forbonnais], Théorie cit., cap. ci, p. 146*, nota a.
[83] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 204-207; Uztáriz, Theórica cit., cap. ci, pp. 347-348;
Id., [Véron de Forbonnais], Théorie cit., ivi, pp. 141*-143*.
[84] Marion, Machault
dArnouville cit., pp. 39-49; Alimento, Riforme fiscali cit.,
p. 64.
[85] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 203-205. Anche Vauban e Saint-Pierre non avevano nascosto nei
loro progetti di riforma fiscale la difficoltà di tassare i redditi mutevoli
dei mercanti e degli artigiani: questultimo, sostenitore della taille
tarifée, era stato costretto a consigliare di tassare lindustrie
attraverso una quota fissa forfetaria. Cfr. Alimento, Riforme fiscali
cit., p. 50.
[86] Sulla definizione
del fittavolo/imprenditore e il suo ruolo nel circuito economico cfr.
Cantillon, Essai cit., I, capitoli xi-xiii, pp. 23, 26, 28-29.
[87] E proprio su questo
terreno che appaiono con evidenza le somiglianze tra il progetto di Vauban
e il catasto catalano di Patiño (e quindi della proposta di Zabala di
estenderlo anche in Castiglia). Infatti la definizione delle categorie
tassabili del second fonds ideato da Vauban venne riproposta abbastanza
fedelmente nella confezione del tributo personal catalano. Cfr.
Vauban, Projet cit., pp. 80-89; Zabala, Miscelánea cit., pp.
48-40; Forbonnais, Considérations cit., pp. 203-204. Questultimo
reputa indispensabile non tassare anche eventuali profitti che gli ouvriers
de la campagne possono ricavare dai manufatti di scarsa qualità che essi
producono nei periodi où la terre ne les occupe point. Infatti si cette
nouvelle industrie est taxée, elle est si casuelle, que ce ne peut être
quarbitrairement et sans la dégoûter. Da notare che Forbonnais, invece
di utilizzare il termine manoeuvrier impiegato da Vauban per definire
il bracciante, preferisce tradurre jornalero del campo con ouvrier
de la campagne.
[88] Ivi, pp. 206-207.
Vedi al riguardo le osservazioni di Alimento che ricollega questa posizione
di Forbonnais alle riflessioni di Vauban e Boisguilbert: Alimento, Entre
justice cit., pp. 23-25. Uztáriz, in un intervento successivo la pubblicazione
della Theórica, aveva finito per considerare il catasto catalano
un male minore: cfr. Guasti, Más que catastro cit., p. 91.
[89] Fleury, François
Véron cit., p. 42; Meyssonnier, La Balance cit., p. 213. Se
linteressamento di Ensenada nei confronti del nostro arrembante pamphlettista
è indubbiamente plausibile in quanto coerente con la politica di reclutamento
di personale tecnico perorata dal marchese in tutta Europa, un po meno
certo appare il presunto viaggio di Forbonnais a Madrid: una volta verificata
documentalmente la richiesta da parte del governo spagnolo a quello francese
di inviare in Spagna Forbonnais (magari attraverso lintervento diretto
di Gournay che dovette conoscere Ensenada a Madrid nel 1743), la contemporanea
caduta di Ensenada (21 luglio 1754) e Machault (28 luglio 1754) spiegherebbe
il fallimento del piano. Non a caso gran parte dei tecnici stranieri assoldati
negli anni precedenti su mandato di Ensenada vennero licenziati subito
dopo il suo arresto dal nuovo segretario di Stato, R. Wall: cfr. J. L.
Gómez Urdáñez, El proyecto reformista de Ensenada, Lleida, Editorial
Milenio, 1996, pp. 154-155.
[90] Forbonnais, Considérations
cit., p. 134.
[91] Gómez Urdáñez, El
proyecto cit., pp. 131, 134-137.
[92] Forbonnais, Considérations
cit., p. 194: les recherches, déclarations et vérifications se font aux
dépens de Sa Majesté, qui y employe plus de vingt mille personnes et un
million de piastres par an. Questa stessa critica verrà ripetuta a sazietà
dagli oppositori del catasto geometrico durante il regno di Carlo III:
cfr. Guasti, Más que catastro cit., pp. 101-112.
[93] Forbonnais, Considérations
cit., p. 206.
[94] Alimento, Riforme
fiscali cit., pp. 43-56; M Touzery, Linvention de limpôt sur
le revenu. La taille tarifée, 1715-1789, Paris, Comité pour l'histoire
économique et financière de la France, 1994; Id., Entre taille réelle
et taille personelle: la monarchie française et le cadastre au 18e siècle,
in Heyen, a cura di, Kataster cit., pp. 217-246. Occorre osservare
che definire il catasto castigliano taille tarifée costituisce
unevidente forzatura da parte di Forbonnais dato che questo tipo di taglia,
voluta da Orry nel 1733, non prevedeva alcuna verifica peritale diretta
sui terreni, ma le dichiarazioni dei contribuenti poi controllate dai
commissari. Invece lassociazione tra la taglia proporzionale che il duca
di Noailles tentò di applicare nel 1716 (lo stesso anno del varo del Catastro)
e il catasto di Ensenada si spiega con il fatto che allora la verifica
delle certificazioni dei tagliabili venne effettuata dal personale dellintendenza:
in altri termini Forbonnais, utilizzando anche il termine di taille
proportionelle per definire la Única Contribución, sembra alludere
al fatto che ciò che rende simili entrambe le riforme consiste è lintervento
diretto del potere centrale.
[95] Forbonnais, Considérations
cit., p. 206. Lautore francese si ispira qui a Loynaz, Miscelánea
cit., p. 197. Lobiettivo e il presupposto primo del ragionamento di Forbonnais
è, ancora una volta, quello di proteggere les avances, il lavoro e il
consumo dei produttori: solo le imposte dirette fisse - il catasto catalano
e la land tax inglese - garantiscono questo risultato. Invece quando,
come nel caso della taille tarifée, il prelievo varia - non importa
il criterio che si scelga per calcolarlo - lindustria (e con essa la
crescita economica) viene messa in pericolo. Il termine inquisizione
per definire le verifiche violente del reddito connaturate alle imposte
dirette compare, non certo casualmente, anche in uno scritto del 1793
di V. Alcalá Galiano: le sue riflessioni e proposte ricordano da vicino
quelle avanzate da Loynaz, Forbonnais e Necker. Cfr. Guasti, Más que
catastro cit., p. 110.
[96] Loynaz, Miscelánea
cit., pp. 199-216; Forbonnais, Considérations cit., pp. 207-209.
Questa identica osservazione verrà ripetuta da A. Smith nel commentare
una proposta simile a quella di González-Loynaz presentata nel 1756 da
Le Réformateur, un interessante trattato attribuito a Clicquot
de Blervache. Cfr. Smith, An Inquiry into the nature and causes of
the wealth of nations, Indianapolis, Liberty Foundation, 1981, vol.
II, libro V, cap. II, p. 876; [Clicquot de Blervache?], Le Réformateur.
Nouvelle Édition..., Amsterdam, Arkstée et Merkus, II voll., 1766
[Iª ed. 1756], in part. vol. I, pp. 30-39. Resta il fatto che lautore
del Réformateur rielabora il projet de dîme di Vauban (integrandolo
con quello di Saint-Pierre) e non cita mai Loynaz in riferimento allimposta
olandese sulle farine.
[97] Forbonnais, Considérations
cit., p. 209.
[98] Negli Éléments
Forbonnais avrà modo di specificare limportanza del lavoro non solo nellattivazione
del circuito produttivo, ma anche nella formazione della moderna società
commerciale cfr. Éléments cit., voll. I, pp. 47, 261-266; II, pp.
284-294 e 332-334. Sulla centralità del concetto di occupazione nel pensiero
di Forbonnais cfr. Meyssonnier, La Balance cit., pp. 215-216, 221-227;
Larrère, L'invention cit., pp. 104, 119-124, 130-132. Perrotta
ha comunque dimostrato che la maggioranza degli scrittori deconomia settecenteschi
individua nella piena occupazione e nella produttività del lavoro lorigine
dello sviluppo economico: C. Perrotta, Produzione e lavoro produttivo
nel mercantilismo e nellIlluminismo, Galatina, Congedo, 1988.
[99] Forbonnais, Considérations
cit., p. 210.
[100] Fleury, François
Véron cit., pp. 146-147, 567, 572-573: Premier objet des
Mémoires de Don Miguel de Zabala Yannon [sic] sur les finances [Zabala,
Miscelánea cit., pp. 7-73]; Second objet des Mémoires de Don
Miguel de Zabala Yannon. De la diminutions du labourage et des moyens
de le rétablir [Zabala, Miscelánea cit., pp. 74-131]; Instructions
de Martin de Loinaz sur la suppression des rentes provinciales et létablissement
dune seule contribution adressés à son Excellence M. le Marquis de la
Ensenada [Loynaz, Miscelánea cit., pp. 181-216]; Instructions
dun ministre qui na pas voulu être nommé [Anonimo, Miscelánea,
cit., pp. 217-269]; Mémoire sur lEspagne.
[101] E. Depitre, Introduction,
in C. J. Herbert, Essai sur la police générale des grains, Paris,
Librairie P. Geuthner, 1910 [1753], pp. v-xliii, in part. pp. viii e xxi-xxxviii;
Meyssonnier, La Balance cit., pp. 228-231; Larrère, L'invention
cit., pp. 173-180. Vedi anche Forbonnais, Éléments cit., vol.
I, p. 160.
[102] Ivi, Avertissement,
p. n. n.. I principi metodologici enunciati nellintroduzione della seconda
edizione degli Éléments verranno sistematizzati lanno successivo
nelle Réflexions sur la nécessité de comprendre létude du commerce
et des finances dans celle de la politique che, come sappiamo, costituiscono
lappendice della seconda versione delle Considérations. Larrère
ricollega il metodo empirico messo a punto da Forbonnais (e da gran parte
dei componenti del gruppo di Gournay) con la struttura mercantilista del
suo pensiero: cfr. L'invention cit., pp. 101, 121, 128, 168, 172.
Cfr. anche infra.
[103] Forbonnais, Éléments
cit., voll. I, pp. 118, 128, 140, 146, 150-151, 187, 196, 294-296, 314-319
(nota *); II, pp. 223, 240, 248, 257, 294, 333.
[104] Ivi, Avertissement,
p. n. n.: Quelques-uns des chapitres qui composent cet ouvrage,
ont déja paru dans lEncyclopédie, à un petit nombre de changemens
près, que jai cru nécessaires. Le reste y aura place à son tour, sil
en est jugé digne.
[105] Ivi, pp. 113
e 315-318, nota *: ... Avant dentrer dans lexamen des objections [mosse
alle Considérations da Dangeul in una nota delle Remarques],
il est bon détablir quelques principes évidents qui y serviront en partie
de réponse; & je renvoie pour le détail à la pag. 36 & suiv.
[le pp. si riferiscono ovviamente alledizione 1753] dun petit ouvrage
intitulé, Considérations sur les finances dEspagne. Iº Les impôts
sont nécessaires; 2º les meilleurs sont ceux que le peuple paye plus facilement;
3º chaque homme, comme enfant de la république, lui doit un secours égal;
4º chaque sujet doit contribuer au maintien de la société à proportion
du plus grand intérêt quil y porte, à raison de sa richesse; 5º il ne
peut y avoir que trois especes dimpôts: sur les terres, sur les personnes,
& sur les consommations; 6º plus un impôt est arbitraire, plus est
vicieux; 7º tout excès dans un impôt le détruit quelle que soit sa nature
...; les impôts quelconques, poussés à lexcès, auront le même effet.
La facilité dabuser de celui-ci est grande; jen conviens, & je lai
remarqué dans louvrage déja cité, pag. 63 mais aussi il nest
point de taxes dont on puisse mieux connoître les bornes précises.
[106] Forbonnais, Éléments
cit., vol. I, pp. 195-196: Létablissement de léquilibre le plus parfait
quil est possible, entre les diverses occupations du peuple, étant un
des pricipaux soins du législateur, il lui est également important dans
lagriculture de favoriser les diverses parties en raison du besoin quil
en ressent. On ny parviendra point par des gênes & des restrictions;
ou du moins ce ne peut être sans desordre, & à la fin les loix séludent
lorsquil y a du profit à le faire. Cest donc en restraignat les profits
quon fixera la proportion. Le moyen le plus simple est de taxer les terres
comme les consommations, cest-à-dire, toujours moins en raison du besoin:
de manière cependant que lon nôte point lenvie de consommer les moindres
nécessités: car on tariroit les sources de limpôt & de la population.
Cette méthode seroit sans doute une des grandes utilités dun cadastre;
en attendant il ne seroit pas impossible de lemployer. Si nous avons
trop de vignes en raison des terres labourables, cela ne sera arrivé le
plus souvent que parce que les vignobles produisent davantage. Pour les
égaler, seroit-il injuste que le vignes payassent le quinzième, tandis
que les terres labourables payeroient le Vingtième?
[107] Sulla definizione
del paradigma inglese da parte del gruppo di Gournay cfr. Larrère, L'invention
cit., pp. 126-128, 130-133, 136-138, 161, 177-180. Resta il fatto
che Forbonnais, rispetto a Gournay, Dangeul ed Herbert, matura una posizione
più prudente in relazione al modello britannico: la consapevolezza che
le tappe storiche dello sviluppo inglese siano in qualche modo irripetibili
e legate ad una contingenza internazionale ben precisa lo portano a considerare
vari aspetti della politica economica della Gran Bretagna non esportabili
o meccanicamente applicabili in contesti ed epoche diversi. Cfr. Forbonnais,
Éléments cit., vol. I, pp. 30-54, 114-138. Inoltre quando i membri
del gruppo di Gournay passano ad esaminare la dimensione politica dei
rapporti tra Francia e Inghilterra il loro atteggiamento cambia: dietro
la comune cornice anglofila emerge spesso una chiara anglofobia. Cfr.
Guasti, Forbonnais e Plumard cit., pp. 80-86.
[108] Uztáriz [Forbonnais]
Théorie cit., cap. ci, p. 146*, nota a.
[109] Alimento, Entre
justice cit., pp. 16-26.
[110] Ozanam, a cura
di, Un español cit., p. 181, nota 317.
[111] Gómez Urdáñez,
El proyecto cit., pp. 265-299.
[112] Un ulteriore
motivo che spiega lassenza di una traduzione spagnola delle Considérations
deve essere individuato nel progressivo impantanamento della riforma voluta
da Ensenada durante il regno di Carlo III: la graduale sfiducia che colpì
il catasto castigliano sottrasse quellattualità politica che il trattato
di Forbonnais possedeva (in Francia come in Spagna) negli anni cinquanta.
Cfr. Guasti, Más que catastro cit., pp. 101-112.
[113] Larrère spiega
le divergenze esistenti tra Forbonnais e gli altri componenti del gruppo
in base al diverso approccio filosofico e metodologico adottato: mentre
Gournay, Dangeul, Clicquot, Herbert e Coyer apparterrebbero alla tradizione
del doux commerce, Forbonnais sarebbe invece uno degli ultimi mercantilisti
di orientamento aristotelico e machiavelliano. Cfr. Larrère, L'invention
cit., pp. 95-173. Linteressante interpretazione fornita dalla studiosa
francese presenta comunque una serie di problemi, alcuni dei quali si
evidenziano proprio nel momento in cui si affronta il rapporto del gruppo
con le fonti spagnole. In primo luogo, lesclusione teorica e metodologica
(non certo politica) di Forbonnais dal gruppo sembra venire contraddetta
dallinteresse che anche Gournay e Dangeul nutrirono nei confronti di
Uztáriz ed Ulloa, da sempre considerati i campioni del tardo mercantilismo
spagnolo. Inoltre sul terreno della politica doganale la posizione espressa
da Forbonnais sembra ben più doux di quella consigliata nelle Remarques
da Gournay: negli Éléments egli (come trentanni prima Uztáriz)
considera lapplicazione di un Atto di Navigazione francese del tutto
improponibile a causa delle ritorsioni che questa misura sicuramente scatenerebbe.
Mi sembra inoltre significativo che Forbonnais, mentre valorizza le prime
due sezioni della Representación di Zabala, esclude dalla propria
trattazione la terza sezione, e cioè quella dedicata al commercio internazionale,
in cui lautore spagnolo analizzava il tema in base ad una prospettiva
nettamente mercantilista. Credo quindi che le difficoltà incontrate nel
definire in maniera coerente il gruppo di Gournay possono essere superate
tornando alla definizione fornita nel 1962 da Diaz e cioè considerandolo
non come una scuola, quanto piuttosto un gruppo di pressione (o, se
si preferisce, un partito riformatore) eterogeneo, il cui collante essenziale
era costituito da alcune parole dordine e obiettivi politici comuni.
Le divergenze sul terreno delle riforme da adottare e le diverse sfumature
analitiche emerse allinterno della cerchia - esplose in maniera evidente
dal 1755 nel corso dei dibattiti sulle toiles peintes e sulla noblesse
commerçante - non furono leccezione, ma piuttosto la norma e si spiegano
proprio in base alla diversa impostazione assunta da ciascun membro su
ogni singola questione oggetto di dibattito: anche nella gestione dei
propri discepoli, quindi, Gournay si dimostrò altrettanto liberale
delle riforme da lui caldeggiate.
[114] E infatti ovvio
che ciascun componente del gruppo ebbe dei propri autori preferiti e
che questa preferenza incise nella loro formazione individuale. Cfr. ad
esempio linteressante comparazione dei nuclei analitici che caratterizzano
la riflessione economica di Dangeul e Forbonnais effettuata da Tsuda partendo
dalle letture dei due cugini, Présentation cit., pp. xxi-xxvii. Anche
le traduzioni dovettero contribuire non poco alla definizione degli indirizzi
teorici e riformistici dei singoli componenti del gruppo: non a caso Davenant
ed Uztáriz rappresentano dei costanti punti di riferimento di Forbonnais
su molti temi, a cominciare da quello fiscale.
[115] Secondo Larrère
la preferenza di Forbonnais verso il prelievo indiretto costituisce unulteriore
prova dellimpostazione mercantilista e giusnaturalistica della sua riflessione:
le imposte sui consumi, infatti, sono meno condizionabili dagli interessi
o passioni particolari rispetto a quelle personali: Larrère, L'invention
cit., pp. 110-115, 127-128, 133-134, 140, 162, 166. Effettivamente
negli Éléments Forbonnais, rispondendo alle critiche di Dangeul
sul danger quil y a dabuser de cette espece de taxe [sur les consommations],
si preoccupa ancora una volta di evitare che il palese abuso rappresentato
da imposte specifiche (lalcabala spagnola o lexcise inglese)
e larbitrarietà dei metodi di riscossione coinvolgano in blocco lintera
categoria dei tributi indiretti: seguendo Davenant, Forbonnais ribadisce
ciò che aveva già sostenuto nelle Considérations, e cioè che le
tasse sui consumi sono comunque meno distruttive di quelle personali ed
arbitrarie (come appunto la taglia). Cfr. Forbonnais, Éléments
cit., vol. I, pp. 314-319, nota *; Dangeul, Remarques cit., pp.
406-409, nota a.
[116] Zabala, Miscelánea
cit., pp. 74-131. Il concetto di bon prix, benché venga consacrato
dai fisiocrati, emerge già nella prima metà del XVIII secolo (sia in Francia
che in Spagna): cfr. Larrère, L'invention cit., pp. 178-180.
[117] Se dovessimo
ricostruire le letture di Forbonnais esclusivamente in base alle indicazioni
esplicite presenti nelle sue pubblicazioni degli anni 1753-1754 dovremmo
allora sostenere lo scarso rilievo degli scritti di Boisguilbert, che
non appaiono mai menzionati. Similmente la biblioteca di Gournay non conteneva
alcuna sua opera. Eppure il ruolo di Boisguilbert sulla formazione di
Forbonnais e sugli altri componenti del gruppo è evidente a cominciare
proprio dalla condanna del sistema fiscale francese coevo e della taglia
in particolare: cfr. Faccarello, Aux origines cit., pp. 121-127,
140-141, 191-193, 238-243; Alimento, Entre justice cit., p. 25. Sulle
concordanze metodologiche, analitiche e terminologiche tra Boisguilbert
e il gruppo di Gournay cfr. Perrot, Une histoire cit., pp. 276-280.
Meyssonnier, La Balance cit., pp. 35-51, 143-145, 149-151, 155,
164-165, 182, 188, 195, 204, 215, 218-221, 224, 241, 243, 260. Per quanto
invece riguarda linfluenza di Melon sulla metodologia e il pensiero
di Forbonnais e Gournay cfr. ivi, pp. 139-145, 151, 156 182, 189-190,
195, 198, 203-204, 207, 212-214, 221, 226, 230; Larrère, L'invention
cit., pp. 103, 107, 109, 111, 113-118, 120, 125-126, 130, 136, 140,
144-145, 164.
[118] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 132 e 160-161. Forbonnais sostiene che solo i bassi salari possono
garantire una diminuzione dei costi di produzione e con essi la concorrenzialità
dei manufatti francesi sul mercato interno ed estero. Ma il controllo
del livello salariale dipende a sua volta dal prezzo dei prodotti di sussistenza:
per cui allinizio della catena causale si trova il prezzo del grano.
Questo principio economico universale, continua Forbonnais, può essere
messo in crisi dal legislatore sia attraverso un prelievo fiscale esagerato
(come hanno dimostrato Zabala e Uztáriz nel caso spagnolo), sia con uneccessiva
esportazione di cereali (come sostiene Cantillon, Essai cit., I,
cap. x, pp. 17-18; ma anche lo stesso Zabala, Miscelánea cit.,
pp. 92-98): entrambe le misure, infatti, provocano un innalzamento artificiale
del prezzo. In altri termini Forbonnais, conscio del precario equilibrio
che nella società dAntico Regime caratterizza il mercato cerealicolo,
si preoccupa di evitare quanto meno gli squilibri artificiali; con il
termine di prix combiné egli vuole appunto definire il legame esistente
tra prezzo del grano da un parte e quello della manodopera e del prodotto
da essa lavorato dallaltra: le législateur doit pourvoir à ce que la
subsistance de ses ouvriers ne renchérisse pas trop. Les prix combinés
forment una régle pour la permission de la sortie; régle générale, invariable,
indépendante de tout arbitraire. Cfr. al riguardo Depitre, Introduction
cit., pp. xxv-xxxii; Meyssonnier, La Balance cit., pp. 230-231;
Perrot, Une histoire cit., pp. 180-182. E comunque interessante
che questo aspetto emerga per la prima volta nelle Considérations:
si può ipotizzare che la lettura di Zabala abbia in qualche modo predisposto
Forbonnais ad un atteggiamento prudente nei confronti di un completa liberalizzazione
delle esportazioni; mentre i dubbi espressi da Uztáriz nella Theórica
verso le corn laws dovettero probabilmente persuadere Forbonnais.
Negli Éléments egli sosterrà che il modello inglese delle gratifiche
alle esportazioni di cereali non è applicabile in Francia, a causa del
diverso contesto socio-economico: cfr. Forbonnais, Éléments, cit.,
vol. I, pp. 115-144; Uztáriz, Theórica cit., cap. xxviii,
pp. 66-67; Id., [Véron de Forbonnais], Théorie cit., ivi, p. 87
(testo e nota a).
[119] Forbonnais, Éléments,
cit., vol. I, p. 261, nota finale al cap. III. Pendant quon impromoit
ce chapitre, il a paru en mémoire intitulé: Essai sur la Police générale
des grains, daté du mois de Septembre 1753. Jy renvoye avec plasir;
les principes que jai exposés ici, y sont confirmés dune maniere très-lumineuse.
.... Segue la lode del Mémoire di Dupin. Comunque nel corso del
quarto capitolo degli Éléments Forbonnais ribadisce la necessità
di trovare un giusto equilibrio tra il guadagno del contadino e la convenienza
che il prezzo degli alimenti non rincari eccessivamente il costo della
manodopera artigianale, rimproverando indirettamente alla prima edizione
dellEssai di Herbert una scarsa sensibilità nei confronti della
concorrenzialità delle manifatture nazionali.
[120] Sulla persistenza
di metafore organicistiche, mediche e nautiche nel pensiero politico ed
economico spagnolo tra Cinque e Settecento cfr. A. Redondo, a cura di,
Le Corps comme métaphore dans LEspagne des XVI et XVII siècles,
Paris, Publications de la Sorbonne, 1992; Guasti, La monarchia cit.,
pp. 93-102. Se per Faccarello Boisguilbert è il primo economista ad
utilizzare metafore estrapolate dal meccanicismo cartesiano per spiegare
il funzionamento della società coeva, Perrot e Meyssonnier sostengono
che il ricorso ad immagini tratte dalla meccanica, idraulica e dalla fisica
da parte dei componenti del gruppo di Gournay sarebbe rivelatore di un
netto cambiamento epistemologico negli studi economici, che la fisiocrazia
avrebbe poi completato: le matrici di tale rottura dovrebbero essere individuate
essenzialmente nella fisica newtoniana e nella morale giansenista o agostiniana.
Cfr. Faccarello, Aux origines cit., pp. 77-88; 113-115, 118, 218;
Perrot, Une histoire cit., pp. 65-66, 72, 81-88, 91-92, 172-176,
238-239, 255, 279, 333-354, 367-376; Meyssonnier, La Balance pp.
10, 36, 38, 40, 45-47, 71, 111, 150, 156, 221, 225, 318. Resta il fatto
che, come gli stessi studiosi francesi osservano, gli amici dellintendente
di commercio continuano a utilizzare le immagini simboliche organicistiche
e mediche (basti pensare alla metafora ematica quale raffigurazione della
moneta) di ascendenza classica, scolastica e neostoica; né, daltro canto,
essi sembrano in primi a trarre dalla meccanica cartesiana nuove metafore
(orologio, bilancia, torrente, diga, ecc.) e a tentare una re-definizione
delle vecchie immagini alla luce delle nuove teorie meccanicistiche. Sarebbe
a questo proposito interessante sapere se tra le letture di Forbonnais
e Gournay comparissero anche dei classici della tradizione tomistico-gesuitica
seicentesca, di ampissima diffusione in Francia fin dal XVII secolo, come
il Cannocchiale aristotelico (Venezia, Baglioni, 1655) di E. Tesauro
o La agudeza y arte de ingenio (Madrid, Sánchez, 1642) di B. Gracián:
oltre a fornire esempi di metafore, i due autori teorizzano infatti la
valenza conoscitiva e razionalistica del paralogismo. In altri termini
le metafore - in quanto strumenti universali di conoscenza - sembrano
in parte svincolarsi dalle rivoluzioni della struttura scientifica dal
momento che esse tendono a lessicalizzarsi; per cui risulta rischioso
collegare troppo direttamente una data immagine al sorgere di una corrente
scientifica o filosofica: non a caso le metafore costituiscono uno degli
elementi portanti della retorica religiosa cattolica (non solo giansenista,
ma anche - se non soprattutto - gesuita). Cfr. al riguardo U. Eco, Metafora,
in AA.VV., Enciclopedia Einaudi, Torino, Einaudi, vol. IX, 1980,
pp. 191-236; F. Markovits, Philosophie de léconomie et économie du
discours au XVIIIe siècle en France, Paris, PUF, 1986; M. Fumaroli,
Lécole du silence. Le sentiment des images au XVIIe siècle, Paris,
Flammarion, 1994; trad. it., La scuola del silenzio, Milano, Adelphi,
1995; L. Bolzoni, La rete delle immagini, Torino, Einaudi, 2002;
S. Tedesco, Tesauro: teoria della conoscenza tramite paralogismo,
in Id., Le sirene del Barocco, Aesthetica Reprint, LXVIII (numero
monografico), 2003, pp. 33-70; G. Ledda, La parola e limmagine. Strategie
della persuasione religiosa nella Spagna secentesca, Pisa, ETS, 2003.
Sulla diffusione francese di Gracián - uno degli autori preferiti, ad
esempio, di E. de Silhouette - cfr. E. Hidalgo Serna, Baltasar Gracián.
La logica dellIngegno, Bologna, Nuova Alfa, 1989.
[121] Per la sola metafora
del corpo mistico cfr. Davenant, An essay upon probable methods of
making a people gainers in the balance of trade, section one, in Id.,
Discourses cit., vol. II, pp. 165-174, in part. pp. 169-170; Zabala,
Miscelánea cit., pp. 14 e 132; Loynaz, Miscelánea cit.,
p. 214; Forbonnais, Considérations cit., pp. 133, 193, 207, 210.
Per un quadro delle metafore utilizzate da Forbonnais (diga, corpo mistico,
alveare, famiglia, ecc.) cfr. Id., Éléments, cit., voll. I,
pp. 46, 147, 188; II, 239, 300-301, 314; Larrère, L'invention
cit., pp. 102, 104-105, 107-108, 111, 113, 118, 125. Vedi anche appendici
III e V.
[122] Ivi, pp. 101-134.
Secondo la studiosa francese gli elementi costitutivi della struttura
aristotelica del mercantilismo francese del primo Settecento e di Forbonnais
in particolare sono tre: I. preminenza dellagricoltura e dei beni reali
da essa prodotti; II. legame tra giustizia sociale e sviluppo economico;
III. centralità del ruolo dello Stato nel garantire lautosufficienza
e lauto-conservazione dei cittadini. Questi tre nuclei possono essere
già individuati nel corso delle Considérations.
[123] Cfr. ad esempio
Zabala, Miscelánea cit., p. 90: ... la obligación de contribuir
a los gastos inevitables del Monarca, es igual en todos los vasallos,
proporcionadas las calidades, y posibilidades de cada uno; y no es conforme
a la justicia y piadosa intención de V. Magestad que en lo que todos generalmente
debemos ser comprehendidos, lo sea sólo el particular de los labradores,
a quienes por todas las leyes naturales, económicas, y políticas, se debe
atender, porque son los más necesarios, y los más útiles de toda la Monarquía.;
Forbonnais, Considérations cit., p. 141: ... chacun contribue
communément en proportion des facilités quil a pour dépenser....
[124] A cominciare
dal regno di Ferdinando VI, inoltre, tomismo cominciò a definire il
partito antigesuita presente allinterno dellamministrazione borbonica
composto dagli ex studenti (soprattutto di diritto) provenienti dagli
istituti e dalle università minori gestite dai francescani e domenicani:
gran parte dei riformatori del regno di Carlo III - a cominciare da Campomanes,
Roda e Floridablanca - provenivano dalle fila della corrente tomista.
Cfr. R. Olaechea, Las relaciones hispano-romanas en la segunda mitad
del siglo XVIII, Zaragoza, Institución Fernando El Católico - Asociación
Española de Historia Moderna, 1999 [1965], pp. 316-317; M. D. C. Irles
Vicente, Tomismo y jesuitismo en los tribunales españoles en vísperas
de la expulsión de la Compañía, Revista de Historia Moderna - Anales
de la Universidad de Alicante, XV, 1996, pp. 73-99.
[125] Larrère, L'invention
cit., pp. 103-104, 106, 110, 113, 144, 155, 172. Anche i giansenisti francesi
e gli scrittori deconomia influenzati dalle dottrine di Port Royal applicano
il concetto di giustizia distributiva per definire i criteri di unequa
fiscalità: non a caso Boisguilbert definisce la taglia impôt monstre
dans la justice distributive. Cit. in Alimento, Entre justice cit.,
p. 25. Vedi anche Faccarello, Aux origines cit., pp. 121-123, 238-240;
Meyssonnier, La Balance cit., pp. 39-40, 46-47, 150-157; Id., Vincent
de Gournay, p. 109. Voler però attribuire esclusivamente alla riflessione
teologica e giuridica giansenista (poi ereditata dal liberalismo egualitario)
il merito di aver recuperato e sviluppato lidea dellequità e della
giustizia fiscale dal tomismo mi sembra, oltre che riduttivo, unevidente
forzatura. Cfr. al riguardo le osservazioni di Alimento, Entre justice
cit., p. 10.
[126] Da un punto di
vista filosofico uno dei concetti che sembra accomunare i testi della
Miscelánea alle Considérations è proprio il ricorso del
concetto tomistico di giustizia distributiva per definire le caratteristiche
dellequo prelievo fiscale: cfr. Zabala, Miscelánea cit., pp. 37,
43, 49, 67, 72, 82, 90; Loynaz, ivi, pp. 193, 198, 200; Forbonnais, Considérations
cit., pp. 143, 145, 160, 205, 208. Daltra parte dalla metà del XVI secolo
in avanti questo concetto aveva subito una continua rielaborazione da
parte della trattatistica politico-economica (cattolica e non) europea.
Cfr. B. Clavero, Antidora. Antropología católica de la economía moderna,
Milano, Giuffrè, 1991; F. Gómez Camacho, Economía y filosofía moral:
la formación del pensamiento económico europeo en la Escolástica española,
Madrid, Editorial Síntesis, 1998. Naturalmente dire che Forbonnais utilizza
concetti, termini e metafore tratti dal tomismo aristotelico non significa
che egli sostenga la filosofia scolastica (fatto già strano per un collaboratore
dellEncyclopédie): nelle Considérations, per esempio, egli
sembra criticare apertamente la Scolastica di stampo gesuitico che teorizza
la liceità da parte del clero di evadere anche le imposte non personali:
cfr. Forbonnais, Considérations cit., p. 185.
[127] Tra la seconda
edizione degli Éléments e la terza delle Remarques si sviluppò
unesplicita polemica (non sappiamo fino a che punto concordata) tra i
due cugini proprio sulla questione, ampiamente enucleata nelle Considérations,
della liceità di tassare il nécessaire physique dei ceti poveri. Mentre
Forbonnais, come abbiamo visto, considera giusto colpire anche i prodotti
di sussistenza in base al principio della giustizia distributiva, Dangeul
(seguendo Decker) reputa necessario esentare i beni di prima necessità
e fondare il prelievo indiretto esclusivamente sui consumi di lusso. Forbonnais
difende il proprio punto di vista in una lunga nota nella quale riassume
i principi cardini dellequa tassazione enunciati lanno precedente nelle
Considérations, alle quali rinvia esplicitamente. Alla base della
differente posizione risiede proprio la diversa impostazione del giusnaturalismo
che caratterizza i due cugini: Dangeul, infatti, considera eminente lobbligo
del ricco di pagare allo Stato in proporzione alla protezione che esso
fornisce alla sua persona e proprietà. Forbonnais invece, benché condivida
tale principio (Forbonnais, Considérations cit., pp. 140-145),
lo considera parallelo e contiguo alla giustizia distributiva. Cfr. Id.,
Éléments cit., vol. I, pp. 314-319, nota *; Dangeul, Remarques
cit., pp. 406-409, nota a. Vignes fa comunque notare che nei Principes
Économiques Forbonnais sembra disposto a esentare dal prelievo il
reddito minimo necessario a garantire lesistenza dei poveri: Vignes,
Histoire cit., p. 302.
[128] Uztáriz, Theórica
cit., cap. xxv, p. 54. Lautore spagnolo - ivi, cap. lxxix, pp. 242-243
- cita anche il Parfait Négociant.
[129] Forbonnais, Considérations
cit., pp. 148-149; Cantillon, Essai cit., I, capitoli vii e xi,
pp. 10-11 e 21-22; Zabala, Miscelánea cit., pp. 26-29.
[130] Guasti, La monarchia
cit., pp. 72-83 e 110-115. Fin dallinizio del Seicento gli scrittori
deconomia iberici sostengono la superiorità della pratica (e del sapere
storico) rispetto alla teoria: non a caso gli arbitristas sono
spesso definiti in senso dispregiativo teorici (o, in alternativa, pensatori
metafisici). Cfr., ad esempio, Zabala, Miscelánea cit., p. 67;
Loynaz, ivi, p. 191. Infatti in castigliano lambito semantico del vocabolo
teoria è quello della filosofia (in particolare scolastica) che ricerca
le essenze delle cose: cfr. Diccionario de la lengua cit., V, p.
344 e VI, p. 269. Práctica: El exercicio, u actual execución,
conforme a las reglas de algún Arte o Facultad, que enseña a hacer alguna
cosa, como conseguiente a la theórica. Es del latino Praxis, que
significa lo mismo. ... Se toma asimismo por el modo u méthodo que particularmente
observa alguno en sus operaciones. ...; Theórica: Conocimiento
especulativo e interior de la esencia, y calidad de las cosas. Già dal
titolo del suo trattato, quindi, Uztáriz indicava un preciso indirizzo
metodologico e cioè il tentativo di scoprire empiricamente le regole universali
del commercio. Lo stesso atteggiamento metodologico e la medesima accezione
terminologica rinveniamo negli autori francesi dellepoca, come ad esempio
Boisguilbert: cfr. Faccarello, Aux origines cit., pp. 136-141,
162, 253-257. Anche Forbonnais continua a impiegare il vocabolo di théorie
(o spéculation) nella sua accezione negativa dal momento che egli, come
Uztáriz, considera la scienza del commercio ancora un settore della Politica
in cui è possibile individuare empiricamente, nella varietà dei contesti
e nella mutevolezza della realtà, delle leggi universali e naturali. Cfr.
Forbonnais, Considérations cit., p. 170; Id., Éléments cit.,
vol. I, p. 80: les circonstances varient par linfini, mais les principes
sont toujours les mêmes; Id, Réflexions cit., pp. 214-215, 234-239,
246-247. Cfr. su questo tema anche di Perrot, Une histoire cit.,
pp. 65-66, 81-88, 172-176, 239-255, 279, 333-354, 367-376; Meyssonnier,
La Balance cit., pp. 214-227; Larrère, L'invention cit.,
pp. 121, 128, 168, 172.
[131] E noto che Uztáriz
aveva ottenuto la qualifica di ingegnere militare a Bruxelles, mentre
Gournay era stato allevato dai gesuiti. Uno dei settori nei quali il cursus
studiorum impartito dalla Compagnia di Gesù eccelleva era proprio
la matematica: in questo settore il confronto con le teorie di Descartes
e Newton fu continuo e non sempre improntato ad un atteggiamento di rifiuto.
Cfr. C. E. ONeill e J. M. Domínguez, a cura di, Diccionario Histórico
de la Compañía de Jesús biográfico-temático, Roma - Madrid, Institutum
Historicum Societatis Iesu - Universidad Pontifícia Comillas, IV voll.,
2001, in part. vol. III, pp. 2571-2574 e 2815. Sugli indirizzi culturali
dei funzionari e burocrati nellEuropa del XVIII secolo cfr. le interessanti
osservazioni di C. Capra, Il funzionario, in M. Vovelle, a cura di,
Luomo dellIlluminismo, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp. 353-398.
[132] Zabala, Miscelánea
cit., p. 65. La prima sezione della Representación è caratterizzata
da continui ragionamenti ipotetici che mirano a confermare la convenienza
di estendere il Catastro in Castiglia. Nello stesso tempo Zabala
(come a suo tempo Uztáriz) non abbandona mai il suo pragmatismo di funzionario,
esprimendo la consapevolezza che spesso le riforme costruite a tavolino
trovano difficoltà nella loro applicazione pratica: ivi, p. 67.
[133] M. Antoine, Le
coeur de lÉtat. Surintendance, Contrôle général et intendances des finances,
1552-1791, Paris, Fayard, 2003, p. 437. J. Orry svolse un ruolo chiave
tra il 1713 e il 1715 nel varo della Nueva Planta e quindi anche
delle riforme fiscali dellex Corona dAragona: cfr. J. Lynch, Bourbon
Spain, 1700-1808, London, Basil Blackwell, 1993, pp. 62, 73-76, 102,
108; Pulido Bueno, José Patiño cit., pp. 76-79, 83, 106. Varrebbe
la pena verificare lesistenza di un nesso tra lesperienza fatta da J.
Orry in Spagna e il varo della taille tarifée del 1733 da parte
del figlio Philibert. Su questultima riforma cfr. Alimento, Riforme
fiscali cit., pp. 52-53.
[134] Ivi, pp. 323-324;
Id., La rève de luniformité face à limpôt: le projet du premier cadastre
général en France, Histoire & Mesure, VIII, 3-4, 1993, pp.
387-416; D. Ozanam, Le système fiscal espagnol sous Charles III d'après
un document contemporain, in AA. VV., Mélanges à la mémoire de Jean
Sarrailh, Paris, Centre de Recherches de lInstitut dÉtudes Hispaniques,
vol. II, 1966, pp. 205-234. I Mémoires concernent les droits et impositions
en Europe - Paris, Imprimerie royale, IV voll., 1768-1769 - vennero
curati dallIntendant des finances J. L. Moreau de Beaumont, anche
se il suo nome comparve solo allinizio della seconda edizione (Paris,
J-C., Desaint, V voll., 1787-1789).
[135] F. Venturi, Economisti
e riformatori spagnoli ed italiani del Settecento, Rivista Storica
Italiana, LXXIV, 4, 1962, pp. 532-561; Id., Settecento Riformatore
cit., I, pp. 437-442, 569, 574; V, 1, 1987, pp. 486, 610, 687-689;
Guasti, Forbonnais e Plumard cit., p. 91.
[136] Llombart, Campomanes
cit., pp. 165-166, 173, 345; Id., Traducciones españolas de economía
política (1700-1812): inventario y reflexiones sobre la circulación de
las ideas di prossima apparizione in questa stessa rivista allinterno
degli atti del convegno Traduzioni e circolazione della letteratura economico-politica
nellEuropa settecentesca. Sulla diffusione delle opere di Forbonnais
(segnatamente degli Éléments du commerce) tra i riformatori,
luniversità e le società economiche delle varie aree geografiche spagnole
cfr. Id., El pensamiento económico de la Ilustración tardía en España
(1730-1812); J. Astigarraga, Nicolás de Arriquíbar, economista de la
Sociedad Bascongada; J. M. Barrenechea, Valentín de Foronda y el pensamiento
económico ilustrado; J. Usoz, "El pensamiento económico de la Ilustración
aragonesa; E. Lluch, El cameralismo en España, in E. Fuentes Quintana,
a cura di, Economía y economistas españoles. La Ilustración,
Barcelona, Galaxia Gutenberg - Círculo de Lectores, vol. III, 2000, rispettivamente
pp. 7-89, 303-314, 529-567, 583-606, 721-728. Assolutamente innovativo
e di gran valore in questo ambito il contributo offerto da J. Astigarraga,
Los Ilustrados vascos. Ideas, Instituciones y reformas económicas en
España, Barcelona, Crítica, 2003. Lamico P. Cervera Ferri, allievo
del prof. Llombart, sta attualmente lavorando sulla circolazione delle
opere del circolo di Gournay nella Spagna di Carlo III; aspettiamo con
grande interesse i risultati della sua ricerca.