Giles Calvert, un «editore d'area» nella rivoluzione inglese

Mario Caricchio

1. «Non si sottolineerà mai abbastanza l'importanza di Giles Calvert per la circolazione dei testi radicali» nella Rivoluzione inglese, annotava Onofrio Nicastro in margine a un saggio su Abiezer Coppe[1]. Giles Calvert fu il libraio che siglò i frontespizi di The Law of Freedom di Gerrard Winstanley, degli scritti dei Ranters Coppe, Joseph Salmon e Richard Coppin, del terzo «patto del popolo» e di una miriade di pamphlet dei primi quaccheri. Era il fratello di Martha Simmonds, la quacchera che «stregò» James Nayler. Già ai primi sondaggi sulle sue pubblicazioni affiorava una fondamentale peculiarità[2]: il fatto che si fosse associato virtualmente a tutte le tendenze intellettuali «radicali» del periodo. Questo spiega la sua fama nelle storie intellettuali e sociali del seicento inglese: da Christopher Hill e Arthur Leslie Morton a Steven Shapin, Simon Schaffer, e Nigel Smith, sino alla ‘microstoria' del libro di Adrian Johns, Calvert è considerato un «libraio radicale»[3].
Ma che cosa significa tale definizione? Nicastro, sintetizzando in parte i punti essenziali delle osservazioni fatte da Donald McKenzie in una serie di lezioni non pubblicate[4], in parte individuando un discrimine decisivo, scriveva:

Calvert era interessato a coprire una fascia di mercato che poteva assicurare un buon profitto; e, diversamente da altri, non era rigidamente legato ad un singolo gruppo; ma questo non esclude un certo impegno ideologico – come dire ? – "di area", che non impedirà comunque a Calvert di prendere le distanze dai Ranters già alla fine del 1650[5].

Questo intervento prende le mosse da tale intuizione. L'idea di fondo è che spiegare cosa fosse «un editore d'area» nella Rivoluzione inglese è una parte essenziale della spiegazione di quel «radicalismo» intellettuale, politico e sociale che la distingue dalle rivolte, guerre civili, guerre religiose, «tipiche» dei primi secoli dell'età moderna.

2. Terzo figlio di secondo letto di un oscuro vicario di Meare[6], nella diocesi di Bath e Wells nel Somerset, quando uscì dall'apprendistato nel gennaio 1639, a 23 anni, Giles Calvert era già ben inserito nella rete di relazioni dell'editoria ‘puritana'. Il mestiere di legatore l'aveva imparato presso Joseph Hunscott, che, fedele al Parlamento, negli anni successivi sarebbe divenuto un «cacciatore» di torchi clandestini e bestia nera per John Lilburne e compagni[7]. All'apertura del Lungo Parlamento, Calvert fu coinvolto in qualità di testimone con il suo ex padrone e con alcuni librai presbiteriani – quali John Bartlett e Michael Sparkes – nelle indagini della sottocommissione presieduta da Edward Dering sugli abusi compiuti dai censori laudiani nei confronti di noti scrittori puritani. Due mesi dopo, nel marzo del 1641, il suo nome saltò fuori negli interrogatori che lo stesso organismo, divenuto un'autonoma commissione sulla stampa della Camera dei Lords, condusse su quella nuova editoria proteiforme e illecita che, esplosa nel vuoto di autorità, preoccupava i monopolisti della Stationers' Company e sottoponeva caoticamente a pubblico scrutinio discussioni, provvedimenti e decisioni del Parlamento[8]. Già prima dell'abolizione della Star Chamber, nel luglio 1641, il sistema di controllo sulla stampa, basato sulla partnership tra Stationers' Company e Corona, era completamente collassato: tra la fine del 1640 e l'inizio del 1641 era sorto un mercato dalle caratteristiche inedite, fatto di pamphlet, discorsi parlamentari, satire sui fatti all'ordine del giorno, che alimentava le attese e la sete di conoscenza intorno alle riunioni del Parlamento e alle sorti del Re e dei suoi favoriti. Nuovi soggetti, estranei alla corporazione, si erano gettati nella mischia cercando di sfruttare la situazione. Hawkers e mercuries divennero allora, con l'orrore di più d'uno, figure e voci consuete delle strade londinesi; alla fine dell'anno, nella deregolamentazione di fatto del commercio librario e dal seno stesso della crisi politica, nasceva il newsbook, la stampa periodica, un fiume di notizie destinato a non fermarsi più[9].

3. Quando Giles Calvert, nel marzo del 1641, fu individuato come anello importante nella catena distributiva di un libello satirico contro William Laud, era uno fra i tanti che avevano tentato la strada del nuovo commercio con la speranza di buoni profitti. Con lui c'erano altri personaggi che avrebbero caratterizzato la storia editoriale di quegli anni: Gregory Dexter, il più prolifico stampatore del 1641-42, protetto prima dall'uomo degli scozzesi a Londra, Isaac Penington, amico, compagno e ‘editore' poi di Roger Williams[10]; Henry Walker, il predicatore meccanico che chiamò «Israele» alle sue «tende» sfidando Carlo I viso a viso per divenire giornalista di successo del periodo cromwelliano[11]; Henry Overton sin dagli anni '30 libraio di riferimento per indipendenti come Henry Jessey e membro della chiesa di John Goodwin; gli stampatori John Dawson, Thomas Paine, Matthew Simmons, che avrebbero legato il loro nome alla pubblicistica indipendente, separatista e livellatrice, lavorando sia per Calvert che per Overton. Il libello A Dreame or News from the Hell, cui era stato collegato Calvert nelle indagini della Commissione Dering, era stato scritto dal cugino del libraio di Cornhill, Richard Overton, il futuro leader livellatore[12].
Calvert riuscì in pochi anni nel passo più difficile, passare dal mestiere di legatore a quello di libraio in proprio. Dopo aver utilizzato negozi altrui per mettere in vendita i primi titoli a suo nome, mise bottega, The Black-spread-Eagle, nella parte occidentale del sagrato di St. Paul's Cathedral, il centro principale della stampa dell'epoca, l'«epitome del paese», tra la fine del 1643 e l'inizio del 1644. Allora cominciò la sua veloce ascesa sociale. In un biennio il volume del suo commercio passò dai 4 titoli del 1644 ai 55 del 1646, per attestarsi successivamente sui 30-40, cifre paragonabili solo a quelle degli «stampatori ufficiali», la cui attività e produzione si basava sulle commesse sicure e proficue del Parlamento, e in seguito su quelle del Consiglio di Stato[13]. Una tale mole di lavoro lo portò ad avere alle sue dipendenze dal 1645 ben tre apprendisti – Thomas Brewster, Gregory Moule, Richard Moon –, ad infrazione delle regole della Stationers' Company[14]. Nel 1647 Calvert passò di grado nella Corporazione, vestendo la Livrea, e divenne persona rispettata tale da ricoprire cariche nella propria parrocchia, St. Gregory by St. Paul[15]. Pochi mesi dopo s'imbarcò nella prima di una serie di speculazioni sulle terre confiscate alla Chiesa e poi alla Corona[16].

4. A partire da questo decollo alla metà degli anni '40, l'attività di Giles Calvert assume le caratteristiche fondamentali che hanno fatto del suo ‘catalogo' una fonte primaria della storia intellettuale della Rivoluzione inglese e del suo «mondo alla rovescia». Sino ad allora, sotto la facciata di un commercio condotto alla luce del sole, ligio all'ordinanza per la regolamentazione della stampa del 1643[17], il giovane Calvert si era in effetti affiancato al più vecchio Henry Overton nell'aprire i propri negozi ad ogni sorta di «scritti senza licenza che spianassero la strada alle sette»[18]. Erano stati loro a diffondere il materiale illecito e anonimo a favore della tolleranza religiosa e della libertà di dibattito, stampato dai torchi clandestini che William Larner e Richard Overton avevano gestito per tre o quattro anni – dai pamphlet di Lilburne e di «Martin Marpriest», al Mans Mortalitie sino all'ultimo, nel luglio 1646, la Remonstrance of many Thousands of People[19]. Nel 1644, quasi sicuramente, Calvert diffuse sotto banco il Bloudie tenet of Persecution di Roger Williams[20]. Ma tra il 1645 e il 1646 il nome di Calvert si legò alla popolarità di un predicatore del Kent, ancora solo a pochi noto come curatore di newsbooks, John Saltmarsh, che, dopo aver condotto una polemica di grande risonanza con numerosi e importanti membri dell'Assemblea di Westminster, raggiunse l'esercito di Cromwell e Fairfax[21]. Il marchio dell'Aquila Nera Spiegata contrassegnò da allora gli scritti degli ‘ideologi' del New Model, i cappellani militari come William Dell, William Erbery, William Sedgwick, Thomas Collier, diffondendo così le più decise tesi antinomiane di quegli anni e promuovendo la radicalizzazione delle istanze della truppa[22]. Accanto ad esse, Calvert pubblicò i programmi politico-religiosi espressi dagli uomini più vicini a Oliver Cromwell, come Hugh Peter e John Cook, a sostegno della propaganda che accompagnò il New Model Army alla prima limitata epurazione del Parlamento nell'estate del 1647[23]. Questo stretto rapporto con il quartier generale portò così la bottega di Calvert ad essere il luogo naturale del dibattito sul processo ed esecuzione del re, che nei mesi decisivi dell'inverno 1648-1649 divise quanti erano stati i più coerenti e compatti sostenitori dell'ascesa al potere dell'esercito – con Sedgwick in una posizione fortemente critica, Collier portavoce delle opinioni degli ufficiali e Erbery disposto ad attendere che la rivoluzione dell'uomo aprisse la strada al millennio ‘sociale' voluto da Dio. Il fatto che la requisitoria di John Cook contro il re e il «Patto del Popolo» rivisto dagli ufficiali uscirono per Calvert segnala che, nonostante le possibili divergenze di autori anche strettamente legati a lui, egli rimaneva in prima fila tra i protagonisti della stampa cromwelliana[24].

5. Nel 1649-50, Calvert collaborò quindi ancora col nuovo regime, ma allo stesso tempo mise in circolazione l'Agreement of the People, scritto da Lilburne e compagni mentre erano prigionieri alla Torre di Londra. Ma, soprattutto, la sua bottega divenne un nodo organizzativo e propagandistico di centrale importanza per l'esperimento sociale e politico dei Diggers di Gerrard Winstanley e fu al centro del fenomeno ranter. Tra il marzo e l'aprile del 1649, infatti, all'Aquila Nera Spiegata si raccoglievano le adesioni all'impresa dei Diggers, sulla base del progetto di assetto politico-sociale repubblicano formulato da Peter Chamberlen: il The Poor Mans Advocate, che il suo patrono, Sir James Harrington, riuscì a portare all'attenzione del Consiglio di Stato, nutrendo buone speranze di ricavarne fondi per ventimila sterline[25]. Contemporaneamente la bottega di Calvert era anche il crocevia della rivolta morale contro il processo di normalizzazione costituito dalla politica dell'Engagement. Ciò cui venne, solo in seguito, dato il nome di «ranterismo» fu la reazione contro l'amoralità dei nuovi governanti, pronti a cercare la pace in un conformismo politico e religioso esteriore: i Ranters la denunciarono capovolgendola nell'indifferenza politica dell'individuo e nello specchio dei peccati quotidiani delle autorità. Abiezer Coppe si avviò su questo percorso, pubblicando per Calvert tra il dicembre 1648 e il settembre 1649 Some Sweet Sips, of some Spirituall Wine, e le prefazioni a John the Divine's Divinity e alla trilogia teologica di Richard Coppin, Divine Teachings. Dopo di che, come Lawrence Clarkson, diede alle stampe con sottoscrizioni fittizie e fantasiose i pamphlet fondamentali del momento ranter, che sconvolsero l'opinione moderata dei santi delle congregazioni e del Parlamento; ma il Divinity Anatomized, in cui Joseph Salmon osò la bestemmia suprema, addossando a Dio stesso le responsabilità del peccato, giunse al pubblico nuovamente con il nome di Calvert sul frontespizio[26].

6. Al coinvolgimento in queste imprese, seguì nel 1650-1651 un periodo di pubblicazioni relativamente anonime, caratterizzate soprattutto dall'adesione alla propaganda del Commonwealth durante la guerra contro gli scozzesi, nel cui clima si fecero spazio scritti ispirati a un'interpretazione letterale dell'avvento della Quinta Monarchia[27]. Nel 1652, tuttavia, l'Aquila Nera Spiegata tornò ad essere il fulcro di un'importante campagna di mobilitazione per la libertà di coscienza, in cui Calvert collaborò attivamente con Roger Williams. Fu al negozio di Calvert che si riunirono e si coordinarono le forze per contrastare le Humble Proposals for setling of right constituted churches, il disegno di un nuovo assetto nazionale della Chiesa presentate nel febbraio 1652 dai principali ministri indipendenti, con alla testa John Owen ormai allora il più influente cappellano presso Cromwell[28]. Questo scontro si prolungò nella seconda parte dell'anno, quando confluì in una contrapposizione tra gli interessi monopolistici della sezione presbiteriana della Stationers' Company e i librai e stampatori che, cresciuti intorno all'attività di Calvert, avevano trovato la direttrice essenziale dei propri a volte proficui affari e, a volte, un vero e proprio motivo di vita nel binomio libertà di coscienza – libertà di stampa[29]. Allorché alcuni mesi dopo il Rump Parliament venne sciolto d'autorità, Calvert fu nominato, nell'interim che precedette la riunione del Barebone's Parliament, «stampatore del Consiglio di Stato», insieme a Thomas Brewster e Henry Hills – il primo suo ex-apprendista e il secondo un tipografo con il quale lavorava da anni[30]. Mantenne questo ruolo sino al novembre 1653, quando, all'apice dello scontro politico, venne eletto il secondo Consiglio di Stato del Barebone's, dalla composizione nettamente moderata[31]. Nell'accesissima battaglia ideale combattuta nel corso di quei mesi tra la prospettiva millenaristica teocratica dei quintomonarchisti e le rinnovate ipotesi di ristrutturazione di una Chiesa e di un clero nazionale, le pubblicazioni di Calvert sostennero coerentemente, soprattutto con la penna di William Dell, William Erbery e John Webster, una terza via, una posizione di rigida separazione tra Chiesa e Stato e di non-ingerenza reciproca delle due sfere. Fu un'ipotesi che, negli ultimi giorni del Barebone's, ebbe un peso politico forse determinante nello spostare inaspettatamente la maggioranza a favore degli oppositori del progetto stilato dalla Commissione sulle decime, ed ispirato alle Humble Proposals di Owen, nel decisivo voto del 10 dicembre; ma che rimase soffocata nella confusione in cui, due giorni dopo, il colpo di mano dei «moderati» mise fine al Parlamento dei Santi e aprì l'era del Protettorato[32].

7. Fu a questo punto, dopo questa sconfitta, che finì la lunga relazione di Calvert con la propaganda cromwelliana, e che il rapporto con il nascente movimento quacchero, iniziato nel febbraio 1653, divenne pressoché esclusivo. Tra il 1653 e il 1658 il libraio appose la sua sottoscrizione su 262 titoli quaccheri – circa il 32% di tutto quanto trattò in 24 anni. La gran maggioranza di essi fu rivolta al mercato più ampio, a differenza di quanto sarebbe avvenuto con coloro che gli successero come principali editori quaccheri, il cognato Thomas Simmonds e Robert Wilson, la cui produzione fu chiaramente indirizzata all'interno del movimento[33]. Calvert continuò, in realtà, a trattare anche materiale non quacchero. In questi stessi anni frequentava la casa di Samuel Hartlib, per il quale pubblicò alcune opere che, poste d'altra parte accanto ad altri titoli di interesse scientifico, medico e alchemico, attrassero al suo negozio i colti amici del riformatore polacco[34]. In effetti, egli era negli anni cinquanta al centro di un complesso network distributivo, cui partecipavano i suoi ex-apprendisti Thomas Brewster e Richard Moon ed anche la vecchia conoscenza Larner: il primo trattava i testi di interesse quintomonarchista – stringendo rapporti anche con Livewell Chapman che in quegli anni ne diventò il principale punto di riferimento –, le opere di Henry Vane e di alcuni autori repubblicani; Moon divenne il referente per le opere «sociniane»; Larner ereditò coloro che erano venuti fuori dall'esperienza ranter, come Richard Coppin. Questo sistema si ramificò ulteriormente con il crescere a dismisura della pubblicistica quacchera, quando sulle vie di comunicazione da Londra verso il Nord sorsero il negozio di Thomas Simmonds a The Bull and Mouth e poi quello di Robert Wilson a The Black Spread Eagle and Windmill. Questa ulteriore divisione del lavoro fu parallela alla centralizzazione londinese del movimento. La netta flessione delle pubblicazioni quacchere a nome di Calvert visibile dal 1658, che è stata spesso al centro dell'attenzione di quanti si sono occupati di lui[35], ebbe in parte origine in questi processi già avanzati nel biennio 1655-1656. In parte fu legata ad alcune vicissitudini finanziarie personali, che portarono il libraio lontano da Londra, proprio nei mesi in cui tra i quaccheri ebbe definitivamente luogo l'emarginazione della fazione naylerita[36].

8. Con in disgrazia Nayler – al quale era legato non solo per la parentela con Martha Simmonds – e con la produzione quacchera riorientata verso l'interno del movimento, alla fine degli anni Cinquanta Calvert si trovò piuttosto a gestire insieme a Brewster e Livewell Chapman le campagne di stampa che unirono «well-affected», repubblicani, «santi», quaccheri e quintomonarchisti nel cercare di impedire il ritorno della monarchia in Inghilterra. Da queste esperienze, derivò la fisionomia del commercio clandestino, che oppose i cosiddetti Confederate Stationers all'agguerritissimo censore dell'età della Restaurazione, Sir Roger L'Estrange[37]. Fra il 1660 e il 1662 – si tratta della parte forse più conosciuta della sua storia – il libraio dell'Aquila Nera Spiegata, sua moglie e i suoi ex-apprendisti e soci furono costantemente al centro delle attenzioni delle autorità e diventarono abituali frequentatori delle prigioni londinesi. Mentre Carlo II tornava a Londra, Calvert accedeva ai vertici della Stationers' Company e diffondeva contemporaneamente una difesa del più acerrimo nemico della monarchia, Edmund Ludlow, scritta da John Cook[38], trovandosi perciò ad affrontare prima la prigione per stampa sediziosa e poi, forse, un'accusa di spionaggio che avrebbe potuto farlo condannare all'esecuzione capitale[39]. Ciò nonostante, una volta tornato in libertà, insieme a Brewster e Chapman riprese le fila dell'organizzazione della stampa e della distribuzione dei pamphlet – The speeches and prayers of some of the late King's judges, The Phoenix of the Solemn League and Covenant, la serie dei Mirabilis Annus – con cui la comunità settaria reagì alla chiusura degli spazi di tolleranza e alla repressione affermatasi con la Restaurazione. Tra coloro che frequentavano il negozio di Calvert si respirava un clima pesante, che non lasciava più spazio alle divergenze sul ruolo dei «santi», come era avvenuto nel 1649: accendevano gli animi libri come quelli in cui William Sedgwick chiedeva clemenza nei confronti dei regicidi ma condannava il periodo rivoluzionario come anticristiano, avvallando, dalla sua posizione di indifferenza alle «forme», la restaurazione dell'anglicanesimo. I nuovi tempi, d'altra parte, respingevano le idee apertamente dibattute negli anni precedenti in quella sfera di clandestinità dove il risentimento si incontrava con la cospirazione[40]. La resistenza e la persistenza delle strutture della stampa clandestina già allora indicavano che il tentativo di L'Estrange di imporre nuovamente un ordine istituzionale alla stampa era destinato a fallire nel più lungo periodo. Ma il censore colse un effimero successo all'inizio del 1664 con il processo a Thomas Brewster, e agli stampatori Simon Dover e John Twyn, al cui torchio erano stati strappati i fogli freschi di stampa di The Execution of Justice, esortazione al «popolo di Dio» perché prendesse le armi contro l'empio e ingiusto sovrano. Si trattò di un abortito squillo di tromba alla vigilia della Northern Rising[41], per cui Twyn salì, come è noto, sulla forca di Tyburn nel febbraio di quell'anno; Brewster e Dover morirono nelle carceri di sua maestà a meno di due mesi dalla durissima sentenza: «sollevare tumulti – fu detto evocando abilmente dinanzi alla Corte l'autorità di Francis Bacon – è la parte maschile, stampare e disperdere libri sediziosi è la parte femminile di ogni ribellione»[42].
Era stato Giles Calvert, però, a incarnare quel rapporto tra stampa e ribellione che le autorità erano ansiose di spezzare. Sebbene non possiamo conoscere le effettive opinioni del libraio della Black-spread-Eagle sui germi di rivolta violenta contro la monarchia Stuart, che allora si diffondevano tra i nonconformisti, era stato esito naturale del ruolo ricoperto nel ventennio precedente che il suo negozio fosse rimasto il centro della comunità settaria, pure quando questa venne spinta nella clandestinità. Anche la pubblicazione del Treatise of Execution of Justice era stata gestita dall'Aquila Nera Spiegata: il manoscritto era stato recapitato a Twyn su ordine di Elizabeth Calvert, il cui importante ruolo nella bottega venne chiaramente alla luce in questi tormentati anni. Elizabeth era in prigione anche nel febbraio del 1664, quando solo forse la fortunata fuga della sua serva, Elisabeth Evans, le evitò l'incriminazione insieme agli altri[43]. Fu invece la morte, sopraggiunta mentre era in libertà nell'estate del 1663[44], a risparmiare a Giles Calvert il ruolo di principale protagonista nella simbolica esecuzione della stampa rivoluzionaria tenacemente voluta da Roger L'Estrange.

9. Non credo ci possano essere dubbi sul fatto che Giles Calvert fosse un libraio-editore ‘militante'. Tuttavia, non è la ‘militanza' ideologica a caratterizzarlo. Michael Sparkes, l'editore di William Prynne, è il prototipo stesso del pio libraio puritano[45]. Negli anni quaranta poi vi fu una schiera di librai e stampatori che distribuivano pubblicistica presbiteriana e presero parte alle vicende politiche londinesi, come Christopher Meredith, John Beale, e Ralph Smith, che fu l'editore del best seller di Thomas Edwards, Gangraena. William Larner fu ‘editore' e membro della leadership del movimento livellatore e, come Lilburne, aveva maturato le sue convinzioni nelle chiese battiste e separatiste[46]. Gregory Dexter era un battista e, dopo esser stato uno degli ultimi negli anni quaranta a esser disciplinato dalla corporazione cosicché fu costretto ad abbandonare il mestiere, fu per anni al fianco di Roger Williams nel governo del Rhode Island[47]. Se si dovessero seguire le relazioni di mestiere, risulterebbe evidente che dalle botteghe di uomini come Gregory Dexter, Henry Overton, John Dawson uscirono gran parte degli stampatori e dei librai che misero in circolazione la pubblicistica dell'area indipendente e separatista e che molti di essi fecero parte delle relazioni di mestiere di Giles Calvert; l'‘albero formativo' dello stesso Andrew Sowle, che fu il principale stampatore quacchero dagli anni '50 agli '80, aveva radice nella bottega di Dexter[48]. In effetti, l'appartenenza religiosa nel '600 influenzava pesantemente, quando non determinava, la politica dell'apprendistato all'interno della Stationers' Company; di conseguenza gli «autori» passavano spesso, come i diritti sulle copie, e a volte insegne e negozi, dal padrone all'ex-apprendista[49].
Più di una circostanza della carriera di Giles Calvert è, dunque, da questo punto di vista assolutamente tipica. Egli si era formato nella bottega di un legatore puritano come Joseph Hunscott. I suoi primi titoli importanti, i sermoni parlamentari dell'indipendente William Carter e di Joseph Caryl, trovano spiegazione nel fatto che Calvert nel 1643 era parte della gathered church di Carter[50]. Il Richard Moon, che arrivò nella bottega di Giles Calvert nel 1645, era il figlio del Richard Moon maniscalco, che fondò la Broadmed Church a Bristol; Robert Bacon, uno dei più importanti autori e relazioni di Giles Calvert, era stato il giovane ministro che con Richard Moon senior aveva guidato quella separazione dalla chiesa laudiana[51]. Bacon incontrò Calvert dopo esser stato interrogato nel 1644 per le sue prediche e opinioni religiose – vicende che riferì nel suo primo pamphlet per l'Aquila Nera Spiegata – a Gloucester, dove negli stessi mesi John Biddle era stato arrestato per socinianesimo: ciò fa sufficientemente luce sul motivo per cui altri autori in odore di «eresia sociniana», alcuni dei quali erano anch'essi a Gloucester nel 1644, pubblicarono per l'Aquila Nera Spiegata. Biddle una volta libero, dieci anni dopo, divenne il principale ispiratore del catalogo librario di Richard Moon junior[52].

10. Ciò che distingue Calvert non è dunque la ‘militanza', ma il fatto che non sia possibile ricondurre il suo catalogo a nessuna esclusiva opinione religiosa, a nessuna chiesa, a nessuna setta. Per questo quasi sempre se ne sono definite le caratteristiche in negativo: per dirla con Nigel Smith, Giles Calvert non fu «indifferente a nessun gruppo»[53]. Il veloce profilo della sua carriera conferma questa caratteristica che, in senso positivo, definirei però ‘pluralistica'. A questo pluralismo concorsero le dinamiche interne al commercio dei libri e gli eventi politici in cui si colloca alla metà degli anni '40 il decollo della sua attività. Egli successe, rilevandone il mercato e il sistema dei rapporti, agli stationers di area separatista che avevano operato negli anni '30 e vennero meno tra il 1644 e il 1647. Gregory Dexter, John Dawson, Benjamin Allen e in ultimo il più importante fra loro Henry Overton[54] avevano lavorato, tuttavia, nel tempo della solidarietà con i presbiteriani contro l'«Anticristo» Laud. Calvert subentrò loro nel tempo della divisione, cosicché il suo ‘catalogo' assunse una forma da un lato più definita in senso anti-presbiteriano e dall'altro più aperta alla pluralità di opinioni ed esperimenti, dalle ipotesi di accomodamento ecclesiastico sino alla forma individualista più estrema di ricerca del divino: Henry Overton, com'è esplicito nelle parole di Thomas Edwards del 1646, era un libraio «indipendente»; Calvert un «settario»[55].
L'impresa di Calvert si affermò, cioè, nel momento cruciale in cui si costituirono dei poli ideologici in competizione intorno al problema della sistemazione ecclesiastica. Alla metà degli anni '40 le vittorie del New Model Army e la risonanza data loro dalla stampa posero le condizioni per frenare, attraverso un conflitto sempre più combattuto nello spazio pubblico della comunicazione, il progetto di assetto presbiteriano portato avanti dalla Westminster Assembly. In una situazione senza precedenti, l'Aquila Nera Spiegata di Calvert a St. Paul's e il Cavallo Bianco di Henry Overton, a Pope's Head Alley nella parrocchia di più lunga e solida fede puritana, erano le colonne portanti che dall'interno della Stationers' Company davano voce a punti di vista posti alle periferie estreme del dibattito politico-religioso. Dopo aver fatto da sponda alla distribuzione illegale dei torchi cladestini, Overton e Calvert, di concerto con il «censore dei settari», John Bachilor, conferirono piena rispettabilità agli argomenti anti-presbiteriani e diedero possibilità di espressione alle tesi più radicali sulla tolleranza religiosa. John Saltmarsh è la «penna» di un «partito» – scrisse allora John Dury a Samuel Hartlib, subito prima di contrastarne, nell'anonimato, le tesi: un partito che, tenendo insieme indipendenti, esercito e chiese londinesi, si opponeva al progetto di assetto nazionale presbiteriano, ma apriva le porte ad argomenti più estremi, contrari a una sistemazione istituzionale in quanto tale, all'imposizione di qualunque «forma» ecclesiastica e religiosa[56].

11. Il «partito», di cui Dury e i presbiteriani vedevano crescere l'influenza, era in effetti l'espressione di un blocco politico-sociale che sin dagli anni Trenta si era venuto compattando intorno alle compagnie per la colonizzazione di nuove terre nelle Americhe, la Providence Island Company e poi la Summers Island Company, e le cui figure preminenti erano Robert Rich, Earl of Warwick, e William Fiennes, Lord Saye and Sele[57]. I mesi in cui decolla l'attività di Calvert coincidono significativamente con la sua partecipazione alla promozione degli interessi riformistici e del modello di comunità ‘tollerante' della maggioranza dei coloni e dei loro patroni nella Summers Island Company[58]. Lo studio delle dediche dei libri e delle reti di relazione degli autori di Calvert, cui in questa sede si può solo accennare, conferma l'importanza del suo rapporto con questi ambienti. Da Saltmarsh, a Robert Bacon e Joshua Sprigge, da William Sedgwick a William Erbery, Abiezer Coppe, Richard Coppin, John Warr sino a personaggi minori come Thomas Butler, Theauraujohn, Robert Norwood, per nominarne solo alcuni, un intreccio di rapporti personali converge intorno alla famiglia estesa di Saye and Sele e dà forma al «milieu familista» che circondò dalla fine del decennio sir Henry Vane[59]. Quest'ultimo, a lungo figura guida del Parlamento ed alleato di Cromwell, pubblicò il suo primo scritto per l'Aquila Nera Spiegata dando un contributo decisivo nel 1652 alla battaglia dell'amico Roger Williams contro le Humble Proposals di Owen[60].
Gli ambienti, nei quali si muoveva un gruppo importante degli autori di Calvert, all'apice della battaglia sulla tolleranza e dello scontro tra Parlamento e New Model Army in Inghilterra e in seguito al crescere delle tensioni con i presbiteriani alle Bermuda, diedero vita al progetto di colonizzazione delle Eleutherian Islands, le Bahamas: la carta fondativa, approvata dal Parlamento nel luglio 1647, disegnava una «repubblica» in cui la sfera religiosa era nettamente separata da quella politica e ogni opinione religiosa aveva diritto di cittadinanza, in quanto parte di uno sforzo collettivo per la ricerca della verità[61]. Intorno all'Eleutherian Project si trovava una «comunità di lettori» di Jacob Boehme, alla cui edizione e diffusione dell'opera omnia in inglese Calvert prese parte per oltre 15 anni, organizzando nel contempo la riedizione dei testi di Hendrick Niclaes. Essa legava i mercanti londinesi alla «famiglia» di John Pordage a Bradfield – da cui derivarono i filadelfiani –, ai circoli alchemici che vi erano connessi, e forse ai familisti dell'Isle of Ely. John Ellistone, John Sparrow – i traduttori di Boehme – il colonnello Nathaniel Rich, il capitano Robert Norwood, Peter Chamberlen facevano parte dell'Eleutherian Project. L'attività di Giles Calvert connetteva ad essi gli indipendenti del Sussex e quelli di Bell Alley a Londra, gli arminiani come Robert Gell, i «sociniani» di Dukinfield e Gloucester; i mercanti di stoffe e i sarti incontravano qui i pastori di importanti congregazioni e i colti studiosi di teologia, insieme a sarti, fabbri balbuzienti e cappellai vegetariani.

12. Questa «comunità» è quel luogo virtuale di incontro tra la scrittura e l'interpretazione dove l'ecumenismo quietista dello spiritualismo continentale venne tradotto per un periodo in termini politici e sociali radicali[62]. Eleutherìa era infatti il nome nuovo per nuove isole della Provvidenza[63]; era una repubblica di Seekers che si provò nel 1649 a realizzare di qua dall'Atlantico in quella dei Diggers[64]. Da entrambe le parti dell'oceano gli esperimenti di fondazione naufragarono contro lo scoglio di opinioni che John Cotton definì ultra-antinomiane e Winstanley chiamò, per primo, ranter[65]. Ma, ancora, quella «costituzione» della libertà avrebbe ispirato la battaglia del 1652-1653 per un commonwealth il più possibile ‘democratico' e anti-teocratico, nel senso dell'opposizione alla dittatura dei santi quintomonarchisti, come alla commistione «erastiana» tra Chiesa e Stato degli indipendenti moderati. Nel 1656 ancora negli ambienti che circondavano Henry Vane si sarebbe mosso James Nayler a Londra, ed in essi sarebbe stata concepita la petizione per la clemenza nei suoi confronti, firmata anche da Giles Calvert, che richiamava il Protettorato alle sue promesse di tolleranza[66]. Si tratta, come si vede, di un percorso allo stesso tempo coerente e aperto: è il percorso in cui il «partito», lucidamente messo a nudo da Dury nel 1646, il «partito» che fece la rivoluzione, si spezza, ma durante il quale l'Aquila Nera Spiegata resta il punto di riferimento di un'opinione.

13. Un'opinione, ovvero un'idea, un nucleo di idee continuamente definito, dibattuto e specificato nelle opere edite da Giles Calvert e in cui i ‘suoi' autori da Saltmarsh in poi si riconobbero come membri di una stessa comunità, nonostante le rispettive differenze. È l'idea che, data l'incomprensibilità della verità divina e la conoscenza parziale sola possibile agli uomini, ogni «forma» umana non sia che «errore» e allo stesso tempo un gradino della conoscenza. Un'idea che, ponendosi per definizione al di sopra – ma non contro – le «forme», comprende ogni «errore» come dimensione imprescindibile dell'umano, e accetta e comprende quindi qualunque opinione, qualunque «chiesa», «setta» o gruppo. È qui che, dopo aver indagato le condizioni storiche concrete dell'ascesa dell'Aquila Nera Spiegata nelle strutture relazionali e nelle vicende politiche degli anni '40, si coglie in che senso Calvert fu un editore d'area. La sua attività di libraio diede realtà tangibile a un'associazione di individui che per definizione si costituiva, come la Church of the First Born della Lettera agli Ebrei, al di fuori delle istituzioni, dei corpi e delle chiese del tempo. Essa si espandeva a comprendere in sé le differenze come il Dio di Boehme, rispondendo, così, agli imperativi di un'impresa commerciale insieme a quelli della coscienza. Ecco l'«area», il «milieu» e il «pluralismo» in cui si colloca l'esperienza di Giles Calvert; la «venefica» miscela contro cui si scagliava Richard Baxter, la «fucina del diavolo» messa all'indice da Thomas Hall, la «fiera della tolleranza» descritta con orrore da William Grigge[67]. A chi visse quella esperienza Calvert apparve, tuttavia, semplicemente un «interprete», uno il cui «occhio» sapeva «vedere»[68]: egli era, cioè, a pieno titolo parte di un contesto sociale e relazionale che era anche il suo mercato.

14. Nicastro, con Morton e Hill, aveva visto bene: il ranterismo costituì nell'attività di Giles Calvert un decisivo – il primo – spartiacque. Quella fu, però, l'esperienza, e il trauma, non di un solo uomo, ma dell'intera «area». Calvert, che introdusse Lawrence Clarkson al gruppo londinese di My one Flesh come «uno straniero, che potrebbe essere un angelo»[69], fu anche allora l'interprete di un'opera poetica e poietica collettiva che diffondeva «nuove dalla Nuova Gerusalemme» articolando la comunicazione di un interesse e di un rifiuto. News from the New Jerusalem, collezione di epistole di quanti gravitarono intorno all'Aquila Nera Spiegata nel 1648-49, annunciò con ansia l'aprirsi del momento ranter, poco prima che Peter Sterry, insieme a Joshua Sprigge il più eminente tra i «vanists», ne denunciasse con urgenza il pericolo[70]. Gli scritti del 1650 di Gerrard Winstanley e di Isaac Penington junior sono il documento fedele del successivo confronto e distacco[71]. «Cuor mio, Capitano di quella generazione che amo...», scrisse Penington, nei giorni in cui Clarkson, il «Capitano dei Ranters», venne arrestato, «tu sai, tu comprendi le cose, tu hai principi da mettere sottosopra; hai ricevuto la luce, e la vita, con certezza e soddisfazione in quella luce», ma anche «tu ti stancherai di dir che Dio è tutto»; «i tabernacoli terreni mi sembrano atti solo a differenti ministeri, ma assolutamente incapaci di godere dell'assoluta perfezione»[72].
Le abiure dei più noti Ranters vennero solo a 1651 inoltrato. Furono precedute da quella di Henry Hills, il tipografo che aveva avuto il coraggio di stampare The Remonstrance of the Army. Costantemente in affari con Giles Calvert tra il 1648 e il 1649, Hills era stato poi in prigione per più di un anno, reo confesso di adulterio[73]. Ritrattò gli atti e i principi clarksoniani con cui li aveva giustificati in uno scritto, The Prodigal son return'd, che portava la sottoscrizione dell'Aquila Nera Spiegata[74]. È questo l'evento che segna l'allontanamento del libraio più importante della Rivoluzione inglese dai Ranters e la fine, per l'«area» da cui era iniziata, della loro parabola: la chiusura di una strada, lo spegnersi di una voce e di una visione, il «silenzio» di cui scrisse Penington nel luglio del 1650. Si rigettò la pretesa divinizzazione di un individuo assoluto, così come otto anni dopo si rifiutò di inchinarsi a una nuova autorità umana, «Papa Fox», una nuova «chiesa», i quaccheri[75]. Allora, per i reduci della Rivoluzione Calvert fu Rahab, la prostituta che con la sua arte volgare e venale nascose e protesse gli esploratori della Nuova Gerusalemme, aprendo, dalla propria casa sulle mura della città profana, la via alla sua conquista[76].

Si fa uso delle seguenti abbreviazioni:

BDBR = R. L. GREAVES, R. ZALLER, eds., Biographical Dictionary of British Radicals in the Seventeenth Century, Brighton, Harvester Press

[1]982; CJ = Commons' Journal; GL = Guildhall Library; HLRO = House of Lords' Record Office; LJ = Lords' Journal; PRO = Public Record Office; SC = Stationers' Company. Le opere seicentesche, quando non altrimenti indicato, si intendono pubblicate a Londra.

1 O. NICASTRO, Scrittura, mistero e storia nel "ranter" Abiezer Coppe, in Politica e Religione nel '600 Inglese. Raccolta di Scritti, Pisa, Edizioni ETS, 1996, 188, n. 86.

[2] Il primo vero studio su Calvert, rimasto sino ad anni recenti l'unico riferimento, cui si rifà anche il BDBR, è stato A. E. Therry, «Giles Calvert's, Mid-Seventeenth Century English Bookseller and Publisher: An Account of his Publishing Career, with a Checklist of his Imprints», Columbia University MSC Thesis, 1937. Esso può dirsi ora superato dalla tesi di Edward Thomas, citata nella nota seguente, e dalla voce del nuovo Dictionary of National Biography in preparazione, scritta da Ariel Hessayon. Mi è d'obbligo ringraziare entrambi per avermi dato la possibilità di leggerle.

[3] C. HILL, Il Mondo alla Rovescia, Torino, Einaudi, 1981, 366; A. L. MORTON, The World of Ranters. Religious Radicalism in the English Revolution, London, Lawrence & Wishart, 1979, 106; S. SHAPIN, S. SCHAFFER, Leviathan and the Air-Pump, Princeton, Princeton U. P., 1985, 291; N. SMITH, A Collection of Ranter Writings, London, Junction Books, 1983, 13; ID., Perfection Proclaimed. Language and Literature in English Radical Religion 1640-60, Oxford, Clarendon Press, 1989, 108, 149, 188; A. JOHNS, The Nature of the Book. Print and Knowledge in the Making, Chicago, University of Chicago Press, 1998, 124, 147, 278, 288. A questa lista va aggiunta la voce del BDBR. Tra coloro che hanno provato ad avanzare definizioni più precise, vi sono Norman Cohn (ranter) e Leona Rostenberg (battista), mentre a Joseph Needham negli anni '30 Calvert appariva come un precursore degli editori «comunisti»: J. NEEDHAM, Laud, the Levellers and the Virtuosi, in J. LEWIS, Christianity and Social Revolution, 179, citato in R. SAMUEL, British Marxist Historians, 1880-1980; Part One, «New Left Review», CXX, 1980, 50; N. COHN, The Pursuit of Millennium, London, Pimlico, 1993, 307; L. ROSTENBERG, Literary, Political, Scientific, Religious and Legal Publishing in England, 1551-1700, New York, Franklin, 1965, 218. Una vasta letteratura si è poi interessata a Calvert nell'ambito delle origini del movimento quacchero. L'etichetta di «libraio radicale» è, invece, messa in discussione dalla ricerca di A. E. C. THOMAS, «A Purveyor of Soul-Poysons. An Analysis of the Career of Giles Calvert: A Publisher and Bookseller in Mid-Seventeenth Century London», PhD Thesis, Victoria, Australia, La Trobe University Bundoora, 1999.

[4] D. F. MCKENZIE, «The London Book trade in the later Seventeenth Century», Sandars Lectures, Privately Published, 1976, 12. Parte degli argomenti trattati nelle Sandars Lectures hanno poi trovato circolazione pubblica in saggi successivi, adesso raccolti in D. F. MCKENZIE, Making Meanings: "Printers of the Mind" and other Essays, Boston, University of Massachussets Press, 2002.

[5] O. NICASTRO, Scrittura, mistero e storia nel "ranter" Abiezer Coppe, in Politica e Religione, loc. cit.

[6] Per le origini e la famiglia di Calvert si può vedere ora A. E. C. THOMAS, «A Purveyor of Soul-Poysons», cit., 31-35.

[7] D. F. MCKENZIE, ed., Stationers' Company Apprentices, 1605-1640, Charlottesville, Virginia, Bibliographical Society of the University of Virginia, 1961, nn. 1877, 1685. Sul servizio di Hunscott per il Parlamento e l'inimicizia con i Levellers, si veda H. R. PLOMER, Secret Printing during the Civil War, «Library», II s., V, 1904, 374-403, 389-393; H. R. PLOMER et al., Dictionaries of the printers and booksellers who were at work in England, Scotland and Ireland, 1557-1775, London, Bibliograhical Society, 1992, II, s. v.; J. LILBURNE, Every Mans case or A Brotherly Support to Mr. Will. Larner, prisoner in the New-Prison in Mayden-Lane, London [1646].

[8] E. B. LARKING, Proceedings principally in the County of Kent, in connection with the Parliaments Called in 1640, and especially with the Committe of Religion appointed in that year, Westminster, Camden Society, 1862; British Library, Ms Add26786, «Notes of Sir Edw. Dering. Committe of Religion. 1640»; LJ, IV, 182, 186; HLRO, main papers, 4 March.

[9] M. MENDLE, De facto freedom, De Facto Authority: Press and Parliament, 1640-1643, «Historical Journal», XXXVIII, 1995, 307-332; D. FREIST, Governed by Opinion: Politics, Religion and the Dynamics of communication in Stuart London 1637-1645, London, I B Tauris, 1997, 27-124; J. RAYMOND, The Invention of the Newspaper. English Newsbooks 1641-1649, Oxford, Clarendon Press, 1996.

[10] Sulla sua figura, vedi B. F. SWAN, Gregory Dexter of London and New England 1610-1700, New York, Leo Hart, 1949; M. MENDLE, De facto Freedom, De Facto Authority, cit., 321.

[11] Notizie sulla carriera di Walker si trovano nel datato J. B. WILLIAMS, History of English Journalism to the foundation of the Gazette, London, Longmans, 1908, 71-77; e in B. CAPP, The World of John Taylor, the Water-Poet, Oxford, Clarendon Press, 1994, 144-146.

[12] LJ, IV, 182, 186; HLRO, main papers, 4 March; M. GIMELFARB-BRACK, Liberté, Egalitè, Fraternité, Justice! La vie et l'oeuvre de Richard Overton, Niveleurs, Berne, P. Lang, 1979, 360.

[13] Secondo i calcoli di Edward Thomas, in  base a stime condotte sui dati ricavabili dallo Wing Short Title Catalogue, seconda edizione, Calvert è l'unico stationer del periodo che supera i 500 titoli senza che la sua attività sia stata determinata principalmente dall'ufficio di «stampatore» delle autorità; al nome di Giles Calvert si connette circa il 9% dell'intera produzione stampata riconducibile ad ‘editori' tra il 1641 al 1662, quando si contano circa 600 librai e migliaia di iscritti nei registri della Stationers' Company; A. E. C. Thomas, «A Purveyor of Poyson», cit., 23-24. I miei calcoli danno, tra il 1644 e il 1653, l'anno in cui Calvert iniziò la collaborazione con i quaccheri, 391 testi associati alla sua attività, che rappresentano grosso modo il 48% del totale della sua produzione (813 titoli).

[14] Le regole della corporazione impedivano ai membri «comuni» di avere più di un apprendista, generalmente vincolato per 7 anni; Brewster entrò al servizio di Calvert nel 1640, Moule gli fu passato da Joseph Hunscott nel 1644, Moone fu iscritto nei registri nel settembre del 1645. D. F. MCKENZIE, Stationers Company Apprentices, cit., n. 974; ID., ed, Stationers' Company apprentices, 1641-1700, Oxford, Bibliographical Society, 1974., nn. 26, 672, 674, 675, 2282.

[15] Calvert fu nominato Scavenger – l'ufficiale addetto alla riscossione del dazio sulle merci vendute dai mercanti stranieri nel territorio della parrocchia – nel 1647; nel 1656 ricoprì la carica di connestabile. GL Ms1336/1, 23r; 41v, 46v,47v; D. F. MCKENZIE, ed., Stationers' Company apprentices, 1701-1800, Oxford, Bibliographical Society, 1978, 411.

[16] PRO C54/3363 mems 7-8, 8 march 1647(48); C54/3402 mems. 23-24, 23 aug. 1648; C54/3802, mems 26-27, 29 jan. 1654(55); C54/3865, mems 6-7, 11 june 1655; C54/3808 mems 26-28. Si tratta di transazioni che riguardano terre ex-vescovili nel Gloucestershire per 410 sterline, terre ex-diaconali, per 1471, nell'Huntingtonshire, e infine terre appartenenti precedentemente alla Corona, per 244 sterline, nel Sussex. Si deve tener conto che Calvert - che nel primo e nel terzo caso aveva un socio, rispettivamente un certo Adam Houghton e un certo Robert Swann - potrebbe esser stato un semplice intermediario che faceva da schermo al vero acquirente, come da prassi comune in quelle alienazioni (J. Thirsk, Sales of Royalist Land during the Interregnum, «Economic History Review», II s.., V, 2, 1952-53, 88-208, 191); ciò è soprattutto probabile per la prima, in cui il lotto acquistato in marzo è passato ad altri in agosto, e la seconda transazione, che comportava un investimento non indifferente. Per quel che riguarda le terre del Sussex sembra, invece, chiaro che egli comparve alla fine della catena di vendite, poiché le ottenne dal nuovo marito di Mary Saltmarsh, che le aveva acquistate a sua volta, un anno prima, da un certo John Purlin.

[17] An Order of Parliament for the Regulating of the Printing, for John Wright, 1643. Con questo provvedimento il Parlamento tentò di ricostruire un controllo sulla stampa basato sulla duplice autorizzazione dell'autorità civile e di quella della corporazione, prevedendo l'obbligo di licenza alla pubblicazione e di iscrizione nel registro della Stationers' Company.

[18] T. EDWARDS, The Second Part of Gangraena, by T. R. and E. M. for Ralph Smith, 1646, 7-8.

[19] La produzione dei torchi segreti gestiti da William Larner è stata studiata da Henry Plomer. Il suo pionieristico saggio va integrato con quanto si ricava dai documenti della Stationers' Company, in cui emerge anche il coinvolgimento di Gregory Dexter e Peter Cole, come è esposto nella mia tesi di dottorato. Vedi, H. R. PLOMER, Secret printing during the Civil War, «The Library», II s., V, 1904, 374-403; SC Court Book C, F187v, 1 march 1642(43), f. 197r, 12 feb. 1643(44); SC Court Book C, f202v, 6 june 1644; M. CARICCHIO, «Gli autori di Giles Calvert. Religione, politica e commercio di libri nella Rivoluzione inglese», Università degli Studi di Venezia – Dipartimento di Studi Storici, 2002, 68-69, 77-79, 162-166.

[20] La tarda testimonianza ostile di William Grigge è confermata da due liste pubblicitarie che si riferiscono alla prima edizione del testo di Williams; la pubblicazione clandestina di quest'opera si incrocia peraltro con le vicende del torchio di Larner e Overton – un fatto che, insieme al comune rapporto con Gregory Dexter, rende molto probabile che Giles Calvert avesse conosciuto Roger Williams nel suo primo soggiorno londinese del 1643-1644. Vedi, W. GRIGGE, Quaker Jesus, by M. Simmons and are to be sold by Joseph Cranford, 1658, 58-59; e le advertising lists in PARACELSO, Paracelsus His Aurora & treasure of the philosophers, for Giles Calvert, 1659 e W. SPRIGGE, The Royal and Happy poverty, for Giles Calvert, 1660.

[21] Per questo aspetto vedi, M. CARICCHIO, Giles Calvert, John Saltmarsh e la costruzione del profeta rivoluzionario nella Rivoluzione inglese, «Rivista storica italiana», CXV, 2003, 57-111.

[22] Su di loro, vedi C. HILL, Il Mondo alla rovescia, cit., 47-60, 86-93, 180-186; E. C. WALKER, William Dell. Master Puritan, Cambridge, W. Heffer & Sons, 1970; BDBR s. v.

[23] J. COOK, Redintegratio amoris, or A Union of Hearts, for Giles Calvert, 1647; ID., What the Independents would have, for Giles Calvert, 1647; H. PETERS, A word for the Armie. And two words to the Kingdome, by M. Simmons for Giles Calvert, 1647.

[24] H. PINNELL, A Word of Prophesy, concerning The Parliament, Generall, and the Army, for George Whittington and Giles Calvert, 1648; W. SEDGWICK, Justice upon the Armie Remonstrance, for Henry Hils and for Giles Calvert, 1649 [ma 1648]; ID., A second view of the Army Remonstrance. Or Justice done to the Armie, for H. Hils, and G. Calvert, 1649 [ma 1648]; T. COLLIER, A Vindication of the Army-remonstrance, [...]: Being a Brief and Moderate answer to Mr. Sedgwicks Book, for Giles Calvert, [1648]; W. ERBERY, The Lord of Hosts, by Tho. Newcomb for Giles Calvert, 1648; J. COOK, King Charls his Case: or, An appeal to all Rational men, Concerning his Tryal at the High Court of Iustice, by Peter Cole for Giles Calvert, 1649; An Agreement Prepared for the People of England, for John Partridge, R. Harford, G. Calvert, and G. Whittington, 1649.

[25] M. CARICCHIO, L'utopia di Gerrard Winstanley, «Studi Storici», IXL, 1998, 91, nota 24; Hartlib Papers, 28/1/19A-B.

[26] J. SALMON, Divinity anatomized. Or, Truth nakedly appearing out of its fleshly cloathing, and creature attire. By Joseph Salmon, a member of the Army, Printed for Giles Calvert, at the signe of the Black Spread Eagle, at the west-end of Pauls, 1649. L'unica copia sopravvisuta, recentemente ritrovata, è custodita alla William Andrews Clark Memorial Library di Los Angeles. Come è noto, George Thomason annotò il nome di Giles Calvert anche su A Single Eye di Lawrence Clarkson.

[27] In particolare, in questo periodo Calvert vendeva The Two Witnesses. Their Prophecy, Slaughter, Resurrection, di Thomas Tillam e The Little Horns Doom di Mary Cary. Quest'ultima fu un'‘autrice' calvertiana sin dal suo secondo scritto – il primo che firmò esplicitamente – The Resurrection of the Witnesses and Englands Fall from (the mystical Babylon) Rome (1647), prima di passare alla bottega di Thomas Brewster, ex-apprendista di Calvert, e poi a quella di Livewell Chapman. L'idea di affidare il potere politico alle sole congregazioni dei santi, che circolò negli ambienti quintomonarchisti, fu espressa per la prima volta nel febbraio 1649, in Certain quaeres humbly presented in way of petition, by many Christian people, uscito anch'esso per l'Aquila Nera Spiegata.

[28] Vedi R[OGER] W[ILLIAMS], The fourth paper, presented by Maior Butler, for Giles Calvert, 1652.

[29] Vedi L. FAWNE ET. AL., A Beacon set on Fire: or the Humble Information of certain Stationers, Citizens of London, to the Parliament and Commonwealth of England, Printed for the subscribers hereof, 1652; T. PRIDE. ET. AL.,. The beacons quenched: or The humble information of divers officers of the Army, by Henry Hils, and are to be sold by Giles Calvert and William Larner, 1652; R. WILLIAMS, «To Gregory Dexter, 7 october 1652», in R. S. COCROFT, G. W. LA FANTASIE, B. F. SWAN, eds., The Correspondence of Roger Williams, Hanover-London, The Rhode Island Historical Society, Providence Rhode Island, Brown U. P. & University Press of New England, 1988, I, 366-367.

[30] M. CARICCHIO, Le relazioni di mestiere di Giles Calvert libraio-editore della Rivoluzione inglese, «Annali del Dipartimento di Discipline Storiche» (Bologna), 2001-2002, 45-62.

[31] Il 27 ottobre uscì, dopo vari mesi di silenzio – che si spiega d'altra parte con la contemporanea attività del Barebone's Parliament –, l'ultimo ordine del Consiglio di Stato (Wing, E794) a nome dei suoi tre «stampatori» ufficiali, Hills, Brewster e Calvert. Sul contesto politico dei mesi del Barebone's Parliament qui succintamente richiamato vedi A. WOOLRYCH, Commonwealth to Protectorate, Oxford, Clarendon Press, 1982, in particolare 326-351.

[32] Vedi M[ATTHEW] T[OMLISON], Temples Foundation laid, or, A Way for Setlement of Religion. Humbly presented unto the Parliament, for Giles Calvert, 1653. Questo raro pamphlet, presente tra i Thomason Tracts, costituisce secondo la mia opinione il progetto alternativo di assetto della Chiesa, cui fanno riferimento i resoconti contemporanei della caotica e brevissima seduta del 12 dicembre, e il colonnello Matthew Tomlinson è il membro che tentò di presentarlo come mediazione tra le posizioni dei quintomonarchisti e quelle dei «moderati». Per la ricostruzione del 12 dicembre 1653 vedi, A. WOOLRYCH, Commonwealth to Protectorate, cit., 333-351; S. R. GARDINER, History of the Commonwealth and Protectorate 1649-1660, Aldestrop, Windrush Press, 1988, II, 321-325.

[33] Tali differenti finalità si possono valutare ponendo attenzione agli acquisti di George Thomason: fra il 1653 e il 1659, questi acquistò il 74,51% delle opere quacchere edite da Calvert, ma solo l'11,96% di quelle con sottoscrizione di Thomas Simmonds, e il 30,60% di quelle di Robert Wilson o senza sottoscrizione.

[34] Hartlib Papers, 29/5/29A-42B; 29/4/13A-23B. Si tratta di annotazioni nelle Ephemerides di Hartlib relative ai mesi del 1655 in cui Calvert pubblicò Chymical, Medicinal, and Chyrurgical Addresses e The reformed Common-wealth of bees. Per il rapporto e la presenza dei membri del circolo di Hartlib all'Aquila Nera Spiegata, vedi Hartlib Papers, 28/1/42b (1650); Hartlib Papers, 65/7/1a; «Hartlib to Boyle» 28 dic. 1658, in R. BOYLE, The Works, London, A. Millar, 1744, V, 282. Calvert continuò inoltre a vendere opere di autori battisti, anche se Thomas Collier si allontanò temporaneamente da lui, a causa probabilmente della sua avversione ai quaccheri.

[35] Si trattava di stabilire se vi fosse un legame tra la caduta in disgrazia di James Nayler, dopo la famosa processione di Bristol in cui ebbe un ruolo determinante la sorella di Calvert, Martha Simmonds, e il disimpegno del libraio rispetto alla pubblicistica quacchera. Altha Therry propendeva per una risposta affermativa, ma Edward Thomas ha ragione nel mettere in evidenza che una tale spiegazione non prende dovutamente in considerazione il fatto che il marito di Martha, Thomas Simmonds, divenne proprio allora il principale ‘editore' dei quaccheri. A. Therry, Giles Calvert's Publishing Career, in «Friends Historical Society Journal», XXXV, 1938, 45-49; A. E. C. THOMAS, «A Purveyor of Soul-Poysons», cit., 151.

[36] Nel 1658 ebbe luogo probabilmente uno dei «costosi viaggi» nella contea gallese di Carmarthen che Giles Calvert intraprese per recuperare un debito contratto nel 1654 da Jenkyn Lloyd, l'ex giovane ufficiale e predicatore del New Model che aveva ospitato nel 1645, ora divenuto rispettato notabile del Protettorato. Quanto Calvert riferisce in una petizione alla Chancery Court non datata, ma del 1663, si potrebbe infatti adattare alla sua assenza dal negozio, desumibile dal fatto che George Thomason non acquistò nessun libro presso di lui dal 10 maggio al 20 dicembre di quell'anno. PRO C8/325/93; T. EDWARDS, The Third part of Gangraena, for Ralph Smith, 1646, 62; A. LAURENCE, Parliamentary Army Chaplains 1642-1651, Woodbridge/Wolfeboro, The Royal Historical Society & The Boydell Press, 1990, 147-148; W. BRAITHWAITE, The Beginnings of Quakerism to 1660, York, William Session Ltd, 1981, 269-270; K. L. CARROLL, Martha Simmonds, a Quaker Enigma, «Journal of Friends Historical Society», LIII, 1972, 31-52, 48-51.

[37] Su questo confronto, vedi M. BELL, Elizabeth Calvert and the "Confederates", «Publishing History», 32, 1992, 5-49; ID., "Her usual practices": the Later Career of Elizabeth Calvert 1664-1675, «Publishing History», 35, 1994, 5-64.

[38] SC Liber D, 53, 26 mar. 1660; Liber D 55, 22 may 1660; PHILANTROPUS [John Cook], A Sober Vindication of Lt. Gen. Ludlow, for Giles Calvert, 1660. L'identificazione di «Philantropus» con John Cook è possibile sulla base di un passaggio dell'autobiografia di Ludlow, vedi E. LUDLOW, A Voyce from the Watchtower. Part Five: 1660-1662, ed. by B. WORDEN, London, Royal Historical Society, 1978, 87. Calvert il 22 maggio accettò la carica Renter Warden, che costituiva il gradino necessario per poter essere eletto successivamente membro della Court of Assistants, cioè dell'organo supremo della Stationers' Company.

[39] PRO PC2 54/1-2, 1 agosto 1660; PC2 54/191, 21 settembre 1660; A. E. C. THOMAS, «A Purveyor of Soul-Poysons», cit., 185-186. Il secondo documento del Privy Council respingeva le petizioni di una serie di prigionieri, tra cui Calvert – il cui nome per un errore era dato come George. Il fatto che il testo dica che «the most of them have been accused to have beene imployed as spyes», rende plausibile l'ipotesi che si sia trattato di un modo abbreviato di riferirsi a più casi, anche se potrebbe aver pesato in questo senso la connessione con Cook e Ludlow.

[40] "I was interrupted in this work, thus, having written some part of it, I offered it to the Press, by the Book-seller that printed the Inquisition: Upon consideration he told me, that there was that rage kindled in mens minds against the other Book, that his men durst not shew them in the shop, and that nothing of mine would pass till that spirit was laid, and therefore he durst not meddle with this to print it". W. SEDGWICK, Animadversions Upon a Book Entituled Inquisition Upon for the Blood of our last Soveraign, &c., and Upon the offence taken at it, for the Author, and are to be sold in St. Pauls Church-yard, Fleet-street, and Westminster Hall, 1661, 10. Nel passaggio, Sedgwick si riferisce a Inquisition Upon for the Blood of our last Soveraign, Printed in the year 1660, che uscì anonimo, probabilmente subito prima dell'inizio delle esecuzioni dei regicidi.

[41] The Newes, n. 6, oct. 8 1663, 47; n. 15, feb 22 1663(64), 127-128; R. L. GREAVES, Deliver us from the Devil. The Radical Underground in Britain 1660-1663, New York/Oxford, Oxford U. P., 1986, 222-223; M. BELL, Elizabeth Calvert and the "Confederates", cit., 24.

[42] An Exact Narrative of the Tryal and Condemnation of John Twyn, for Printing and Dispersing of a Treasonable Book, with the Tryals of Thomas Brewster, Bookseller, Simon Dover, Printer, Nathan Brooks, Bookbinder, by Thomas Mabb for Henry Brome, 1664, 50; F. BACON, Of Seditions and Troubles, in The Essays, 1625, reprint, Moreton, Scolar Press, 1971, 77; The Newes, n. 34, apr. 28, 1664, 274.

[43] M. BELL, Elizabeth Calvert and the "Confederates", cit., 24-28. Elisabeth Evans, avendo fatto da collegamento tra John Twyn e Elisabeth Calvert, era il testimone necessario a far condannare quest'ultima, ma non venne mai presa.

[44] Il testamento di Calvert venne stilato l'11 agosto e omologato il 28 agosto 1663, PRO Prob 11/312. Contrariamente a quanto si è comunemente ritenuto, Calvert probabilmente non morì in prigione. Le circostanze temporali riferite e connesse alla petizione alla Chancery Court già citata – in particolare venne scritta dopo la morte di Jenkin Lloyd avvenuta alla fine del 1662 o nei primi mesi del 1663 – fanno ritenere che il libraio fosse in libertà, ma si fosse allontanato da Londra, presumibilmente dai primi mesi del 1663, dopo esser stato rilasciato da Newgate, dove si trovava ancora rinchiuso il primo gennaio. Vedi PRO C8/198/30; C8/325/93; SP 44/9/190; SP 29/67/7; A. LAURENCE, Parliamentary Army Chaplains, cit., 147-148.

[45] L. ROSTENBERG, The Regeneration of Man and Trade: Michael Sparke, Puritan Crusader, in ID., Literary, Political, Scientific, Religious and Legal Publishing in England, 1551-1700, New York, Franklin, 1965, 161-202.

[46] BDBR; K. LINDLEY, Popular Politics and Religion in Civil War London, Aldershot, Scolar Press, 1997, 394.

[47] SC Court Book C, f202v, 6 june 1644; B. F. SWAN, Gregory Dexter of London, 59-62.

[48] D. F. MCKENZIE, ed, Stationers' Company apprentices, 1641-1700, cit., n. 3274; H. R. PLOMER, Dictionaries of the printers and booksellers, cit., s. v. Sowle fu apprendista di Ruth Raworth e Thomas Newcombe, che era stato formato al mestiere da Gregory Dexter e gli successe come stampatore delle opere di Milton. Sia Ruth Raworth che Newcombe furono stampatori in affari con Giles Calvert.

[49] A. JOHNS, The Nature of the Book, cit., 114-115, 148-149.

[50] La circostanza si ricava da una sorta di certificato di nascita di Nathaniell Calvert, il secondo figlio del libraio, contenuto nel registro parrocchiale di St. Nicholas Cole Abbey; GL Ms5685, foglio interpaginato tra pagina 138 e 139.

[51] E. B. UNDERHILL, ed., The Records of a Church of Christ meeting in Broadmead, Bristol 1640-1687, London, The Hanserd Knollys Society, 1847, 8, 16-18, 27, 36, 50-52. La Broadmed Church si trasferì forzatamente a Londra dopo la presa di Bristol da parte delle forze realiste.

[52] R. BACON, The spirit of prelacie, yet working, by R. L. for Giles Calvert, 1646; H. J. MCLACHLAN, Socinianism in Seventeenth Century England, Oxford, Oxford U. P., 1951, 202-204, 263-287. Calvert pubblicò o distribuì le opere di antitrinitari come John Fry, Paul Best, e John Knowles. Un pamphlet di quest'ultimo, amico personale di Biddle, e residente a Gloucester nel 1644, causò nel 1650 uno dei rarissimi spiacevoli incontri di Calvert con le autorità del Commonwealth, di cui siamo a conoscenza. Richard Moon, dopo esser stato apprendista di Calvert dal 1645 al 1652, divenne il primo e principale editore seicentesco delle opere sociniane continentali e di John Biddle, che incluse nei suoi cataloghi pubblicitari. Egli si impegnò direttamente nella battaglia per il diritto alla libertà di opinione sulla divinità di Cristo: quando nel 1654, in seguito all'uscita di Twofold Catechisme, Biddle, Moone e James Cottrell, lo stampatore, vennero messi in prigione, fu l'apprendista di Moone, John Daniel, a portare a termine la consegna del Dissertatio de Pace di Samuel Przypkowski; un certo Philip Dancy, di Lombard Street, Cornhill, li distribuì a sua volta alle porte del Parlamento. Tuttavia, non tutto quanto afferma Maclachlan sul rapporto di Richard Moon con Biddle è da ritenere valido, in particolare egli non può essere l'editore delle sue prime pubblicazioni degli anni Quaranta, in quanto era ancora un apprendista di Calvert. S. PRZYPKOWSKI, J. BIDDLE, trad., The life of that incomparable man, Faustus Socinus Senensi, for Richard Moon, 1653; ID., Dissertatio de pace, by James Cottrell for Richard Moon, 1654; J. BIDDLE, The apostolical and true opinion concerning the Holy Trinity, for Richard Moon, 1653; ID., A twofold catechism: the one simply called A Scripture-catechism, by James Cottrell for Richard Moone, 1654.

[53] N. SMITH, A Collection of Ranter Writings, cit., 13.

[54] Dexter era emigrato a luglio del 1644; John Dawson morì in una data non precisata, probabilmente durante il 1646; Benjamin Allen nell'estate di quell'anno, e nell'agosto del 1647 scomparve anche Overton, il cui testamento fu stilato il 18 novembre 1646, e omologato l'11 agosto 1647; vedi PRO Prob 11/205; M. BELL, Hannah Allen and the Development of a Puritan Publishing Business, 1646-51, in «Publishing History», 26, 1989, 6-66, 6.

[55] Edwards scriveva che Overton era «an Independent Book-seller and a member of Master John Goodwins Church», mentre definiva Calvert, «a Sectary and Bookseller on Ludgate-hill»; The Second part of Gangraena, for Ralph Smith, 1646, 7-8. La parola settario, per quanto designasse nel linguaggio dell'epoca precisamente uomini che si ponevano al di là della stessa prospettiva ecclesiastica indipendente, denunciava però anche la difficoltà di tracciare una precisa identità religiosa, quali quelle tramandate dalla tradizionale letteratura sull'eresia. Nello stesso passo, per esempio, Edward Barber veniva indicato con maggiore sicurezza come «anabattista».

[56] J. DURY, A demonstration of the Necessity of settling some Gospel Government Amongst the Churches of Christ in this Nation, for Richard Wodnothe, 1654; M. W., I. D., S. B. [JOHN DURY], An Admonition given unto Mr. Saltmarsh, by John Dever & Robert Ibbitson for Ralph Smith, 1646; Hartlib Papers, 3/3/13A-B, «John Dury to Hartlib», 24 April 1646; 3/3/34A-34B, «John Dury to Hartlib», 8 sept. 1646; 3/3/35A-35B, 15 sept.

[57] R. BRENNER, Merchants and Revolution. Commercial Change, Political Conflict, and London's Overseas Traders, 1550-1653, Cambridge, Cambridge U. P., 1993, 280, 524-527; C. WEBSTER, La Grande Instaurazione. Scienza e riforma sociale nella Rivoluzione Puritana, Milano, Feltrinelli, 1980, 55.

[58] N. WHITE, Truth gloriously appearing, from under the sad and sable cloud of obloquie, for G. Calvert, 1645. Nathaniell White, allora figura principale degli indipendenti delle Bermuda, si appellava al Parlamento rispondendo alle accuse di William Prynne, che aveva utilizzato le lamentele dei presbiteriani di quelle isole per attaccare il gathering indipendente in Inghilterra. I Comuni, nel mezzo dei primi scontri tra presbiteriani, indipendenti e sette sulla «tolleranza», accolsero la petizione presentata da White e approvarono un atto per la «libertà di coscienza» alle Summers' Island, proposto da un comitato che comprendeva Sir Henry Vane, Lord Warwick, Lord Saye and Sele e Cornelius Holland, ovvero i vertici della compagnia e il sempre più importante ex-governatore del Massachussets. CJ, IV 305, 27 oct. 1645; W. PRYNNE, A Fresh Discovery of some prodigious New-Wandring-Blazing-Stars, by John Macock for M. Sparkes, 1645; R. BRENNER, Merchants and Revolution, cit., 280.

[59] Per il «milieu familista» vedi, G. F. NUTTAL, James Nayler. A Fresh Approach, London, Friends Historical Society, 1954. Per le reti di relazioni degli autori di Calvert, vedi M. CARICCHIO, «Gli autori di Giles Calvert», cit., 177-205.

[60] Vane scrisse Zeal Examined: or, A Discourse for Liberty of Conscience in Matters of Religion, uscito per Giles Calvert nel giugno del 1652. Per il contesto di questo scritto, vedi M. POLIZZOTTO, The Campaign against "The Humble Proposals" of 1652, «Journal of Ecclesiastical History», XXXVIII, 4, 1987, 569-581; e H. VANE, L'esame dello zelo, Genova, Name, 2003.

[61] Articles and Orders, made and agreed upon the 9th Day of July, 1647 [...] By the Company of Adventurers for the Plantation of the Islands of Eleutheria, formerly called Buhama in America, and the adjacent Islands, primi tre articoli. Il progetto di Eleutherìa nacque dal seno stesso della Providence Island Company, in seguito all'acuirsi del conflitto religioso alle Bermuda. Fecero parte della nuova compagnia i più importanti mercanti del commercio coloniale, che avrebbero ricoperto nel corso dell'Interregno cariche di ogni tipo e che furono in alcuni casi attivi promotori dell'abolizione della monarchia. Fra gli altri, vi erano Cornelius Holland e Owen Rowe, già coinvolti nella Summers Island Company, e Arthur Squibb, che sarebbe divenuto un quintomonarchista. R. BRENNER, Merchants and Revolution, cit. 525-527; J. T. HASSAM, On the Bahama Islands, «Proceedings of the Massachusetts Historical Society», II s., 13, 1899-1900, 4-57. Il vasto network di personaggi con interessi mistici e alchemici riunitisi intorno all'Eleutherian Project emerge pienamente nella tesi di ARIEL HESSAYON, «"Gold tried in the fire". The prophet Theauraujohn and the Puritan Revolution», (University of Cambridge, 1996, in part. 310-325), da cui l'autore sta preparando un libro previsto per il 2004.

[62] Sul concetto di «comunità di lettori» e «comunità interpretativa», R. CHARTIER, L'ordine dei libri, Milano, Saggiatore, 1994, 15-37 e S. FISH, C'è un testo in questa classe?, Torino, Einaudi, 1987; sul carattere non radicale della teosofia di Boehme e di Niclaes, B. J. GIBBONS, Gender in Mystical and Occult Thought. Behemenism and its Development in England, Cambridge, Cambridge U. P., 1996; fondamentali in questo contesto anche le osservazioni di Donald McKenzie sulla necessità di una «storia dei fraintendimenti», Bibliografia e sociologia dei testi, Milano, Bonnard, 1999, 26-30.

[63] H. HALHEAD, Inclosure thrown Open, for Giles Calvert, 1650, A2r. La prefazione a cui si ispira il paragone è di Joshua Sprigge.

[64] La commissione che prese in considerazione il progetto di Chamberlen, egli stesso un membro della compagnia costituitasi per la creazione di una nuova colonia alle Bahamas, comprendeva il repubblicano Edmund Ludlow, il capitalista della Summers Island Company e socio dell'Eleutheria Project Cornelius Holland, e Sir James Harrington, l'effettivo sostenitore di Chamberlen in Parlamento; Calendar of the State Papers Domestic, 1649-50, 7.

[65] Il primo viaggio a Eleutherìa fallì a causa della «fazione» suscitata dalle opinioni ultra-antinomiane dell'allora capitano Thomas Butler, che nel 1649 pubblicò presso Calvert The Little Bible of the Man. Come è noto, l'irruzione di alcuni Ranters nella colonia di Cobham fece precipitare le sorti dell'esperimento digger. J. K. HOSMER, Winthrop's Journal "History of New England 1630-1649, New York, Charles Scribner's Sons, 1908, II, 351-353; G. WINSTANLEY, A Vindication of theose called Diggers, 1650.

[66] PRO SP18/131/45; N. PENNEY, Extracts of the State Papers relating to Friends, London, 1913, 21-23. La petizione venne firmata tra gli altri da Joshua Sprigge – cui fu affidato anche il compito di presentarla in Parlamento – William Sedgwick, Robert Bacon, John Warr. Per il suo contesto, W. G. BITTLE, James Nayler 1618-1660. The Quaker Indicted by Parliament, York, William Sessions Ltd/Friends United Press, 1986, 113-145.

[67] [R. BAXTER], Worcestershire Petition defended, for T. Underhill & F. Tyton, 1653, 39; T. HALL, «Histrio-Mastix. A whip for Webster (as ‘tis conceived) the Quondam player» in Vindiciae Literarum, the Schools Guarded, by W. H. for Nathanel Webb and William Grantham, 1654, 215; W. GRIGGE, Quaker Jesus, cit., 57.

[68] S. P. D., News from the New Jerusalem, for Giles Calvert, 23.

[69] L. CLARKSON, Lost Sheep Found, 1660, 24-25. Calvert usò cioè come introduzione Eb. 13.2, fondamentale per i Ranters, non a caso ripetutamente smontato e elaborato nella prosa di Abiezer Coppe.

[70] S. P. D., News from the New Jerusalem, for Giles Calvert, +4r. «Vanist» è l'appellativo che Richard Baxter usa per definire gli adepti della cerchia di Henry Vane, distinti dai Seekers; R. BAXTER, Reliquiae Baxterianae, for T. Parkhurst, J. Robinson, J. Lawrence and J. Dunton, 1696, 75-77, 4. Una descrizione di questo milieu da parte di un suo membro sta in Love without dissimulation: or, the Letter & Directions of Robert Rich to M. John Raynes, for the Distributing his Benevolence to the Seven Churches, [1667] di Robert Rich, su cui vedi G. F. NUTTALL, The Last of James Nayler. Robert Rich and the Church of the First Born, «The Friends' Quarterly», XXIII, 1985, 527-534.

[71] Vedi G. WINSTANLEY, A New Years' Gift, for Giles Calvert, 1650; ID. Fire in the Bush, for Giles Calvert, 1650; ID., A Vindication of those called Diggers; I. PENINGTON, An Eccho from The Great Deep, by John Macock, and are to be sold by Giles Calvert, 1650; ID., Light or Darkness, Displaying or Hiding it self, as it pleaseth, by John Macock, 1650; ID. Severall Fresh Inward Openings, for Giles Calvert, 1650; ID., A Voyce out of the Thick Darkness, by John Macock, 1650.

[72] I. PENINGTON, Severall Fresh Inward Openings, cit., 29.

[73] Circostanza che, ricavata dalla relazione e abiura di cui si dà il riferimento alla nota successiva, è confermata dal vuoto di pubblicazioni da lui stampate dal novembre 1649 all'inizio del 1651. La lettera prefatoria, datata 28 gennaio 1651, colloca la ritrattazione di Hills diversi mesi prima di quelle di Coppe e Salmon.

[74] Di The Prodigal returned to his Fathers House, Printed for Giles Calvert Anno Dom. 1651, scritto da Henry Hills e prefato dai due leader battisti William Kiffin e Daniel King, si ha notizia dal pamphlet ostile che ne ripubblicò il contenuto nel 1688: The Life of H. H. With a Relation at large of what passed betwixt him and the Taylors Wife in Black-friars according to the Original. [...] Which proves (tho times change) him to be the same H. H. still, London Printed for T. S. in the Year 1688. È un manifesto egualmente denigratorio nei suoi confronti, per la sua ultima conversione al cattolicesimo, a svelare la sottoscrizione di Calvert: A view of a part of many Traiterous, Disloyal, and Turn-about Actions of H. H. senior, Printed for the use of all those who do any wayes believe the Real Conversion of H. H., 1684.

[75] Tale disillusione fu poi registrata dalla pubblicazione di The Image of Jealousie sought out. And (By the Day dawning) partly discovered, how it worketh, and provoketh in the Mystical Chambers of Iniquity, for the Author, and are to be sold by Giles Calvert, 1660.

[76] R. RICH, His second Letter from the Barbadoes, 2, 9-10. Robert Rich restò amico di Joshua Sprigge, Robert Bacon, John Warr e Joseph Salmon sino alla morte; PRO Prob. 11/361, testamento di Robert Rich.