Aisthesis ricorda Michel Deguy

2022-03-21

La poèsie n’est jamais seule: il titolo di una raccolta del 1988 afferma icastico che poesia e poetica, critica e filosofia sono nella scrittura di Michel Deguy tutt’uno, sempre polemicamente innervate nella concretezza bruciante della lingua, della storia e della biografia, fenomenologicamente alle prese con le circostanze dell’esistenza e del mondo della vita, singolare, collettiva e del pianeta, tra sublime e fine del mondo, tra raison poétique, biographèmes ed écologiques – Deguy ha da ultimo regalato ad Aisthesis il testo poetico Coronation, tradotto da Fabio Scotto e accompagnato da un commento di Serena Landi per il numero tematico Aesthetics in Times of Contagion (14(1), 2021).

Poeta, filosofo, traduttore (Heidegger, Holderlin, Celan, tra gli altri) e saggista, amico di Jacques Derrida, Jean-Luc Nancy, Jean-François Lyotard, Bernard Stiegler, Jean-Michel Rey, Barbara Cassin, Claude Lanzmann, Valerio Adami, Yves Bonnefoi, Philippe Jacottet e Andrea Zanzotto, Laurent Jenny e Jacqueline Risset, per nominare quakcuna delle figure di spicco della vita intellettuale francese dal dopoguerra, Deguy, dopo la Revue de poésie (1964), fonda e dirige Po&sie (1977), una delle riviste di poesia e poetica contemporanee più importanti e longeve, non solo in Francia; attivissimo nel mondo culturale ed editoriale – nel comitato di lettura di Gallimard e nella redazione di Critique e Temps moderns, dirige per Belin la collana per “L”extrème contemporaine”, che, divenuta casa editrice, ha appena pubblicato postumo La Commaison (Poèmes 2016-2021) –, ha insegnato letteratura francese a Paris nel ’68 ed è stato Direttore del Collège international de philosophie e della Maison des écrivain.

Grand prix national per la poesia nel 1998, Prix Goncourt per la poesia nel 2020, Prix Guez de Balzac dell’Académie française nel 2021, all’opera, vastissima, di Deguy è stato recentemente consacrato un numero di Critique (889, 2021), dopo quello di Littérature (1999) e altri studi e omaggi – di Pascal Quignard (1975), Max Loreau (1980), Michel Bisohop (1988), Yves Charnet (1996), Jean-Pierre Moussaron (2007) –; Martin Rueff, oggi alla guida di Po&sie con Claude Mouchard – con cui, insieme a Tiphaine Samoyault ha dato alla luce le grand huit (le blue du ciel, 2010) per festeggiare gli ottanta’anni dello scrittore –, a curato gli atti del Convegno di Cérisy (L’allegresse contemporaine, Belin 2007) e scritto Différence et identité. Michel Deguy, situation d’un poète lyrique à l’apogée du capitalisme culturel (Herman 2009)